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Ma a oggi abbiamo realizzato meno di duecento trattamenti di ringiovanimento pluridecennale su esseri umani. — Allargò lievemente le braccia. In gran parte, è un territorio ancora inesplorato.

Sarah teneva gli occhi abbassati sulle proprie mani raccolte in grembo. Mani dalle giunture ingrossate, rivestite di pelle trasparente, picchiettate di macchie. — Rimarrò vecchia. — Non era una domanda, era un’affermazione.

Petra chiuse gli occhi. — Mi spiace così tanto, Sarah... — Poi però ritrovo un po’ di brio, anche se a Don parve forzato. — Tuttavia, alcuni dei processi hanno avuto effetti benefici, e apparentemente nessuno ha avuto conseguenze negative.

La volta scorsa, non mi diceva che le erano scomparse alcune forme di disagio?

Sarah osservò Don, aguzzando la vista come se volesse mettere a fuoco un oggetto lontano. Lui la raggiunse e si piazzò accanto a lei, posandole una mano sulla spalla ossuta. — Dovete avere qualche idea su cosa sia successo — sibilò in direzione di Petra.

— Come dicevo, il problema è attualmente allo studio. Tuttavia...

— Cosa? — disse Don.

— Bé, signora Halifax, se lei in passato ha sofferto di tumore al seno...

Sarah si irrigidì. — Sì, e allora? È stato decenni e decenni fa.

— Quando abbiamo ricostruito il suo curriculum sanitario, prima dell’inizio del trattamento, lei ci ha indicato le cure a cui si era sottoposta: chemioterapia, radioterapia, farmaci, mastectomia.

— Infatti.

— Uno dei nostri esperti ritiene che questo possa avere influito. Non in rapporto alle cure riuscite, di cui ci ha parlato, ma a eventuali cure inefficaci tentate in precedenza. Ce ne sono state?

— Dio santo — disse Sarah — non posso ricordarmi di tutti i dettagli, sono passati più di quarant’anni ormai. Ho già spremuto le meningi per recuperare tutto il possibile.

— Certo, naturalmente — disse Petra in tono cortese. — Forse potremmo contattare l’allora medico curante.

— È defunto da un pezzo — rispose Don. — Quanto all’oncologa che si occupò di Sarah, già allora aveva sessant’anni; anche lei sarà morta ormai.

Petra annuì. — Non c’è l’eventualità che i medici di allora abbiano passato le cartelle cliniche ai loro successori?

— Cristo, e che ne sappiamo noi! — sbottò Don. — Quando cambiavamo medico, compilavamo sempre dei moduli, e sono sicuro che abbiamo sempre autorizzato la trasmissione dei dati, ma...

La dottoressa annuì di nuovo. — Ma tutto questo avveniva all’epoca dei moduli cartacei, giusto? Chissà che fine hanno fatto dopo tutti questi anni. Però, la persona che sta seguendo il caso ha scoperto che in quel periodo... agli inizi del XXI secolo, no?... qui in Canada erano previsti trattamenti anticancro a base di interferone, che negli Stati Uniti erano invece illegali. Ecco perché li conosciamo poco e male; e sono fuori mercato da molto tempo, dopo la scoperta di farmaci migliori intorno al 2010. Stiamo tuttavia cercando di procurarci qualche campione, da qualche parte, per eseguire dei test. Secondo il nostro esperto, se lei si fosse sottoposta a quel tipo di cura, potrebbe essere questa la causa del fallimento del Rollback. Avrebbe infatti eliminato alcuni fondamentali virus commensali.

— Cristo santo, avreste dovuto informarvi meglio — disse Don. — Potremmo farvi causa!

Petra gli rivolse uno sguardo di sfida, stringendo i pugni. — E per cosa? Per un trattamento medico che non avete pagato, e che non ha avuto effetti collaterali negativi?

— Don, ti prego — intervenne Sarah. — Non intendo fare causa a nessuno. Non voglio...

Tacque, ma la frase inespressa era chiara: “Non voglio passare in tribunale il poco tempo che mi resta”. Don le accarezzò la spalla per rassicurarla. — Okay okay. Ma non si potrebbe ritentare? Rifare da capo tutta la procedura?

