Raccontò tutto a Wally che parve offeso. «Quello stupido, dannatissimo piedipiatti! Se soltanto si fosse sforzato di scoprire qualcosa di più su di te, sul genere di persona che sei, si sarebbe accorto che non avresti mai potuto inventare una storia simile. Ascolta, piccola, me ne occuperò io. Non preoccuparti. Entrerò in azione.»
«Come?»
«Devo chiamare alcune persone.»
«Chi?»
«Che cosa ne dici del capo della polizia, tanto per cominciare?»
«Oh, certo.»
«Vedi, mi deve alcuni favori,» proseguì Wally. «Negli ultimi cinque anni, chi credi abbia organizzato lo spettacolo di beneficenza della polizia? Chi credi che abbia convinto alcune delle star più famose di Hollywood a partecipare senza ricevere un soldo? Chi credi abbia trovato cantanti, attori e prestigiatori disposti a lavorare gratis per la polizia?»
«Tu?»
«Certo, dannazione. Proprio io.»
«Ma che cosa può fare?»
«Può riaprire il caso.»
«Anche se uno dei suoi uomini giura che si tratta di uno scherzo?»
«Il suo uomo è malato nel cervello.»
«Ho il sospetto che questo Frank Howard abbia delle ottime credenziali,» disse.
«E allora significa che giudicano i loro uomini in modo penoso. O si accontentano di poco o sono tutti fuori di testa.»
«Credo comunque che non sarà molto facile convincere il capo della polizia.»
«So essere molto persuasivo, agnellino mio.»
«Ma, anche ammesso che lui ti debba un favore, come può riaprire il caso senza alcuna prova concreta in mano? Può anche darsi che sia il capo, ma dovrà pur seguire le regole.»
«Senti, almeno potrà parlare con lo sceriffo di Napa County.»
«E lo sceriffo Laurenski ripeterà la stessa storia che ha riferito la scorsa notte. Dirà che Frye era a casa a preparare una torta o cose del genere.»
«E allora lo sceriffo è uno stupido incompetente che si è fatto fregare da qualcuno che lavora per Frye. Oppure un bugiardo. O forse è persino coinvolto con Frye in qualche modo.»
«Prova ad andare dal capo con questa teoria,» proseguì, «e ci accuseranno di essere entrambi schizofrenici e paranoici.»
«Se non riuscirò a ottenere niente dai piedipiatti,» sbottò Wally, «vorrà dire che mi rivolgerò a una squadra di investigatori.»
«Investigatori privati?»
«Conosco un’agenzia specializzata. Sono in gamba. Decisamente meglio di molti poliziotti. Indagheranno a fondo sulla vita di Frye e scopriranno ogni minimo segreto. Riusciranno sicuramente a trovare una traccia che farà riaprire il caso.»
«Ma non costerà un sacco di soldi?»
«Faremo a metà,» rispose.
«Oh, no.»
«Oh, sì.»
«E molto generoso da parte tua, ma…»
«Non si tratta di generosità. Tu sei un bene estremamente prezioso, agnellino mio. Mi spetta una percentuale sui tuoi guadagni e quindi considera i soldi spesi per gli investigatori privati come una forma di assicurazione. Voglio solo proteggere i miei interessi.»
«Stai parlando a vanvera e lo sai bene,» lo rimproverò. «Sei molto generoso, Wally. Ma per il momento non assumere nessuno. L’altro investigatore di cui ti ho parlato, Clemenza, ha detto che si sarebbe fermato da me questo pomeriggio per vedere se ricordavo qualcosa di nuovo. Sono convinta che creda ancora alle mie parole, ma è un po’ confuso perché Laurenski ha decisamente ingarbugliato la mia storia. Credo che Clemenza troverà una scusa qualsiasi per poter riaprire il caso. Lascia che prima gli parli. Se la situazione non si sbloccherà, potremo assumere i tuoi investigatori privati.»
«Bene… D’accordo,» bofonchiò Wally con riluttanza. «Ma nel frattempo dirò loro di mandare un uomo per proteggerti.»
«Wally, non ho bisogno di una guardia del corpo.»
«Invece sì, dannazione.»
«Sono rimasta al sicuro tutta la notte e poi…»
«Ascolta, piccola, ti manderò lì qualcuno. Ormai ho deciso. E non provare a discutere con lo zio Wally. Se non lo farai entrare, rimarrà in piedi davanti alla porta d’ingresso come la guardia di un palazzo.»
