Ovviamente, tutto quello era opera di una parte del sistema di aerazione di Gea. Cirocco si chiese come facesse l’aria a entrare nei raggi, e quali meccanismi la spingessero di nuovo fuori. E si chiese anche perché il processo dovesse essere così violento.
Stando all’orologio di Calvin, erano trascorsi diciassette giorni dall’ultimo lamento. Sperò che ne mancassero altrettanti al successivo.
Come la volta precedente, il freddo non durò più di sei o sette ore, e la neve si sciolse subito. Gli abiti servirono egregiamente da protezione, quasi come giacche a vento.
Il trentesimo giorno dal risveglio su Gea fu contraddistinto da due cose: una che accadde, e una che non accadde.
La cosa che accadde fu il loro arrivo alla confluenza di Clio con Ofione. Ormai si trovavano nella zona sud di Iperione, equidistanti dal cavo verticale e da quello a sud. Tutti e due incombevano su di loro.
L’Ofione era verde-blu, più largo e più veloce del Clio. Il Titanic venne attratto al centro del fiume dove, dopo un certo periodo di tensione e di sondaggi con i remi, decisero che era meglio restare. Per dimensioni e velocità di corrente, il fiume ricordava il Mississippi; però le sue rive erano ricchissime di vegetazione, come in una giungla.
Cirocco era molto preoccupata della cosa che non accadde, dato che l’aspettava già da un paio di giorni. Le sue mestruazioni avevano sempre avuto un ciclo regolarissimo di ventotto giorni, e le sembrava allarmante saltare un ciclo.
— Lo sai che sono già passati trenta giorni? — disse a Gaby quella sera.
— Di già? Non ci avevo proprio pensato. — E si strinse nelle spalle.
— Già. E io sono più che in ritardo. Al massimo sono arrivata a ventinove giorni; più spesso prima, ma mai dopo.
— Sai, anch’io sono in ritardo.
— Lo temevo.
— Cristo, ma questo non ha senso.
— Mi stavo chiedendo che tipo di accorgimenti usavi sul Ringmaster. Te ne sei forse dimenticata?
— Ci pensava Calvin.
Cirocco sospirò. — Ho sempre temuto che le pillole che prendevo prima o poi mi avrebbero piantata in asso. Già mi ingrossavano. Ho usato anche uno di quei diaframmi. Ce l’avevo quando siamo arrivate qui… e non ho più pensato a controllare se c’era ancora fino a dopo aver incontrato Bill e Agosto, e ormai era troppo tardi. — Esitava un poco a discutere di quell’argomento con Gaby. Non era un segreto per nessuno che lei e Bill avevano fatto all’amore e che non c’era né il tempo né lo spazio per farlo di nuovo lì sul Titanic con Gaby sempre attorno.
— Comunque, non c’è più. Dev’essere stato ingoiato dalla stessa cosa che s’è divorata i nostri capelli. E che ha reso la mia pelle repellente, per di più.
Gaby ebbe un tremito.
— Per questo penso che sia stato Bill. — Si alzarono e s’avviarono verso di lui, che dormiva sdraiato a terra. Lo scossero e attesero che fosse ben sveglio.
Bill non era sveglio come s’aspettavano. Sbatté gli occhi per la sorpresa, poi aggrottò le sopracciglia.
— Be’, non guardate me. Io non c’entro. E l’ultima volta che sono stato con Gaby è stato poco dopo aver lasciato la Terra. E poi, mi sono fatto vasectomizzare.
— Buono a sapersi — mormorò Cirocco. Con Gaby, eh? Non ne sapeva proprio nulla, e sì che pensava di essere al corrente di tutto quanto accadeva a bordo del Ringmaster. - Questo significa che qualcosa di molto strano ci sta accadendo. Qualcuno o qualcosa ci ha fatto un bello scherzo, ma io non mi sto proprio divertendo.
Calvin tenne fede alla promessa. Due giorni dopo che Cirocco ebbe trasmesso il suo messaggio a un aerostato di passaggio, Finefischio spuntò sopra di loro. Calvin e Agosto, col solito paracadute blu, atterrarono sulla riva del fiume.
