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Ma non si trova alla Periferia, vero? Se ricordo bene dovrebbe trovarsi a un terzo di distanza dal centro della Galassia.

– Si.

E allora? – I documenti che possediamo dicono che la Seconda Fondazione e stata situata all'altro capo della Galassia.

Ed e la che dobbiamo cercarla.

E in ogni caso, che c'entra Tazenda? Il suo angolo rispetto alla Fondazione di centoventi gradi.

Ben differente dai centottanta considerati.

– Ma c'e un altro punto da tener presente su quei documenti.

La Seconda Fondazione fu creata su 'Fine di stella!".

– Una regione con questo nome non e mai stata localizzata.

– Perche si trattava di una denominazione locale, in seguito sopressa per mantenere meglio il segreto.

O forse e un nome inventato a proposito da Seldon e dal suo gruppo.

Eppure esiste una qualche relazione tra "Fine di stella" (Star's And) e Tazenda, non credi? – Una vaga somiglianza fonetica? Non e sufficiente – Sei mai stato laggiu? – No.

– Eppure se ne parla nel tuo rapporto.

– Dove? Si, adesso ricordo.

Ma io mi sono fermato su quel pianeta unicamente per fare rifornimento di cibo e acqua.

Ti assicuro che in quel mondo non c'era niente di particolare.

– Sei atterrato sul pianeta centrale? Quello in cui risiede il governo? – Non ricordo.

Channis passeggiava per la stanza nervosamente mentre l'altro lo osservava indifferente… – Ti dispiacerebbe osservare la Lente con me? – Figurati, non ho niente in contrario.

La Lente era la piu moderna rappresentazione geografica al servizio della navigazione spaziale.

Si trattava in effetti di una complicata macchina calcolatrice che poteva riprodurre su uno schermo tridimensionale il firmamento visto da un qualsiasi punto della Galassia.

Channis regolo le coordinate e spense la luce nella sala di pilotaggio.

Alla tenue luce del pannello di comando la faccia di Channis brillava odiosamente.

Pritcher sedette al posto di pilotaggio, con le gambe accavallate e l'aria annoiata.

Lentamente, i punti luminosi dello schermo cominciarono a brillare di una luce piu intensa.

Sullo schermo brillavano i gruppi stellari che, numerosi, costituivano il centro della Galassia.

– Questo – spiego Channis, – e il cielo invernale come lo si vede da Trantor.

Ecco un elemento importante che, a quanto pare, e stato trascurato nei tuoi viaggi.

Ogni ricerca sistematica deve avere come punto di partenza il pianeta Trantor.

Questo mondo infatti era un tempo la capitale dell'lmpero Galattico, tanto scientificamente e culturalmente quanto politicamente.

Di conseguenza, ogni descrizione di una determinata costellazione nove volte su dieci si basa sulla posizione che quelle stelle assumono rispetto a Trantor.

A questo proposito, e bene ricordare che, sebbene Hari Seldon fosse nato su Helicon, verso la Periferia, il suo gruppo ha lavorato su Trantor.

– Cosa stai cercando di dimostrare? – Il tono di Pritcher aveva l'effetto d'una doccia fredda sull'entusiasmo dell'altro.

– Con la mappa capirai meglio.

Vedi questa nebulosa oscura? – Sullo schermo apparve l'ombra del braccio di Channis.

Il suo dito era puntato in direzione di una macchia scura che sembrava un buco a confronto delle innumerevoli costellazioni luminose. – Si chiama nebulosa di Pelot.

Fai attenzione.

Ora ingrandiro l'immagine.

Pritcher aveva osservato piu volte il fenomeno di ingrandimento di una mappa stellare, e ogni volta si sentiva mancare il respiro.

Era come trovarsi di fronte a un oblo di una astronave lanciata a folle velocita in un'affollatissima Galassia, senza entrare nell'iperspazio.

Le stelle si avvicinavano velocemente scivolando ai lati dello schermo.

I singoli punti si sdoppiavano e infine diventavano globi.

Le nebulose si trasformavano in miriadi di puntini luminosi.

Si provava sempre una sensazione di movimento.

Channis continuava a parlare. – Come vedi, ci stiamo muovendo in linea retta in direzione della nebulosa di Pelot come se partissimo da Trantor.

Lo schermo e orientato come se fossimo su Trantor.

C'e probabilmente un piccolo errore dovuto alla deviazione gravitazionale della luce, che pero non vale la pena di calcolare in quanto insignificante.

Lo schermo si stava a poco a poco oscurando.

Man mano che l'immagine si ingrandiva, le stelle scivolavano ai quattro lati dello schermo.

Ai bordi della nebulosa, le stelle brillavano intensamente, ma la luce a tratti veniva offuscata dalle radiazioni di frammenti di sodio e calcio che riempivano parsec cubici di spazio.

Channis indico nuovamente col dito. – Questa costellazione viene chiamata dagli abitanti di quelle regioni dello spazio "La Bocca".

E questo fatto e significativo, poiche solo guardandola da Trantor, la costellazione raffigura una bocca. – Stava indicando un gruppo di stelle al centro della nebulosa, che formava una bocca sorridente vista di profilo, delineata da astri luminosi.

– Segui la "Bocca" – disse Channis. – Verso quell'estremita, dove le due linee si uniscono.

