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“È nato un altro Rinascimento, un gusto per le arti paragonabile a quello dell’Atene di Pericle e dell’Italia di Michelangelo o dell’Inghilterra di Shakespeare. Paradosso: ci sono più analfabeti di quanti ce ne siano mai stati nella storia del mondo. Ma anche più letterati.

“C’è più gente che parla il latino classico, adesso, di quanta ce n’era ai tempi di Cesare. Sulla spiga dell’estetica crescono chicchi favolosi. E checche, naturalmente.

“Per attenuare il provincialismo e anche per rendere ancora più improbabile una guerra internazionale, abbiamo la politica mondiale di omogenizzazione. Lo scambio volontario di una parte della popolazione d’una nazione con una parte di un’altra. Ostaggi di pace e d’amore fraterno. I cittadini che non riescono a tirare avanti con il solo salario purpureo, o che credono di poter essere più felici altrove, vengono indotti con incentivi a emigrare.

“Un Mondo Aureo sotto certi aspetti: sotto altri aspetti, un incubo. Che c’è dunque di nuovo? È sempre stato così, in ogni epoca. La nostra aveva il problema della sovrappopolazione e dell’automazione. Come lo si poteva risolvere, altrimenti? È di nuovo la storia dell’asino di Buridano (in realtà, l’asino era un cane): è sempre così. L’asino di Buridano, che muore di fame perché non sa decidere quale mangiare di due mucchi di cibo del tutto uguali.

“La storia è un pons asinorum: gli uomini sono gli asini sul ponte del tempo.

“No, i due paragoni non sono né giusti né esatti. È il cavallo di Hobson, invece: l’unica scelta è la bestia più vicina. Stanotte cavalca lo Zeitgeist, e il diavolo si prenda chi resta ultimo!

“Coloro che verso la metà del secolo ventesimo scrissero il documento della Triplice Rivoluzione fecero previsioni esatte, sotto certi aspetti. Ma sottovalutarono quel che, a causa della mancanza di lavoro, sarebbe successo al cittadino medio, al ‘signor Qualunque’. Credevano che tutti gli uomini avessero le stesse capacità di sviluppare tendenze artistiche, che tutti potessero impegnarsi nelle arti, nell’artigianato, negli hobby o nello studio per amor dell’istruzione. Non vollero affrontare la realtà ‘antidemocratica’ che solo il dieci per cento della popolazione, a dir tanto, è intrinsecamente capace di produrre qualcosa di artisticamente valido, o anche solo qualcosa di vagamente interessante. L’artigianato, gli hobby e una vita dedicata allo studio finiscono per annoiare, dopo un po’, e perciò si torna a sbronzarsi, al fideo e all’adulterio.

“Non avendo per prima cosa rispetto per se stessi, i padri diventano vagabondi, nomadi delle steppe del sesso. La Madre, con la M maiuscola, diventa la figura dominante della famiglia. Anche lei può praticare la promiscuità, ma si prende cura dei figli ed è quasi sempre presente. Quindi, con il padre che è diventato una figura con l’iniziale minuscola, assente, debole o indifferente, i figli diventano spesso omosessuali o bisessuali. Il paese dei balocchi è anche il paese dei finocchi.

“Certi elementi del nostro tempo erano già da tempo prevedibili. Uno era il permissivismo sessuale, sebbene nessuno potesse prevedere fin dove si sarebbe spinto. Comunque, nessuno avrebbe potuto prevedere una religione come la panamorita, anche se l’America ha sempre generato assurde sette religiose con la stessa prodigalità con cui una rana genera i girini. Il pazzo monomaniaco di ieri è il messia di domani: Sheltey e i suoi discepoli sopravvissero ad anni di persecuzione, ed ecco che oggi i loro precetti sono diventati parte integrante della nostra cultura.”

Il Nonno punta di nuovo il periscopio su Chib.

— Eccolo là, il mio bel nipote, che va a portar doni ai greci. Finora quell’Ercole non è riuscito a far pulizia nelle stalle augiane della sua psiche. Eppure forse ci riuscirà, quell’Apollo “suonato” dai pugni, quell’Edipo Sconfitto. È più fortunato di tanti altri suoi coetanei. Ha avuto un padre permanente, sia pure segreto, un vecchio buffone che si nasconde per sottrarsi alla cosiddetta giustizia. Ha ricevuto amore, disciplina, e un’istruzione superba in questo covo segreto. Ed è fortunato anche perché ha una professione.

