Il waldahud scrollò tutte e quattro le spalle. «Non lo so. Una piccola percentuale delle sostanze raccolte è banale spazzatura cosmica: granelli di carbonio, atomi di idrogeno e così via. Ma il componente principale sfugge a ogni analisi. Per esempio non brucia nell’ossigeno, né in alcun altro gas e, per quanto posso affermare, è totalmente neutro dal punto di vista elettrico. Ho provato di tutto, ma sembra impossibile strappare elettroni da quegli atomi e ottenere nuclei carichi positivamente. Adesso ci sta dando un’occhiata anche Delacorte, su al laboratorio chimico.»
«E la ghiaia tra le sfere?» domandò Rissa.
Il latrato di Jag aveva un’intonazione diversa dal solito. «Lo vedrai tu stessa» rispose. Uscirono insieme dall’ufficio e percorsero il corridoio che portava a una delle camere d’isolamento. «Ecco i campioni» disse, indicando con il braccio mediano un cubo di un metro di lato, con la faccia frontale trasparente.
Rissa guardò oltre il vetro e aggrottò le sopracciglia. «Quello più grande… ha la base piatta?»
Jag scrutò a sua volta con attenzione. «Per gli dèi…»
Il grande pezzo ovoidale di materia era sprofondato quasi per metà nel pavimento del cubo, tanto da avere ormai l’aspetto di una cupola. Guardando più da vicino, Jag si accorse che anche alcuni dei ciottoli più piccoli avevano iniziato a sprofondare. Li indicò col primo dito della mano superiore sinistra, mentre contava i frammenti. Sei erano scomparsi, probabilmente già completamente sprofondati nel pavimento del cubo. Ma senza lasciare alcun buco.
«Sta cadendo attraverso il pavimento» disse Jag. Guardò in su. «Computer centrale!»
“Sì?” rispose Phantom.
«Voglio gravità zero nella camera dei campioni. Immediatamente!»
“Eseguo.”
«Bene. No… aspetta! Ordine modificato: voglio cinque G standard là dentro, ma l’attrazione deve partire dal soffitto, non dal pavimento. Chiaro? La gravità deve far cadere gli oggetti dal basso verso l’alto.»
“Eseguo” disse Phantom.
Rissa e Jag rimasero a guardare, affascinati, la forma ovoidale risalire dal fondo del cubo. Prima che fosse completamente riemerso, altri ciottoli zampillarono dal pavimento e caddero verso il soffitto. Quando lo colpirono, l’effetto non fu quello prevedibile: anziché rimbalzare, si comportarono come sassi che affondano nel catrame.
«Computer, fai oscillare la gravità finché tutti gli oggetti non saranno emersi dal pavimento o dal soffitto, poi passa a zero G e lascia i campioni a fluttuare nella camera.»
“Eseguo.”
«Accidenti, è incredibile» esclamò Rissa. «Quella roba passa attraverso la materia solida.»
Jag sbuffò. «I primi campioni che abbiamo tentato di raccogliere devono essere sfuggiti dalle pareti delle sonde sotto la spinta dell’accelerazione verso la Starplex.»
Continuando a invertire dal soffitto al pavimento e viceversa l’apparente sorgente di gravità nella camera, alla fine Phantom riuscì a far fluttuare tutti i ciottoli al centro del cubo. Ma a Jag si rizzò il pelo quando vide che cosa accadeva se due frammenti si avvicinavano: si aspettava di vederli rimbalzare in direzioni opposte dopo l’impatto, invece cambiarono direzione pochi millimetri prima di toccarsi.
«Magnetismo» suggerì Rissa.
Jag mosse le spalle inferiori. «No, non può esserci azione magnetica… non ci sono cariche elettriche.»
Nel cubo c’erano quattro bracci articolati, capaci di emettere raggi trattori e Jag li usò tutti insieme controllandoli ciascuno con una mano. Ne impiegò una coppia per bloccare un pezzo di ghiaia traslucida di un centimetro di diametro, e l’altra per trattenere un altro pezzo di eguale grandezza. Poi manovrò i comandi per farli muovere uno verso l’altro. Tutto andò bene finché i frammenti non furono vicinissimi ma, a quel punto, per quanto aumentasse l’energia dei raggi trattori, non riuscì a farli avvicinare ulteriormente. «Sorprendente» disse. «C’è qualche forza che li respinge… una forza repulsiva non magnetica. Non ho mai visto niente del genere.»
