’"Be" disse l’uomo. ’Se è così che la metti.’ Montò in sella al suo cornacurve e se ne andò.
"L’Imbroglione gli gridò dietro una serie di insulti. L’uomo non si voltò.
"Dopo di che l’Imbroglione si sistemò e restò in attesa. Passò un giorno e poi un altro. Il terzo giorno comparve una donna. Era la Cordaia. L’Imbroglione si sentì soddisfatto. Era una donna notevole. Era una persona che valeva la pena trarre in inganno.
"Quanto alla Cordaia, le piacque ciò che vide: un uomo grande e grosso che se ne stava ritto sulla pianura a gambe divaricate e con le spalle diritte. La sua pelliccia era folta e lucida. Indossava una splendida tunica, ricoperta di ricami. Sulle braccia portava braccialetti d’argento. Erano alti e brillanti.
"Quando si avvicinò, notò che l’uomo aveva un particolare odore. ’Be’, nessuno è perfetto’ disse fra sé.
"Arrivata accanto all’uomo, smontò di sella. Giacquero sulla pianura e si accoppiarono. Dopo di che lei disse: ’Ho brutte notizie’.
"’Oh, davvero?’ fece l’Imbroglione.
"’La Vecchia del Nord ha perduto il suo pettine. A causa di ciò, non può pettinarsi la pelliccia, e nel mondo non nasceranno più animali.’
"’E con questo?’
"’Se avremo un figlio, morirà di fame.’
"’E con questo? La cosa non mi riguarda. Fintantoché potrò accoppiarmi, sarò soddisfatto. Chi se ne frega del risultato di quello che facciamo insieme?’
"’A me importa. E in ogni caso, se questa situazione continuerà, moriremo tutti. Perché, come potremo vivere senza i cornacurve, gli uccelli nel cielo e i pesci nei fiumi?’
’"Se tu vuoi morire, accomodati. Io non mi preoccupo. Intendo continuare a vivere, qualunque cosa accada al resto del mondo.’ L’Imbroglione si rigirò e si mise a dormire.
"La Cordaia lo guardò. La sua pelliccia riluceva come rame e c’era come un alone attorno al suo corpo. Si rese conto che quello non era un uomo comune. Era uno spirito. Uno spirito malvagio. L’Imbroglione.
"Allora prese la corda e lo legò. Poi attese. Lui si svegliò e cercò di stirarsi, ma non ci riuscì. ’Che cos’è questa storia?’ gridò.
"’Sei in trappola’ gli disse la Cordaia. ’E non ti lascerò andare finché non mi darai il pettine d’avorio.’
"L’Imbroglione digrignò i denti, si dimenò e si rotolò. Un tallone colpì il terreno e fece un buco; dal quale scaturì acqua che creò un lago. Il lago c’è ancora. È vasto, poco profondo, pieno di sassi e canneti. È chiamato il Lago dell’Imbroglione o il Lago degli Insetti e delle Pietre.
"La corda non si spezzò. L’Imbroglione continuò a divincolarsi. Si allontanò rotolando dalla Cordaia. Batté sul terreno con le mani legate. Fece un altro buco, più profondo del primo. Da questo sgorgò fango caldo che ribollì attorno all’Imbroglione. Lui bolliva come un uccello in una pentola. Ma la sua magia era potente e non si fece alcun male. La corda, tuttavia, non poteva resistere al calore e all’umidità. Incominciò ad allungarsi. Con uno strattone, l’Imbroglione si liberò e balzò in piedi. Gridò:
"Io sono l’Imbroglione, o stupida donna! Non posso essere trattenuto. Non ho nessun obbligo.
"Io sono l’Imbroglione, o stupida donna! Nessuno può trattenermi. Nessuno può fermarmi."
"Dopo di che si allontanò di corsa attraverso la pianura. Andò a nord, tornando nel suo nascondiglio. La Cordaia l’osservò allontanarsi. Si morse il labbro e serrò i pugni. ’È un grande spirito, e può darsi che sia un mio parente. Ma non gli permetterò di fuggire così.’
"Montò in sella al suo cornacurve e si diresse verso nord. Viaggiò a lungo ed ebbe parecchie avventure. Ma non ho il tempo di raccontartele.
"Finalmente arrivò nel luogo in cui viveva la vecchia. Era piena estate. La pianura era gialla, i fiumi poco profondi. La Cordaia smontò di sella e legò il suo animale. Poi si arrampicò su nel cielo.
