Non si tratta d’amore… ma Fay è importante per me. Mi sorprendo a rimanere in ascolto dei suoi passi nel corridoio ogni volta che esce.
Charlie ha smesso di spiarci.
5 luglio Ho dedicato a Fay il mio primo concerto per pianoforte. Era entusiasmata dall’idea che le venisse dedicato qualcosa, ma non credo che le sia piaciuto davvero. Questo dimostra semplicemente che non si può trovare tutto quello che si vuole in una donna. Un altro argomento a favore della poligamia.
L’importante è che Fay è allegra e di buon cuore. Ho saputo oggi perché è rimasta senza soldi così presto questo mese. La settimana prima di conoscermi aveva fatto amicizia con una ragazza incontrata alla sala da ballo Polvere di Stelle. Quando la ragazza disse a Fay di non avere la famiglia in città, di essere senza un centesimo e di non saper dove andare a dormire, Fay la invitò a casa sua. Due giorni dopo la ragazza trovò i duecentotrentadue dollari che Fay teneva nel cassetto della toletta e scomparve con il denaro. Fay non ha denunciato il furto alla polizia; è risultato, del resto, che non sapeva neppure come si chiamasse di cognome la ragazza.
«A che cosa servirebbe avvertire la polizia?» ha voluto sapere. «La povera sgualdrinella, voglio dire, doveva avere un gran bisogno di quei soldi per fare una cosa simile. Non voglio rovinarle l’esistenza per un paio di centinaia di dollari. Non sono certo ricca, ma neppure voglio la sua pelle… non so se mi capisci.»
Ho capito benissimo.
Non ho mai conosciuto una persona più aperta e fiduciosa di Fay. È ciò di cui ho più bisogno in questo momento. Sono affamato di semplici contatti umani.
8 luglio Non mi rimane molto tempo per lavorare… tra il passare da un club notturno all’altro, la sera, e le emicranie mattutine. Soltanto con aspirine e non so che altro intruglio preparatomi da Fay sono riuscito a terminare la mia analisi linguistica delle forme verbali urdu e a inviare la relazione al Bollettino linguistico internazionale. Farà sì che i linguisti tornino in India con i loro registratori, poiché mina la sovrastruttura critica della metodologia moderna.
Non posso fare a meno di ammirare i linguisti strutturali che si sono imposti una disciplina linguistica basata sul deterioramento delle comunicazioni scritte. Un altro caso di uomini che dedicano l’esistenza a uno studio sempre più intenso di argomenti sempre più esigui… riempiendo volumi e biblioteche con la sottile analisi linguistica del grugnito. Niente di male in questo, ma non bisognerebbe servirsene come di un pretesto per distruggere la stabilità del linguaggio.
Alice ha telefonato oggi; voleva sapere quando tornerò a lavorare al laboratorio. Le ho detto che desideravo terminare i lavori già iniziati e che speravo di ottenere dalla Fondazione Welberg il permesso di dedicarmi al mio studio speciale. Lei ha ragione però… devo tenere conto anche del fattore tempo.
Fay seguita a voler andare a ballare continuamente. Ieri sera abbiamo cominciato bevendo e ballando al White Horse Club, e di là siamo passati al Benny’s Hideaway e quindi al Pink Slipper… e in seguito non ricordo più in quanti altri locali, ma abbiamo ballato finché non ce la facevo più a stare in piedi. La mia tolleranza per i liquori deve essersi accresciuta, poiché ero quasi ubriaco prima che Charlie apparisse. Lo ricordo soltanto mentre si esibiva in uno stupido tip-tap sul palcoscenico del club notturno Allakazam. Ha ricevuto un grande applauso prima che il direttore ci mettesse alla porta e Fay ha detto che, a parere di tutti, ero un comico meraviglioso e la mia imitazione di un deficiente aveva incontrato l’approvazione generale.
Che diavolo è accaduto in seguito? So che mi duole la schiena per uno strappo muscolare. Credevo che fosse successo a furia di ballare, invece Fay dice che sono caduto dal dannato divano.
Il comportamento di Algernon sta diventando di nuovo imprevedibile. Minnie sembra aver paura di lui.