«Dev’essere questo a impedire che la nebbia di ghiaia si fonda in una massa unica» suggerì Rissa.
Jag scrollò le spalle superiori. «Può essere. L’effetto complessivo è che i granelli di ghiaia tra le sfere sono tenuti insieme dalla gravità, ma non possono ammassarsi più di così.»
«Allora che cosa tiene insieme i ciottoli? Perché la forza repulsiva non li fa a pezzi?»
«Il legame interno dev’essere chimico. Suppongo che in origine si siano formati in condizione di enorme pressione… dev’essere stata la pressione a sconfiggere la repulsione che abbiamo appena osservato. Una volta legati gli atomi restano vicini, ma ci vorrebbe una forza enorme per raggruppare più ciottoli.»
«Ehi» disse Rissa. «Sai che cosa penso?»
I quattro occhi di Jag si spalancarono. «Gli Sbattiporta! Abbiamo visto cos’hanno fatto a una sonda… Se rivolgessero le loro armi contro un mondo, forse il risultato sarebbe questo: vere macchine dell’apocalisse, che non soltanto distruggono il pianeta ma attivano una forza che impedisce ai frammenti di rimettersi insieme.»
«E adesso c’è una scorciatoia aperta, che porta da qui ai mondi del Commonwealth. Se la imboccassero…»
In quel momento sulla parete di Jag risuonò un bip, e vi apparve la faccia rugosa di Cynthia Delacorte. «Jag, devo proprio… oh, ciao, Rissa. Jag, volevo ringraziarti per avermi mandato quei campioni. Lo sai che affondano nella materia normale?»
Jag alzò le spalle superiori. «Incredibile, vero?»
Cynthia annuì. «Puoi dirlo forte. Quella roba non è normale materia barionica. E non è neppure antimateria, ovviamente, altrimenti avremmo già fatto un bel botto. Ma mentre i normali protoni e neutroni sono composti da quark up e down,questa materia è fatta di quark opachi e lucidi.»
Il pelo di Jag fremette per l’eccitazione. «Davvero?»
«Non ho mai sentito parlare di questo tipo di quark» intervenne Rissa.
Jag sbuffò come se fosse infastidito dalla sua stupidità, ma Cynthia annuì. «Dal Ventesimo secolo l’umanità conosce sei “sapori” di quark: up,down,strange,charm,bottom e top. In effetti, sei era il massimo consentito dal vecchio modello standard della fisica, così smettemmo di cercarne altri. Il che si rivelò un grosso errore.» Indicò Jag con lo sguardo. «Anche i waldahudin avevano scoperto soltanto sei sapori. Ma quando incontrammo gli ib venimmo a sapere che ce n’erano altri due, che ora indichiamo come i due gradi opposti della lucentezza: opaco e lucido. Non si possono ottenere in alcun modo da collisioni tra particelle di materia normale, ma gli ib hanno compiuto un’impresa unica estraendo materia dalle fluttuazioni quantistiche. I loro esperimenti hanno prodotto di tanto in tanto quark con lucentezza, o quark lucenti, ma soltanto a temperature molto, molto elevate. Ciò che abbiamo trovato qui è il primo esempio di materia fatta di quark lucenti.»
«Incredibile!» esclamò Jag. «Hai notato che questa fardint roba non ha nessuna carica? Come sì spiega?»
Cynthia Delacorte annuì, e guardò Rissa. «Gli elettroni hanno carica negativa pari a uno, i quark up hanno carica positiva pari a due terzi e i quark down hanno carica negativa pari a un terzo. I neutroni sono composti da due quark down e un quark up,che danno in totale una carica zero. I protoni contengono invece un down e due up,per una carica totale di più uno. Poiché gli atomi hanno un numero uguale di protoni e di elettroni, sono complessivamente neutri.»