— Lo abbiamo già fatto — rispose Petra. — Su campioni di tessuto prelevati da sua moglie. Non è servito a nulla.

Don sentì che la bile gli saliva in gola. Maledizione, maledizione a tutti. A Cody McGavin per aver messo loro in testa quell’idea delirante. Alla Rejuvenex. Ai maledetti alieni su Sigma Draconis II. Che andassero tutti all’infemo!

— Questo è grottesco — sbottò, annuendo nervosamente. Staccò la mano dalla spalla di Sarah, portò le mani dietro la schiena e si mise a camminare per lo stretto pavimento del soggiorno. Quel soggiorno che da tanto tempo li ospitava; dove i loro figli avevano imparato a gattonare; dove ogni particolare raccontava una storia. Memorie di decenni trascorsi insieme, momenti belli e momenti brutti, vacche grasse e vacche magre.

Inspirò in profondità; poi, volgendo la schiena alle due donne, disse: — Allora chiedo che sia sospeso il mio trattamento di Rollback.

— No, caro — disse Sarah. — Non farlo.

Lui si voltò, marciando verso di loro. — È l’unica soluzione sensata. Non sono stato io a chiedere di farlo, e adesso non mi interessa più un accidente, se non ci sarai anche tu.

— Pensa a tutte le cose belle che abbiamo detto — rispose Sarah. — Veder crescere i nipotini, e veder nascere i loro figli. Non posso permettertelo. Non te lo permetterò.

Lui scosse la testa. — No. Non lo voglio più. Non più. — Si fermò e guardò Petra dritto nelle pupille. — Disfiamo tutto.

Petra spalancò i grandi occhi castani. — Non possiamo. Né io né altri.

— Che vuol dire: “Non possiamo”?!

— Che il processo ormai è in corso. I suoi telomeri sono stati allungati, i radicali liberi sono stati spazzati via, il DNA è stato riparato, e tutto il resto. Non esiste nessun modo di tornare indietro.

— Deve esistere.

La dottoressa la prese con filosofia. — Finora non è stata finanziata molta ricerca per accorciare la vita umana.

— Ma sarete in grado di arrestare un processo già avviato, no? Va bene, non potrò tornare agli ottantasette anni tutto d’un colpo, lo capisco. Adesso avrò... diciamo settant’anni, okay? Fermiamo il Rollback qui. — Puntò l’indice su un punto del pavimento davanti a sé. A settant’anni andava ancora bene, la differenza di età tra loro due non sarebbe stata eccessiva. Del resto, Ivan Krehmer era sposato con una donna di quindici anni più giovane; Don non aveva presenti casi in cui il gap fosse invertito, ma sicuramente in giro ce n’erano.

— Non c’è modo di fermarsi in anticipo — ribadì Petra. — Nella terapia di ringiovanimento sono stati codificatii tempi. Una volta che il processo è innescato, avanza inesorabilmente: ogni volta che le sue cellule si divideranno, lei acquisterà in giovinezza e forza fisica, fino al raggiungimento del target.

— Cambiamo terapia, allora — disse Don. — Diamo alle cellule il contrordine di...

— L’esperimento era stato tentato su cavie da laboratorio, così, per completezza.

— E...?

Lei alzò le spalle. — E sono morte tutte. La divisione cellulare si blocca del tutto. Mi spiace, dovrà permettere al Rollback di seguire il suo iter. Potremmo annullare gli interventi chirurgici a posteriori, questo sì: i denti, le giunture, il rene... Ma che utilità avrebbe?

Don aveva il batticuore. — Quindi, dovrò regredire fino a venticinque anni?

Petra fece cenno di sì. — Occorreranno un paio di mesi; al termine del periodo la sua età biologica sarà quella, dopodiché riprenderà a invecchiare normalmente.

— Cristo — disse lui. Venticinque anni. Accanto a una donna di ottantasette. — Cristo Dio benedetto.

Petra era ammutolita, sembrava sotto shock. Scuoteva lentamente la testa.

— Che c’è? — chiese Don.