"’Nonna’ chiamò. ’Vuoi lasciarmi entrare? Ho fatto un lungo viaggio per vederti.’
"’Entra’ rispose la vecchia. ’Ma non posso aiutarti. Ho perso il mio pettine. Non ho nulla da dare.’
"La Cordaia entrò nella tenda. La vecchia era lì, seduta al centro del pavimento. Era nuda e si grattava il ventre con entrambe le mani. ’Sto impazzendo’ disse. ’La mia pelliccia è piena di animali e non posso tirarli fuori. Me li sento strisciare fra le pieghe del ventre. Me li sento sotto le ascelle. Me li sento sulla schiena. Nipote, ti prego. Sii gentile con me! Grattami in mezzo alle scapole.’
"La Cordaia le grattò la schiena. La vecchia continuava a lamentarsi. ’Me li sento perfino nella vagina, sebbene non abbia pelliccia là dentro. Ogni tanto si muovono e mi fanno il solletico. Oh! È una cosa terribile!’
"La Cordaia aggrottò la fronte. Si ricordò dell’odore che aveva sentito addosso all’Imbroglione e all’improvviso capì qual era il suo nascondiglio. ’Ma come riuscirò a farlo uscire?’ si chiese. ’E come farò a catturarlo e a tenerlo prigioniero una volta che sarà uscito?’
"Decise di mettersi a dormire. Si coricò e chiuse gli occhi. La vecchia era seduta accanto a lei e si grattava. Ben presto la Cordaia incominciò a sognare. Nel sogno le apparvero tre spiriti. Una era una donna di mezza età con un ventre enorme e seni imponenti. Indossava una lunga veste ricoperta di ricami.
"Il secondo spirito era un uomo. La sua pelliccia era verdeazzurra e aveva ali al posto delle braccia. Portava un gonnellino dello stesso colore della pelliccia. La fibbia della sua cintura era rotonda e fatta in oro. Scintillava in modo splendido.
"Il terzo spirito era una giovane donna. Era grande e muscolosa. Teneva in mano un martello e indossava un gonnellino di cuoio. I suoi occhi erano di un rosso arancione.
"La Cordaia li riconobbe. La prima era la Madre delle Madri. Il secondo era lo Spirito del Cielo. E la terza era la Signora della Fucina, che vive in Hani Akhar, il grande vulcano.
"’O, santi’ esclamò la Cordaia. ’Aiutatemi! So dove si nasconde l’Imbroglione. Ma mi serve un modo per farlo uscire dal suo nascondiglio. E quando sarà uscito, cercherà di fuggire. Mi serve un modo per catturarlo.’
"Lo Spirito del Cielo parlò per primo. ’Resterò di guardia. Se cercherà di fuggire, vedrò dove andrà. Non riuscirà a trovare un nuovo nascondiglio.’
"La Signora della Fucina parlò per seconda. ’Fabbricherò una corda di ferro, forgiata con la magia, in modo che non si spezzi mai. Si allaccerà da sola e potrà muoversi. L’Imbroglione non riuscirà a liberarsene.’
"La Madre delle Madri parlò per ultima. ’So come far uscire l’Imbroglione dal suo nascondiglio.’ Si protese in avanti e bisbigliò qualcosa all’orecchio della Cordaia.
"Al mattino la Cordaia si svegliò. Accanto a lei c’era una corda attorcigliata. Era di un color grigio spento e aveva una particolare struttura simile alle squame di una lucertola. La Cordaia l’osservò con attenzione. Era fatta di minuscole maglie fissate fra loro.
"’Buongiorno, nonna’ disse alla Vecchia del Nord. ’Mi è venuta un’idea. Hai detto che sentivi prurito nella vagina, sebbene non ci sia pelliccia là dentro.’
"La vecchia fece il gesto dell’assenso.
"’Non credo che tu abbia un animale lì dentro. Credo che tu abbia bisogno di un po’ di sesso.’
"’Sei pazza!’ esclamò la vecchia. ’È il periodo sbagliato dell’anno. E comunque sono troppo vecchia per provare la smania.’
"’Ricordati’ disse la Cordaia. ’Una donna non invecchia facilmente. La smania non svanisce di colpo. Spesso una donna diventa irritabile e instabile. Il suo comportamento cambia da un giorno all’altro. Prova la smania nel periodo sbagliato. Nel periodo giusto, in primavera, non prova assolutamente niente. Non riesce a capire che cosa stia succedendo, non più di una ragazzina quando diventa donna. Credo che sia quello che sta accadendo a te.’