Lei sollevò lo sguardo; le ci volle qualche secondo per fare mente locale. — Mi spiace. È solo che... bé, non avrei mai immaginato che un giorno avrei dovuto chiedere scusa a qualcuno per avergli regalato sessanta o settant’anni di vita.
Don si accovacciò accanto alla poltrona su cui era distesa Sarah. Fino a poco tempo prima, quel movimento sarebbe stato accompagnato da fitte tremende; ma Don non si congratulò con se stesso. — Sono addolorato, amore. Non so che fare.
Sarah scosse il capo. — Non devi esserlo. Andrà tutto bene, vedrai.
“E come?” si domandò lui. Le loro vite si erano sempre dipanate in sincronia: stessa età, stesso background. Entrambi ricordavano quando, a nove anni, avevano visto le immagini di Neil Armstrong che lasciava un’impronta sul suolo lunare.
Erano entrambi teenager allo scoppiare dello scandalo Watergate. Non avevano ancora trent’anni quando era caduto il muro di Berlino. Poco più di trenta, quando era crollata l’Unione Sovietica. Quasi cinquantenni quando era arrivato il primo messaggio dallo spazio. Ancora prima di conoscersi, avevano già attraversato le stesse tappe; poi erano cresciuti ed erano maturati uno accanto all’altra, come due bottiglie di vino della stessa annata.
Don si sentiva ronzare la testa. Vedeva il volto di Sarah come attraverso una nebbia. Le lacrime stavano riuscendo dove Rejuvenex aveva fallito: facevano sembrare lisci i lineamenti di sua moglie.
10
Come gran parte dei ricercatori SETI, Sarah aveva lavorato fino a tardi per parecchi giorni dopo la ricezione del primo messaggio alieno nel 2009. Una di quelle sere, terminato il turno alla CBC, Don era andato a trovarla nel suo ufficio all’Università di Toronto.
— Toc toc, c’è qualcuno? — si era annunciato.
Sarah si era voltata con un sorriso radioso, dovuto al fatto che lui portava con sé una scatola della pizza. — Sei un angelo! — tubò lei. — Grazie, tesoro.
— Ah... perché, ne volevi una anche tu?
— Maiale!... Cosa hai preso?
— Una Amanti del Salame, perché, bé, a me piace il salame e noi siamo amanti.
— Bah! — reagì Sarah. Lei la preferiva con i funghi, ma lui non li sopportava.
Tutto questo, oltre al fatto che a lui non piaceva nemmeno il pesce, aveva dato origine a una storiella che Don si divertiva a raccontare in varie occasioni:
“Bisognerebbe solo assumere alimenti corrispondenti al proprio grado di evoluzione. Perciò: solo animali a sangue caldo, come mammiferi e uccelli, e solo piante che operano la fotosintesi”.
— Grazie per il pensiero — disse lei. — Ma, i ragazzi?
— Ho chiamato Carl dicendogli di ordinare una pizza per sé ed Emily. Gli ho detto che poteva prendere i soldi dal mio comodino.
— Quando è festa per Donald Halifax, è festa per tutti! — commentò lei con un sorriso.
Lui si stava guardando attorno per trovare un posto dove posare la cena. Sarah scattò per andare a togliere un mappamondo celeste da in cima a un armadietto, deponendolo a terra. Don mise la scatola al posto del mappamondo e la aprì. La pizza era ancora fumante; del resto la pizzeria si trovava a due passi.
— Bé, come sta andando? — chiese Don. Non era la prima volta che le faceva da catering: in una sorta di credenza aveva lasciato piatti, coltelli e forchette di plastica, che andò a prendere. Intanto Sarah si serviva di un trancio di pizza, staccando i filamenti di formaggio con le dita.
— È una corsa contro tutti — rispose, sedendosi alla postazione di lavoro. — Sto facendo progressi, ma chi lo sa se sono avanti o indietro rispetto al resto del mondo? In Rete circolano un sacco di commenti, ma dubito che qualcuno abbia già diffuso rivelazioni clamorose.