Cirocco dovette ammettere che Calvin aveva un ottimo aspetto. Sorrideva, appariva allegro. Salutò tutti calorosamente, per niente infastidito dal fatto di essere stato chiamato lì. Aveva una gran voglia di parlare dei suoi viaggi, ma Cirocco era troppo ansiosa di sentire cosa ne pensava della nuova situazione. Lui ascoltò tutto, diventando sempre più serio.
— Hai avuto le mestruazioni da quando siamo qui? — chiese ad Agosto.
— No.
— Sono già passati trenta giorni — disse Cirocco. — È un fatto insolito per te? — Dagli occhi sbarrati di Agosto Cirocco capì che lo era. — Quand’è stata l’ultima volta che hai avuto rapporti con un uomo?
— Non ne ho mai avuti.
Calvin rifletté un attimo, fece una smorfia.
— Cosa posso dirvi? Sappiamo che a volte il periodo mestruale salta, anche se non si capisce bene perché. Stress fisici o psicologici, in genere. Ma è quasi impossibile che sia successo a tutt’e tre contemporaneamente.
— È quello che penso anch’io — disse Cirocco.
— Potrebbe dipendere dalla dieta. Chi lo sa. D’altra parte, sul Ringmaster i vostri cicli tendevano a essere sempre più simili, come succede spesso a donne che vivono nello stesso ambiente. A volte i segnali ormonali tendono a sincronizzare le mestruazioni. Aprile e Agosto avevano un ritmo uguale da tanto tempo e Cirocco era sfalsata rispetto a loro solo di pochi giorni. Due periodi trascorsi assieme e tutti si sono sincronizzati. Se ricordi bene, Gaby, il tuo ciclo era alquanto impreciso.
— Non ci ho mai prestato molta attenzione — disse lei.
— Be’, era così. Ma non so cosa potrebbe significare attualmente. Lo dico perché vi rendiate conto che a volte accadono fatti strani. È possibile che abbiate saltato un ciclo tutt’e tre.
— Ma è anche possibile che siamo tutte e tre incinte, e rabbrividisco alla sola idea di chi potrebbe essere il padre — rifletté Cirocco, annichilita.
— Questo è impossibile — disse Calvin. — Non vorrai farmi credere che la cosa che ha ingoiato tutti noi vi abbia fecondate? E come avrebbe fatto?
— Come può aver fatto non lo so. Però sono convinta che è entrata in noi e ci ha fatto qualcosa che a lei pare perfettamente naturale, e che per noi è mostruoso. È un’idea orribile. Se fossimo incinte, tu cosa puoi fare?
Calvin sorrise debolmente. — All’università non mi hanno preparato per i parti delle vergini.
— Non ho alcuna voglia di scherzare.
— Scusami. E comunque tu e Gaby non siete vergini. — Scosse la testa perplesso.
— Noi stiamo pensando a qualcosa di molto immediato. Non vogliamo questi bambini — intervenne Gaby — ammesso che esistano e che siano bambini.
— Sentite, perché non aspettate un altro mese prima di lasciarvi prendere dal panico? Se saltate un altro ciclo, chiamatemi.
— Vorremmo liberarcene subito — disse Cirocco.
Calvin sembrò sconvolto per la prima volta. — E io ti dico che per ora non ci penso nemmeno. Troppo rischioso. Potrei costruirmi gli strumenti per un normale raschiamento, però bisognerebbe sterilizzarli. Non ho nemmeno uno speculum. Se v’immaginaste cosa non dovrei improvvisare per un aborto, vi verrebbero i brividi.
— Ho già i brividi, se penso a quello che sta crescendo nel mio ventre — ribatté Cirocco, tetra. — Calvin, in questo momento non voglio nemmeno un figlio umano, figuriamoci qualsiasi cosa questo potrebbe essere. Devi intervenire.
Gaby e Agosto erano d’accordo, anche se Gaby sembrava scossa.