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«Per cui cominceranno presto ad essere affamati» disse Zenia. «E cosa accadrà allora?»

«Saturno farebbe bene a stare attento» rispose Brailovsky. «Poi toccherà a Urano e a Nettuno. Speriamo che non si accorgano della piccola Terra.»

«Bella speranza! Zagadka ci ha spiati per ben tre milioni di anni!»

Walter Curnow si mise improvvisamente a ridere.

«Che cosa c’è di tanto buffo?» domandò Tanya.

«Stiamo parlando di questi oggetti come se fossero persone… entità intelligenti. Non lo sono… sono strumenti. Ma strumenti universali… capaci di fare qualsiasi cosa venga loro richiesta. Quello sulla Luna era uno strumento di segnalazione… o uno strumentospia, se preferite. Quello incontrato da Bowman il nostro — Zagadka originario — era una sorta di sistema di trasporto. Ora stanno facendo qualcos’altro, sebbene Dio solo sappia che cosa. E possono esservene altri in tutto l’universo.

«Avevo un aggeggio analogo quando ero un ragazzetto. Sapete che cosa sono in realtà gli Zagadka? Soltanto l’equivalente cosmico del vecchio ed efficace temperino dell’Esercito Svizzero!»

PARTE VII

SORGE LUCIFERO

50. ADDIO A GIOVE

Non era facile mettere insieme quel messaggio, specie dopo averne appena trasmesso un altro al suo avvocato. Floyd si sentiva un ipocrita; ma sapeva di non poterne fare a meno perché doveva ridurre al minimo la sofferenza inevitabile per entrambi.

Era triste, ma non più sconsolato. Poiché tornava sulla Terra nell’aura di un riuscito conseguimento — anche se non proprio dell’eroismo — avrebbe trattato da una posizione di forza. Nessuno — nessuno al mondo — sarebbe riuscito a togliergli Chris.

«… Mia cara Caroline (non era più «Mio tesoro»…) mi trovo sulla via del ritorno. Quando tu riceverai questo mio messaggio, io sarò già in ibernazione. Tra poche ore appena ormai, o così sembrerà a me, aprirò gli occhi… e vedrò la meravigliosa Terra azzurra sospesa vicinissima nello spazio.

«Sì, lo so, per te si tratterà ancora di molti mesi, e me ne dispiace. Ma sapevamo che così sarebbe stato prima della mia partenza. In effetti, tornerò con alcune settimane di anticipo rispetto al previsto a causa del cambiamento intervenuto nel piano della missione.

«Spero che riusciremo a pervenire a un accordo. L’interrogativo più importante è il seguente: che cosa è preferibile per Chris? Quali che possano essere i nostri sentimenti, dobbiamo anteporre lui. So che io sono disposto a farlo, e sono certo che anche tu la sia.»

Floyd spense il registratore. Avrebbe dovuto dire quel che pensava? «Un ragazzo ha bisogno del padre»? No, sarebbe stata una mancanza di tatto e avrebbe potuto soltanto peggiorare la situazione. La replica di Caroline sarebbe potuta essere che, dalla nascita ai quattro anni, è la madre a contare soprattutto per un bambino… e che, se lui la pensava diversamente, sarebbe dovuto restare sulla Terra.

«… E ora per quanto concerne la casa. Sono lieto che i membri del consiglio di amministrazione dell’Università abbiano assunto questo atteggiamento, il quale renderà la situazione molto più facile per entrambi. So che eravamo tutti e due affezionati alla dimora, ma adesso sarebbe troppo grande e desterebbe troppi ricordi. Per il momento, probabilmente mi sistemerò in un appartamento a Milo. Spero di poter trovare una residenza definitiva al più presto possibile.

«Una cosa posso garantire a tutti… non lascerò più la Terra. Ne ho avuto abbastanza per tutta una vita dei viaggi nello spazio. Oh, forse arriverò fino alla Luna, se proprio sarà necessario… ma naturalmente questa sarebbe soltanto una gita di fine settimana.

«E a proposito di lune, abbiamo appena attraversato l’orbita di Sinope, per cui ci stiamo ora allontanando dal sistema gioviano. Giove dista più di venti milioni di chilometri, ed è appena più grande della nostra Luna.

