Выбрать главу

«Torneresti alla tua giovinezza, Ladonna?» le chiese Par-Salian.

Per qualche istante lei non rispose, poi levò lo sguardo su di lui e scrollò le spalle. «Scambiando il potere, la saggezza e l’abilità per che cosa? Sangue ardente? Improbabile, mio caro. E tu?»

«Avrei risposto allo stesso modo vent’anni fa,» dichiarò Par-Salian, sfregandosi le tempie. «Ma adesso... me lo sto chiedendo.»

«Non sono venuta per rievocare i vecchi tempi, non importa quanto piacevoli siano stati,» disse Ladonna, schiarendosi la gola, con voce improvvisamente fredda e severa. «Sono venuta per oppormi a questa follia.» Si sporse in avanti, i suoi occhi scuri lampeggiarono. «Spero che tu non faccia sul serio, Par-Salian. Neppure tu puoi esser tanto debole di cuore e di cervello da mandare quello stupido umano indietro nel tempo per cercare di fermare Fistandantilus! Pensa al pericolo! Potrebbe cambiare la storia! Potremmo tutti cessare di esistere!»

«Bah, Ladonna, pensa tu, piuttosto!» sbottò Par-Salian. «Il tempo è un grande fiume che scorre, più vasto e più ampio di qualunque altro fiume che noi conosciamo. Se butti un sasso nell’acqua che scorre impetuosa, forse questa si ferma all’improvviso? Comincia a scorrere a ritroso? Devia dal suo corso per scorrere in un’altra direzione? Certo che no! Il sasso crea qualche increspatura sulla superficie, forse, ma poi affonda. Il fiume continua a scorrere in avanti, come ha sempre fatto.»

«Cosa stai dicendo?» chiese Ladonna, fissando circospetta Par-Salian.

«Che Caramon e Crysania sono sassi, mia cara. Non influenzeranno lo scorrere del tempo più di quanto due pietre scagliate nel Thos-Tsalarian influenzerebbero il suo corso. Sono sassi...» ripetè.

«Abbiamo sottovalutato Raistlin, così dice Dalamar,» lo interruppe Ladonna. «Dev’essere molto sicuro del suo successo, altrimenti non correrebbe il rischio. Non è uno sciocco, Par-Salian.» continuò, «È sicuro di potersi procurare la magia. Su questo punto non possiamo fermarlo. Ma questa magia sarà inutile per lui senza il chierico. Ha bisogno di Crysania.»

Il mago vestito di bianco sospirò. «Ed è per questo che dobbiamo mandarla indietro nel tempo.»

«Non riesco a capire...»

«Deve morire, Ladonna!» ringhiò Par-Salian. «Devo forse evocare una visione per te? Dev’essere mandata indietro in un’epoca in cui su questa terra non c’era nessun chierico. Raistlin ha detto che avremmo dovuto mandarla indietro. Che non avremmo avuto altra scelta. Come lui Stesso ha detto, questo è l’unico modo, per noi, di frustrare i suoi piani! È la sua più grande speranza, e la sua più grande paura. Ha bisogno di portarla con sé fino alla Porta, ma lei deve venire spontaneamente! Così, progetta di scuotere la sua fede, di disilluderla abbastanza in modo che lei lavori con lui.»

Par-Salian agitò la mano, irritato. «Stiamo sprecando tempo. Parte domattina. Dobbiamo agire subito.»

«Allora tienila qui!» esclamò Ladonna, sdegnosamente. «Mi pare abbastanza semplice.»

Par-Salian scosse la testa. «Lui, semplicemente, tornerebbe a prenderla. E a quel punto avrà la magia. Avrà il potere di fare ciò che vorrà.»

«Uccidila.»

«È stato tentato, ma senza successo. Inoltre, perfino tu con le tue arti, riusciresti a ucciderla mentre è sotto la protezione di Paladine?»

«Allora, forse, il Dio le impedirà di andare?»

«No. L’auspicio che ho fatto era neutrale. Paladine ha lasciato la faccenda nelle nostre mani. Qui, Crysania è soltanto un vegetale, né sarà mai nient’altro, poiché nessuno che viva oggi ha il potere di ripristinarla alla vita. Forse Paladine intende farla morire in un luogo e in un tempo in cui la sua morte avrà significato, così da completare il ciclo della sua vita.»

«Così, tu la manderai alla sua morte,» mormorò Ladonna, fissando Par-Salian con stupore. «Le tue vesti bianche si tingeranno del rosso del sangue, mio vecchio amico.»