«Davvero, io…»
«Prima o poi,» proseguì Wally dolcemente, «dovrai renderti conto che non puoi affrontare sempre tutto da sola, contando esclusivamente sulle tue forze. Nessuno lo fa. Nessuno, piccola. Prima o poi tutti hanno bisogno di una mano. Avresti dovuto chiamarmi ieri sera.»
«Non volevo disturbarti.»
«Per l’amor del cielo, non mi avresti disturbato! Io sono tuo amico, anzi, il fatto che tu non mi abbia disturbato, mi disturba ancora di più. Bambina mia, è una bella cosa essere forti, indipendenti e pieni di fiducia in se stessi. Ma quando esageri, quando ti isoli in questo modo è come se prendessi a sberle tutti quelli che ti vogliono bene. Allora, lascerai entrare la guardia che ti sto mandando?»
Hilary sospirò. «Va bene.»
«Bene. Sarà da te fra un’ora. Mi chiamerai quando avrai finito di parlare con Clemenza?»
«D’accordo.»
«Promesso?»
«Lo prometto.»
«Hai dormito, questa notte?»
«Sì. Sembra incredibile.»
«Se non hai riposato abbastanza,» proseguì, «fai un pisolino questo pomeriggio.»
Hilary scoppiò a ridere. «Saresti una stupenda mamma ebraica.»
«Forse questa sera ti porterò una bella tazza di brodo caldo. Arnvederci, piccola.»
«Arnvederci, Wally. Grazie di avermi chiamato.»
Riappese il ricevitore e lanciò un’occhiata al cassettone appoggiato contro la porta. Dopo una notte tanto tranquilla quella barricata sembrava ridicola. Wally aveva ragione: il modo migliore per risolvere l’intera faccenda era quello di assumere guardie del corpo ventiquattr’ore su ventiquattro e di lanciare una squadra di investigatori privati di prim’ordine sulle tracce di Frye. La sua idea di affrontare il problema da sola era semplicemente ridicola. Non poteva certo sprangare le finestre e combattere la Battaglia di Alamo contro Frye.
Balzò fuori del letto, si infilò la vestaglia di seta e si diresse verso il cassettone. Tolse i cassetti e li mise da parte. Quando il mobile fu sufficientemente leggero per essere spostato, lo allontanò dalla porta e lo rimise al suo posto, stando attenta ad appoggiarlo sui segni lasciati sul tappeto. Poi sistemò i cassetti.
Tornò al comodino, afferrò il coltello e sorrise ripensando a quanto era stata ingenua. Un combattimento a faccia a faccia con Bruno Frye? Uno scontro con un maniaco? Come aveva potuto pensare di avere anche solo una possibilità? Frye era molto più forte di lei. Ed era già stata fortunata la notte precedente a riuscire a sfuggirgli. Grazie a Dio, era riuscita ad afferrare la pistola. Ma se avesse provato a lottare, l’avrebbe fatta a pezzi.
Decise di riportare il coltello in cucina e di vestirsi prima che arrivasse la guardia del corpo. Andò verso la porta, girò la chiave, l’apri, fece un passo nel corridoio e lanciò un urlo quando Bruno Frye l’afferrò mandandola a sbattere contro il muro. La testa colpì la parete con un rumore sordo e Hilary si sforzò di scacciare il velo oscuro che le si stava formando davanti agli occhi. Lui l’afferrò per la gola con la mano destra, immobilizzandola. Con la mano sinistra, le strappò la vestaglia e le strizzò i seni nudi, guardandola con aria maliziosa e chiamandola troia e puttana.
Doveva aver ascoltato la conversazione con Wally, doveva aver capito che la polizia le aveva sequestrato la pistola perché non mostrò il benché minimo segno di paura. Non aveva accennato al coltello con Wally e Frye non era preparato. Gli conficcò la lama nella pancia piatta e muscolosa. Per qualche secondo lui sembrò non accorgersene; fece scivolare la mano dal seno, cercando di infilarle le dita nella vagina. Quando Hilary estrasse il coltello, lui fu colto da una fitta di dolore. Spalancò gli occhi e si lasciò sfuggire un gemito acuto. Hilary continuò a infierire con il coltello, colpendolo sul fianco, proprio sotto le costole. Il viso dell’uomo diventò improvvisamente bianco e untuoso come il lardo. Ululò, mollò la presa e inciampò all’indietro, andando a sbattere contro la parete e facendo cadere un quadro.