La visione continuava a ingrandirsi, fino a quando lo schermo inquadro solamente la costellazione della "Bocca".

L'indice di Channis seguiva i vari spostamenti.

Finalmente lo schermo si stabilizzo; il dito di Channis era puntato su una stella che brillava solitaria; al di la di quell'astro c'era l'oscurita piu completa.

– "Fine di stella» – disse il piu giovane con tranquillita. – La nebulosa in quel punto si assottiglia, e la luce di quella stella solitaria brilla direttamente su Trantor.

– Stai cercando di farmi credere… – Il generale del Mulo si interruppe sospettoso.

– Non sto affatto cercando di convincerti.

Quella e Tazenda, vale a dire Fine di stella…

Si riaccesero le luci.

La Lente scomparve.

Pritcher s'avvicino a Channis.

– Come sei giunto a una conclusione del genere? Channis si appoggio allo schienale della sedia con un mezzo sorriso sulle labbra. – E stato un puro caso.

Mi piacerebbe potermi vantare di un colpo di genio, ma devo ammettere che e stata una questione puramente accidentale.

In ogni caso, a quanto pare, la conclusione e abbastanza logica.

Dai documenti che ho consultato, Tazenda e un'oligarchia.

Si compone di venti pianeti e non e scientificamente progredita.

E, soprattutto, e un mondo praticamente sconosciuto che mantiene una politica di assoluta neutralita e che non ha mire espansionistiche.

Penso che dovremmo andare a visitarlo.

– Hai informato il Mulo dei tuoi piani? – No.

Ne ho intenzione di farlo.

Ormai ci troviamo nello spazio, pronti per il primo balzo.

Pritcher preso alla sprovvista, si lancio verso il visore esterno.

Si trovavano gia nello spazio interstellare.

Rimase un attimo a fissare il vuoto, poi lentamente si volto.

Con un gesto automatico appoggio la mano al calcio del fulminatore.

– Chi ha dato l'ordine? – Io, generale – era la prima volta che Channis si rivolgeva a lui usando il grado. – Mentre ti tenevo occupato qui nella stanza, abbiamo decollato.

Non te ne sei accorto, perche ho dato ordine di partire proprio quando stavo ingrandendo il campo della Lente, e tu probabilmente hai creduto che si trattasse di un'illusione ottica.

– Ma perche? Che intenzioni hai? Che significavano tutte le tue chiacchiere su Tazenda? – Non erano chiacchiere.

Parlavo seriamente.

Stiamo viaggiando proprio in quella direzione.

Mi sono servito di questo stratagemma perche nel programma era stabilito che partissimo fra tre giorni.

Generale, tu, al contrario di me, non credi nell'esistenza della Seconda Fondazione.

Hai eseguito gli ordini del Mulo senza convinzione, mentre io ritengo che la Seconda Fondazione costituisca un serio pericolo.

"Hanno avuto cinque anni per prepararsi.

In che modo lo facciano non lo so, ma e probabile che ormai abbiano diversi loro agenti su Kalgan.

Se avessi esitato forse sarebbero riusciti a scoprire le mie intenzioni.

In quel caso non sarei stato piu al sicuro, e io ci tengo alla pelle.

E, anche se le probabilita che scoprano la nostra meta sono minime, ho preferito giocare sul sicuro.

Nessuno sa di Tazenda all'infuori di te, e tu l'hai saputo solamente quando ci trovavamo gia nello spazio.

Ma anche in questo modo rimane sempre il problema dell'equipaggio. – Channis sorrise con ironia ovviamente, credeva di controllare perfettamente la situazione.

Pritcher tolse la mano dal fulminatore, e si senti preda di un vago senso di scoraggiamento.

Cosa gli aveva impedito di prendere l'iniziativa? Che cos'era che lo faceva rimanere inerte? Eppure un tempo, quando era un capitano ribelle e misconosciuto dell'impero commerciale della Fondazione, sarebbe stato lui, non Channis, a prendere in mano la situazione sarebbe stato lui a promuovere un'azione cosi audace.

Aveva forse ragione il Mulo? La sua mente era controllata in modo tale da fargli perdere ogni spirito d'iniziativa? Senti dentro di se un gran vuoto.

– Ben fatto – disse alla fine, – tuttavia, in futuro sara meglio che mi consulti prima di prendere decisioni del genere.

Un segnale luminoso attiro la sua attenzione.

– E' la sala macchine – disse Channis con calma. – Hanno avuto solo cinque minuti per riscaldare i motori e gli ho chiesto di farmi sapere se c'era qualcosa che non andava.

Vuoi prendere il comando? Pritcher annui in silenzio, e per la prima volta provo la solitudine di un uomo che si avvicina ai cinquant'anni.

Le costellazioni ancora visibili erano rade.

Si stavano allontanando dal centro della Galassia.

Cosa sarebbe stato di lui se fosse stato libero dall'influenza condizionante del Mulo? Ma scaccio il pensiero con orrore.

L'ingegnere capo Huxlani guardo fisso in faccia il giovane senza uniforme che si comportava con la sicumera di un ufficiale…

Huxlani, che fin da ragazzo era stato un militare, tendeva a confondere l'autorita con la divisa.

Ma era stato il Mulo a conferire il comando a quest'uomo, e naturalmente gli ordini del Mulo non si potevano discutere.