«Eppure, anche da questa distanza, si può capire che qualcosa di terribile è accaduto al pianeta. Il suo meraviglioso color arancione è scomparso; ora esso ha appena una parte della luminosità di un tempo, ed è di un grigio sporco. Non ci si può meravigliare se ha finito con il divenire, ormai, soltanto una fioca stella nel firmamento terrestre.

«Tuttavia, non è accaduto altro e ci troviamo molto al di là del limite pericoloso. Può mai essere che l’intera faccenda sia stata un falso allarme, o una sorta di burla cosmica? Dubito che potremo mai saperlo. In ogni modo, ci ha riportati sulla strada di casa prima del previsto, e di questo sono grato.

«Arrivederci per il momento, Caroline… e grazie di tutto. Spero che potremo continuare ad essere amici. E il mio più tenero affetto, come sempre, a Chris.»

* * *

Quando ebbe terminato, Floyd si trattenne ancora per qualche tempo nel minuscolo cubicolo che non gli sarebbe servito ancora molto a lungo. Stava per portare sul ponte la scheda audio per la trasmissione, quando Chandra entrò galleggiando.

Floyd era stato piacevolmente sorpreso dal modo con il quale lo scienziato aveva accettato la crescente separazione da Hal. Lui e il computer continuavano a rimanere in contatto per parecchie ore al giorno, scambiandosi dati relativi a Giove e alla situazione a bordo della Discovery. Sebbene nessuno si fosse aspettato un grande sfoggio di emotività, Chandra sembrava sopportare la perdita con una considerevole forza d’animo. Nikolai Ternovsky, il suo unico confidente, aveva potuto fornire a Floyd una spiegazione plausibile di quel comportamento.

«Chandra si interessa a nuove cose, Woody. Rammenti… svolge un’attività nella quale se qualcosa funziona è già obsoleto. Ha imparato molto in questi ultimi mesi. Non riesce a supporre che cosa sta facendo adesso?»

«Francamente no. Me lo dica lei.»

«È tutto preso dalla progettazione di Hal 10000.»

Floyd rimase a bocca aperta. «Sicché questo spiega i lunghi messaggi a Urbana, a causa dei quali Sascia ha borbottato. Bene, non bloccherà i circuiti ancora a lungo.»

Floyd, ora, vedendo entrare Chandra, ricordò questa conversazione; la sapeva troppo lunga per domandare allo scienziato se fosse vero che stava progettando un nuovo calcolatore, e del resto la cosa non lo riguardava. Ma v’era qualcos’altro che continuava a incuriosirlo.

«Chandra» disse «credo di non averla mai ringraziata a dovere per quello che lei ha fatto durante il sorvolo di Giove, quando è riuscito a persuadere Hal a collaborare. Per qualche tempo, ho creduto seriamente che il computer potesse metterci nei guai. Ma lei è sempre stato fiducioso… e ha avuto ragione. Ciò nonostante, non prova alcun timore?»

«Proprio nessuno, dottor Floyd.»

«Perché no? Hal doveva sentirsi minacciato dalla situazione… e lei sa quello che accadde l’ultima volta.»

«V’era una grande differenza. Se mi è lecito dirlo, forse il felice esito, questa volta, ha avuto qualcosa a che vedere con le nostre caratteristiche nazionali.»

«Non capisco.»

«Mi esprimerò in questo modo, dottor Floyd. Bowman cerca di impiegare la forza contro Hal. Io no. Nella mia lingua esiste una parola… ahimsa. Di solito viene tradotta come non violenza, sebbene abbia significati più positivi. Io ho badato bene a servirmi dell’ahimsa trattando con Hal.»

«Molto lodevole, senza dubbio. Ma esistono momenti nei quali si rende necessario qualcosa di più energico, per quanto ciò possa essere deplorevole.» Floyd si interruppe, alle prese con la tentazione. L’atteggiamento di Chandra, «iosonopiùsantodite», era un pochino fastidioso. Non avrebbe nuociuto, ormai, rivelargli alcune realtà della vita.

«Sono lieto che sia finita così. Ma le cose sarebbero potute andare diversamente, ed io dovevo essere preparato ad ogni eventualità. L’ahimsa, o comunque lei la chiami, va benissimo; ma non esito ad ammettere che disponevo di un puntello della sua filosofia. Se Hal fosse stato cocciuto, avrei potuto eliminarlo.»