Par-Salian picchiò le mani sul tavolo. Il suo volto era contorto dall’angoscia. «Non mi sto godendo tutto questo, dannazione! Ma cosa posso fare? Non riesci a capire la posizione in cui mi trovo? Chi siede adesso a capo delle Vesti Nere?»

«Io,» rispose Ladonna.

«Chi siederà come capo, se lui tornerà vittorioso?»

Ladonna corrugò la fronte e non rispose.

«Precisamente. I miei giorni sono contati, Ladonna. Lo so. Oh,» fece un gesto, «i miei poteri sono ancora grandi. Forse non sono mai stati più grandi. Ma ogni mattina, quando mi sveglio, sento la paura. Sarà oggi il giorno in cui verranno meno? Tutte le volte che ho difficoltà a ricordarmi un incantesimo, rabbrividisco. So che un giorno non riuscirò più a ricordare le parole giuste.» Chiuse gli occhi. «Sono stanco, Ladonna. Vorrei soltanto rimanere in questa stanza e nient’altro, vicino a questo caldo fuoco, e registrare in questo libro le conoscenze che ho acquisito nel corso degli anni. Eppure, adesso non oso lasciare il mio posto, poiché so chi l’occuperebbe.»

Il vecchio mago sospirò. «Sceglierò io il mio successore, Ladonna,» disse con voce sommessa.

«Non intendo farmi strappare di mano la mia posizione. La mia posta in questo gioco è più grande di quella di chiunque di voi.»

«Forse no,» replicò Ladonna, fissando le fiamme. «Se tornerà vittorioso, non ci sarà più un Conclave. Saremo tutti suoi servitori.» Strinse le mani. «Mi oppongo ancora, Par-Salian! Il pericolo è troppo grande! Lascia che lei rimanga qui. Lascia che Raistlin apprenda quello che può da Fistandantilus. Potremo affrontarlo quando tornerà! È potente, certo, ma gli ci vorranno anni per padroneggiare le arti che Fistandantilus conosceva quando è morto! Possiamo utilizzare quel tempo per armarci contro di lui! Possiamo...»

Vi fu un fruscio tra le ombre della stanza. Ladonna trasalì e la sua mano corse subito a una tasca nascosta fra le sue vesti.

«Ferma, Ladonna,» disse una voce pacata. «Non c’è bisogno che tu sprechi le tue energie per un incantesimo-scudo. Non sono una Creatura dell’Oltrelà, come Par-Salian ha già dichiarato.» La figura entrò nel cerchio di luce proiettato dal fuoco, le vesti rosse luccicarono debolmente.

Ladonna tornò ad appoggiarsi allo schienale con un sospiro, ma c’era un luccichio di collera nei suoi occhi che avrebbe fatto arretrare, allarmato, un apprendista. «No, Justarius,» replicò, gelida,

«tu non sei una Creatura dell’Oltrelà. E così, sei riuscito a nasconderti alla mia vista? Come sei diventato abile, Veste Rossa.» Girandosi sulla sua sedia, fissò Par-Salian con sdegno. «Stai diventando vecchio, amico mio, se hai bisogno di aiuto per trattare con me!»

«Oh, sono sicuro che Par-Salian è sorpreso di vedermi tanto quanto te, Ladonna,» dichiarò Justarius. Avvolgendosi nelle vesti rosse, venne lentamente avanti e prese posto su un’altra sedia davanti alla scrivania di Par-Salian. Zoppicava, camminando, trascinando sul pavimento il piede sinistro. Raistlin non era l’unico mago che era rimasto ferito durante la Prova.

Justarius sorrise. «Anche se il Grande Mago è diventato molto abile nel nascondere i suoi sentimenti,» aggiunse.

«Ero consapevole della tua presenza,» replicò Par-Salian con voce sommessa. «Mi conosci meglio di così, amico mio.»

Justarius scrollò le spalle. «Non ha poi importanza. M’interessava sentire quello che avevi da dire a Ladonna...»

«Ti avrei detto la stessa cosa.»

«Probabilmente meno, poiché io non avrei ribattuto come ha fatto lei. d’accordo con te, lo sono stato sin dall’inizio. Ma questo perché tutti conosciamo la verità.»

«Quale verità?» domandò Ladonna. Il suo sguardo andò da Justarius a Par-Salian, i suoi occhi si dilatarono per la collera. ;, «Dovrai mostrarglielo,» disse Justarius, sempre con la stessa voce pacata. «Altrimenti non si convincerà. Dimostrale quanto è grande il pericolo.»

«Non mi mostrerai niente!» esclamò Ladonna, con voce fremente. «ora non so se sono disposta a credere a quanto è stato concepito da voi due...»