Выбрать главу

«Aveva sniffato.»

Kelly le puntò contro l’indice e il pollice a pistola. «Lei deve essere un detective.»

«Lo faceva spesso?»

«Abbastanza. Non che ci stessi dietro.»

«Dunque l’argomento dell’impotenza la turbava.»

«Perché, non turberebbe anche lei?» ribatté Kelly Sposito. «La vita è già abbastanza rognosa con tutte le troiate che ti becchi dagli uomini quando sono in pieno spolvero. Hai giusto bisogno di un piatto di spaghetti scotti.»

Erano passate le cinque quando Petra lasciò gli studi cinematografici e non le sarebbe dispiaciuto un lungo bagno caldo, seguito da un buon pranzetto preparato da qualcun altro, e magari una breve seduta al cavalletto. Ma aveva bisogno di confrontare le sue informazioni con quelle di Stu e, se lui avesse suggerito di attaccare Ramsey quella sera stessa, non si sarebbe opposta.

Chiamò la stazione. Stu non era rientrato, ma Lillian, la receptionist, le comunicò che c’era qualcosa per lei: «È arrivato un plico dal coroner, Barbie».

«Una busta grossa?»

«Grandezza media. Te l’ho messa sulla scrivania.»

«Grazie.»

Consumò un sandwich al tonno all’Apple Pan, lo mandò giù con una coca cola, diede una scorsa al giornale (niente su Lisa) e tornò a Hollywood guidando per quanto celermente glielo consentiva il traffico. Giunse a destinazione quando era già entrato in servizio il turno di notte, ma la maggior parte dei colleghi erano già usciti di nuovo armati dei rispettivi mandati di cattura e di comparizione e Stu non si era ancora visto.

Nella busta marrone c’era il referto autoptico preliminare firmato da un certo dottor Wendell Kobayashi e controfirmato, come Schoelkopf aveva promesso, dal capo coroner, dottor Ilie Romanescu.

Risultati solleciti; di solito persino i preliminari richiedevano una settimana.

Si sedette e lesse le due pagine dattiloscritte. Nel corpo di Lisa Ramsey erano state trovate tracce di cocaina e alcol, in un quantitativo sufficiente a intossicare ma non a provocare stupore. Significava che sarebbe stato più facile coglierla di sorpresa. Ancora non c’era un referto definitivo, ma i patologi erano riusciti a stabilire il numero delle ferite e la causa del decesso. Ventitré coltellate, nell’ordine di grandezza delle ventinove ricevute da Ilse Eggermann. Al momento il coroner riteneva che quella fatale era una ferita particolarmente profonda nella zona addominale, la stessa che era apparsa mortale a Petra. Punto d’ingresso appena sopra l’osso pubico, venti centimetri di lunghezza, una ferita verticale che aveva reciso intestini, stomaco e fegato, sezionando il diaframma e bloccando la respirazione.

Uno sventramento: una tecnica da gangster.

Mentre cade, lui la colpisce altre ventidue volte.

Furore o gusto. O entrambi.

Il dottor Kobayashi riteneva che le fosse stato vicino per quel primo colpo letale. Questo significava che non poteva non essersi macchiato di sangue e, se avessero avuto fortuna e ci fosse stato uno scambio, qualcosa poteva aver lasciato lui su di lei. Ma per l’analisi di fibre e liquidi ci sarebbero voluti ancora alcuni giorni. Nessuna impronta di piedi, come aveva notato Alan Lau. O si era tolto le scarpe o gli era andata bene.

Rifletté su quanto Darrell le aveva rivelato delle inclinazioni sessuali di Lisa: sesso orale in macchina. Come un ritorno ai tempi del liceo. Forse che Lisa era rimasta fissata alla fase pompon? Ragazze pompon e uomini maturi?

Kelly l’aveva descritta come una donna piena di sé, ma poi aveva succhiato Darrell senza chiedere niente per se stessa.

Sesso in macchina. L’assassino che porta Lisa da qualche parte in macchina.

Mister Macho Ramsey in crisi di prestazione?

Un problema cronico? Ramsey che le dà un appuntamento per un ultimo tentativo di dimostrarsi all’altezza?

In macchina? Perché lui e Lisa l’avevano già fatto in macchina?

Quel maledetto museo di automobili! Era forse qualcosa di più della collezione di trofei di un miliardario? Era il supporto coniugale di Ramsey? Tutte quelle cromature, i motori potenti, a ricordargli di essere ricco, bello e semifamoso, giocattoli di valore inestimabile solo perché il sangue non gli defluisse dal pene?

Breshear aveva detto che Lisa le era sembrata esperta. Con Ramsey? Altri? Dopo il divorzio… o prima?

Ma dalla bolletta del telefono non risultavano contatti con altri uomini, nessuna concessione alla vita mondana. Forse per i contatti personali usava il telefono dell’ufficio. Ancora più complicato ottenere di poterli consultare, era scontato che i telefoni fossero intestati alla società di produzione. Ci si sarebbe messa subito l’indomani.

Tornò alla notte dell’omicidio. Lisa si fa bella.

La macchina, in macchina, facciamolo in macchina.

Lei si è messa in tiro, ma è a Ramsey che non…

Lui non ce la fa, Lisa cala su di lui la sua lingua tagliente…

Tagliente. Ecco che ci risiamo.

Lisa lo prende in giro e lui taglia lei.

Dopo che è stato così carino con lei, le ha perdonato la piazzata che è andata a fare a quello show in televisione, le ha trovato un lavoro allo studio e le versa sette bigliettoni al mese.

Ventitré in contanti, un conto titoli alla Merrill Lynch: dovrà ricordarsi di sentire il broker, Ghadoomian, un altro impegno per l’indomani.

Sesso, denaro, fiasco.

Fiasco in macchina, dunque usa una macchina per ucciderla.

La porta in macchina al suo capolinea.

La uccide in un parcheggio.

Stile L.A.

Aveva bisogno di mettere le mani su PLYR 0 e PLYR 1 e tutti gli altri veicoli della collezione di Ramsey. Per quel che ne sapeva l’auto servita all’omicida poteva essere stata una delle altre, anche la fallica Ferrari, e lei, Stu e gli uomini dello sceriffo se l’erano accarezzata con gli occhi senza sapere che stavano ammirando un mattatoio su quattro ruote.

No, troppo vistosa, anche per L.A. Una delle altre… Squillò il suo telefono, doveva essere Stu.

Ma era Alan Lau che chiamava da Parker Center. Il criminologo aveva la voce molto stanca. «Ho qualche risultato iniziale su quegli involti di cibo e l’orina. Il cibo era un misto di carne trita, manzo e maiale, con peperoni, cipolle, una salsa a base di pomodoro, chili in polvere, aglio in polvere, altre spezie che non abbiamo ancora identificato. E briciole di pane. Ma non mescolate al resto, separate. Probabilmente del panino che conteneva la carne. Pane bianco.»