Lui s’impadronì dell’altra sedia, una pieghevole, e le si mise accanto. Sarah si era abituata allo stile del marito nel mangiare la pizza, il che non significa che lo apprezzasse. Anzitutto la crosta non rientrava nella sua dieta (a parte il fatto che erano in molti a lasciarla; ma Sarah ne era ghiotta). Poi Don avvolse salame e mozzarella intorno alla forchetta come fossero spaghetti; lo faceva perfino con il ripieno dei panini.
— In ogni caso — proseguì Sarah — si è sempre partiti dal presupposto che la matematica fosse un linguaggio universale, e io continuo a pensarlo. Ma gli alieni ne hanno ricavato qualcosa che avrei ritenuto impossibile.
— Vedere! — disse Don, accostando di più la seggiola.
— Per prima cosa ci sono un paio di simboli che, a detta di tutti gli esegeti, hanno la funzione di parentesi. Vedi la sequenza? — Indicò una serie di tozzi segni sullo schermo. — Quel simbolo indica “aperta parentesi”, quell’altro “chiusa parentesi”. Bene, ho fatto in fretta e furia una traslitterazione nei simboli usati sulla Terra, ed ecco che cosa dice la prima parte del messaggio... — Aprì un’altra finestra, e comparve:
{ } = 0
{ * } = l
{ ** } = 2
{ *** } = 3
{ **** } = 4
{ ***** } = 5
{ ****** } = 6
{ ******* } = 7
{ ******** } = 8
{ ********* } = 9
— Intelligenti, no? — commentò Sarah. — Le parentesi ci fanno immediatamente capire che nella prima riga non è contenuto nulla. E non è tutto.
Indicando i numeri da 0 a 9 gli alieni mostrano di ragionare in base 10, il che potrebbe indicare che possiedono il nostro stesso numero di dita, oppure hanno decodificato qualche nostra trasmissione TV e si sono adeguati al nostro modo di contare. Da notare che nello schema è incluso anche il simbolo “uguale”.
Don si alzò per vedere meglio la schermata successiva. Se si rinuncia alla crosta, fare fuori una pizza può essere una cosa terribilmente veloce.
— Subito dopo — disse Sarah — sono passati alle operazioni matematiche di base. Anche in questo caso le ho tradotte in numeri terrestri. — Un clic del mouse, e a video cominciò a scorrere:
[ Domanda ] 2 + 3
[ Risposta ] 5
[ Domanda ] 2 - 3
[ Risposta ] -1
[ Domanda ] 2 x 3
[ Risposta ] 6
[ Domanda ] 2 / 3
[ Risposta ] 0,6&
— Vedi? Hanno stabilito un simbolo per “domanda” e uno per “risposta”.
Inoltre, per i numeri decimali e per le sequenze all’infinito; quest’ultimo, qui l’ho visualizzato come...
— Ampersand — l’anticipò Don, riferendosi al simbolo “&”.
Lei gli rivolse un’occhiataccia da “lo sapevo, grazie”, e proseguì: — Nel prossimo schema, gli alieni ci forniscono il simbolo che indica “relazione tra”.
L’ho reso con “due punti”. Questo permette di esprimere tutta una serie di altri concetti. — Li mostrò a schermo.
[ Domanda ] 2/3 : 0,6&
[ Risposta ] =
[ Domanda ] 5 : 3
[ Risposta ] >
[ Domanda ] 9 : 1
[ Risposta ] >>
[ Domanda ] 3 : 5
[ Risposta ] <
[ Domanda ] 1 : 9
[ Risposta ] <<
[ Domanda ] 1 : –1
[ Risposta ] [ l’opposto ]
— Qui — disse Sarah — si entra già nella sfera del giudizio. Per esempio, si dice che 9 non solo è maggiore di 1, ma molto maggiore; e viceversa 1 è molto minore di 9. Dopodiché gli alieni ci mostrano i simboli per “esatto” e “sbagliato”.
— A schermo comparve:
[ Domanda ] 2 + 5
[ Risposta ] 7 [ esatto ]
[ Domanda ] 3 x 3
[ Risposta ] 9 [ esatto ]
[ Domanda ] 8 – 3
[ Risposta ] 6 [ sbagliato ]
— Ma il bello viene adesso — disse Sarah.