“Però Mamma spende troppo e per giunta ha il vizio del gioco, un vizio che le mangia gran parte del suo salario garantito. Io passo per morto, perciò non ricevo il salario purpureo. Chib deve rimediare a tutto questo vendendo o scambiando i suoi quadri. Luscus l’ha aiutato facendogli pubblicità, ma da un momento all’altro potrebbe mettersi contro di lui. Il denaro guadagnato grazie ai quadri non basta. Dopotutto, il denaro non è il fondamento della nostra economia: è solo un fattore marginale e, inoltre, poco diffuso. Chib ha bisogno della borsa di studio, ma non l’avrà se non si adatterà a far l’amore con Luscus.

“Non che Chib rifugga dai rapporti omosessuali. Come quasi tutti i suoi coetanei, è sessualmente ambivalente. Credo che lui e Omar Runic continuino ancora a farsi qualche lavoro di bocca, di tanto in tanto. E perché no? Si vogliono bene. Ma Chib rifiuta Luscus per una questione di principio. Non vuol diventare una puttana per amore della carriera. Inoltre, Chib pratica una distinzione profondamente radicata in questa società. Pensa che l’omosessualità volontaria sia naturale (qualunque cosa significhi questo termine) ma che l’omosessualità coercitiva sia anormale. Valida o no, lui la distinzione la fa.

“Quindi, può darsi che Chib finisca in Egitto. E che sarà di me, allora?

“Non pensare a me o a tua madre, Chib. Qualunque cosa accada. Non cedere a Luscus. Ricorda le parole pronunciate in punto di morte da Singleton, Direttore dell’Ufficio Ricollocazione e Riabilitazione, che si sparò perché non sapeva adattarsi ai tempi nuovi: Che vale per un uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde il culo?

In quel momento, il Nonno vede suo nipote, che fino a un istante prima camminava con le spalle un po’ curve, raddrizzarle all’improvviso. E vede Chib prorompere in una danza, un piccolo, improvvisato strisciare del piede, seguito poi da una serie di giravolte. È evidente che Chib si sente felice. I pedoni intorno a lui fanno grandi sorrisi.

Il Nonno geme e poi ride. — Oh, Dio, l’energia caprina dei giovani, l’imprevedibile spostamento del registro dalla nera disperazione alla fulgida gioia! Danza, Chib, danza come un matto! Sii felice, anche solo per un momento! Sei ancora giovane, hai l’effervescenza di una speranza invincibile nella tua fonte! Danza, Chib, danza!

Ride e si asciuga una lacrima.

IMPLICAZIONI SESSUALI NELLA CARICA DELLA BRIGATA LEGGERA

è un libro così affascinante che il dottor Jespersen Joyce Bathymens, psicolinguista dell’Ufficio Federale della Riconfigurazione e Intercomunicabilità di Gruppo, si rammarica di doverne interrompere la lettura. Ma il dovere lo chiama.

— Un radicchio non è necessariamente rosso — detta al registratore. — I Giovani Radicchi hanno chiamato così il loro gruppo perché il radicchio deriva da una radice, da cui radicale. Inoltre, c’è un gioco di parole su radici e su radere, e forse anche su racchio, termine che è usato a Beverly Hills anche per indicare una persona ripugnante, sregolata e socialmente inaccettabile.

“Tuttavia i Giovani Radicchi non appartengono a quella che io chiamerei la Sinistra; rappresentano l’attuale risentimento contro la vita in generale e non si fanno fautori di alcuna politica radicale di ricostruzione. Inveiscono contro la situazione presente, come scimmie su un albero, ma le loro critiche non sono mai costruttive. Vogliono distruggere ma non si preoccupano di che cosa fare dopo la distruzione.

“Insomma, essi rappresentano la protesta del cittadino medio, da cui differiscono perché la loro è più articolata. Vi sono migliaia di analoghi gruppi a Los Angeles, e probabilmente milioni in tutto il mondo. Da bambini hanno avuto un’esistenza normale. Anzi, sono nati e cresciuti nello stesso gruppo abitativo, e questa è una delle ragioni per cui sono stati scelti per il presente studio. Quale fenomeno ha prodotto dieci individui così creativi, nati tutti nelle sette case dell’Area 69-14, più o meno tutti nello stesso periodo, praticamente allevati tutti insieme, poiché venivano messi insieme nel recinto giochi in cima al piedistallo del gruppo di case, mentre una madre faceva a turno la bambinaia e le altre facevano quel che avevano da fare, il che… dov’ero arrivato?