9 luglio Oggi è accaduta una cosa terribile. Algernon ha morso Fay. L’avevo sconsigliata di trastullarsi con lui, ma le è sempre piaciuto dargli da mangiare. Di solito, quando entrava nella sua stanza, Algernon si rallegrava e le correva incontro. Oggi invece è stato diverso. Si trovava al lato opposto della gabbia, raggomitolato come un batuffolo bianco. Quando Fay ha infilato la mano attraverso lo sportellino, il topo si è rannicchiato su se stesso rincantucciandosi. Lei ha cercato di allettarlo, aprendo l’ingresso del labirinto e prima che potessi dirle di lasciarlo stare ha commesso l’errore di cercare di prenderlo in mano. Algernon le ha morso il pollice. Poi ci ha fissato entrambi con ira ed è sgattaiolato nel labirinto.
Abbiamo trovato Minnie all’estremità opposta, nella cassetta delle ricompense. Sanguinava da un morso al petto, ma era viva. Mentre facevo per prenderla, Algernon è entrato nella cassetta e ha cercato di mordermi; ha affondato i denti nella manica della giacca e vi è rimasto appeso finché non me ne sono liberato con uno strattone.
In seguito si è calmato; l’ho osservato per più di un’ora. Sembra irrequieto e confuso e sebbene continui a imparare nuovi problemi senza ricompense, il suo modo di comportarsi è singolare. In luogo dei cauti ma decisi movimenti nei corridoi del labirinto, il suo incedere è precipitoso e incontrollato. Ripetutamente volta agli angoli troppo in fretta e urta contro un ostacolo; v’è una strana fretta nel suo modo di agire.
Esito a dare un giudizio immediato. Potrebbe trattarsi di molte cose. Ma ora è necessario che lo riporti in laboratorio. Anche se non saprò niente dalla Fondazione per quanto riguarda il finanziamento delle mie ricerche, telefonerò a Nemur domattina.
15° RAPPORTO SUI PROGRESSI
12 luglio Nemur, Strauss, Burt e alcuni altri che si interessano all’esperimento, mi aspettavano nell’ufficio del reparto psicologia. Hanno cercato di farmi molta accoglienza, ma ho notato quanto era ansioso Burt di riavere Algernon, e gliel’ho consegnato. Nessuno ha parlato, ma ho capito che Nemur non mi perdonerà tanto presto di averlo scavalcato mettendomi in contatto con la Fondazione. Tuttavia era necessario. Prima di tornare alla Beekman dovevo essere certo che mi avrebbero consentito di lavorare indipendentemente all’esperimento. Troppo tempo andrebbe perduto se dovessi rendere conto a Nemur di tutto quel che faccio.
Egli era stato informato della decisione della Fondazione e mi ha accolto con freddo formalismo. Mi ha teso la mano, ma senza sorridere. «Charlie», ha detto, «siamo tutti lieti che tu sia tornato e di averti come collaboratore. Jayson ha telefonato per dirmi che la Fondazione ti assegna un compito nell’esperimento. I miei collaboratori e il laboratorio sono a tua disposizione. Il centro calcolatrici elettroniche ha assicurato che il tuo lavoro avrà la precedenza… e, inutile dirlo, se pensi che io possa esserti utile in qualsiasi modo…»
Stava facendo tutto il possibile per essere cordiale, ma mi sono accorto dalla sua espressione che era scettico. In fin dei conti, quale esperienza avevo io in fatto di psicologia sperimentale? Che cosa sapevo delle tecniche elaborate da lui in tanti anni di lavoro? Bene, come dico, sembrava cordiale e disposto ad aspettare prima di esprimere un giudizio. Del resto, per il momento non potrebbe comportarsi diversamente. Se non trovo una spiegazione del comportamento di Algernon, tutte le sue fatiche sono gettate al vento, ma se risolvo il problema trascino con me l’intero gruppo di ricercatori.
Sono andato in laboratorio ove Burt stava osservando Algernon in uno dei labirinti a problemi multipli. Ha sospirato e crollato il capo. «Ha dimenticato parecchio. Quasi tutte le sue reazioni più complesse sembrano essere state cancellate. Sta risolvendo i problemi a un livello assai più primitivo di quanto mi sarei aspettato.»