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— Cielo! — grida. — Pensavo che nessuno mi avrebbe dato un passaggio, oggi!

— Può essere difficile, sull’autostrada — conviene lui. — Sali. Qui, dai a me. — Le prende la valigia e la posa sul sedile posteriore. I vestiti sono ancora stretti nelle sue mani; le toglie anche quelli, posandoli sulla valigia. Lei gli si accomoda accanto. Lui ha un’auto molto costosa, e lei rabbrividisce, compiaciuta, quando il suo sedere nudo tocca la costosa pelliccia che copre il sedile. Passando sopra i suoi seni, Clay chiude la portiera. Lei gli sorride, vogliosa. — Dove sei diretto? — chiede.

— Solo a fare un giro. Ho tutto il tempo del mondo.

— Grande — dice lei.

L’auto balza in avanti. In breve ha di nuovo raggiunto i centoventi. Si sposta nella corsia più veloce. Mentre guida, lui lancia occhiate alla sua passeggera. Ha piccoli capezzoli ambrati e sottili capillari azzurri sul seno. Diciannove anni al massimo, decide.

— Io sono Clay — dice.

— Io sono Quoi.

— Hai mai avuto una relazione vera, significativa, con un uomo? — chiede lui.

— Non ne sono sicura. Ce ne sono stati un paio…

— Che ci sono arrivati vicini?

— Sì.

— Ma alla fine si sono innalzate le maledette barriere difensive, e tu ti sei ritrovata ad abbracciarli come se fossi lontana chilometri, eh?

— Sì, proprio così! — gli risponde.

— È stato così anche per me, finora, Quoi. La scopata rapida, il momento rapido e intenso di erotismo, la chiacchierata intelligente che sostituisce qualsiasi vera intimità dell’anima…

— Sì.

— Ma c’è sempre speranza…

— Che la prossima volta…

— Che questa volta…

— Proprio questa.

— Sì.

— Sì.

— Proprio questa.

— Se potessimo realmente credere…

— Aprirci…

— Non solo fisicamente…

— Ma anche la parte fisica è importante.

— Come aspetto della relazione più profonda, dell’amore vero e proprio, dell’apertura delle anime.

— Sì.

— Sì.

— Ci capiamo meravigliosamente.

— Ci stavo pensando anch’io.

— Non succede spesso.

— Non così velocemente.

— Non così certamente.

— No. È raro.

— È bellissimo.

— È quello che stavo pensando.

— Una comprensione così completa. Una… una reazione sintonizzata…

— Un flusso. Una fusione.

— Uno scambio. Un’emersione.

— Esattamente.

— Perché dobbiamo lottare contro il destino? — si chiede Clay, dirigendosi verso la prima uscita dall’autostrada. Lascia scivolare la mano destra sulla soda e fresca rotondità delle sue cosce mentre la macchina imbocca lo svincolo. Lei tiene le gambe castamente strette, ma gli sorride. Lui le accarezza la curva delicata della pancia e prende da una tasca un biglietto da un dollaro. L’uomo al casello di uscita ammicca. — C’è un motel da queste parti? — chiede Clay. Il casellante dice: — Ce n’è uno a sinistra sulla Strada 71, a quattrocento metri da qui. — Lui annuisce ringraziando e si dirige verso il motel. È una struttura squadrata che sembra fatta di plastica, una "U" dalle pareti verdi posta accanto alla strada. La ragazza aspetta nell’auto; Qay va nell’ingresso. — Stanza matrimoniale? — L’impiegato prende il registro del motel. — Tutta la notte? — s’informa, e Clay risponde: — No, no, solo un paio d’ore. — L’impiegato guarda sopra la spalla di Clay nell’auto, fissandoli come se stesse contando i seni della ragazza; dopo un po’ si decide: — Carta di credito? — Clay gli porge un’American Express. L’impiegato annota i dati sul registro, Clay firma la nota e prende la chiave della stanza; torna all’auto e la guida sul retro, verso la stanza. La posteggia in un cortiletto in cui è stata intagliata una piccola piscina a forma di cuore. Alcuni bambini sguazzano nell’acqua; le madri si lasciano intorpidire dal sole. Mentre scende dall’auto, la ragazza guarda verso la piscina, sospirando, dice: — Mi piacciono da impazzire i bambini, e a te? Voglio averne una dozzina. — Saluta allegra i bambini che sguazzano. Clay le pizzica il sedere. — Entriamo. — La stanza è scura e fresca. Lui accende la luce e spegne il condizionatore d’aria. La ragazza si allunga sul letto, sdraiandosi sul copriletto scuro. Clay va in bagno e ne esce nudo. — Non spegnere la luce — dice lei. — Mi piace la luce. Odio i segreti. — Lui annuisce sorridendo e si unisce a lei sul letto. — Parlami di te — mormora. — Dove sei cresciuta. Cosa vuoi fare nella vita. Il tipo di libri che hai letto. I film che preferisci. I posti in cui sei stata. Il cibo che mangi. Ti interessa Cézanne? Bartok? Le giornate di nebbia? Il calcio? Lo sci? Il collezionismo? Cristopher Marlowe? Ti soddisfa la droga? Il vino bianco? Hai mai pensato di dormire con una ragazza? Quanti anni avevi quando ti sono cresciuti i seni? Hai mestruazioni dolorose? Quali sono le tue zone erogene? Cosa pensi della politica? Hai prevenzioni verso i rapporti orali? Ti piacciono gli animali? Qual è il tuo colore preferito? Sai cucinare? Cucire? Sei una casalinga efficiente? Sei mai stata con due uomini in una volta sola? Ti interessi di affari? Sei religiosa? Sai parlare il francese? Ti trovi bene con i tuoi genitori? A che età hai avuto la tua prima esperienza sessuale seria? Ti piace volare? Quando incontri qualcuno per la prima volta, pensi automaticamente che si tratti di una persona decente fino a quando hai prova del contrario? Hai fratelli o sorelle? Sei mai stata incinta? Nuoti bene? Passi molto tempo da sola? Cosa preferisci, i diamanti o gli zaffiri? Ti piacciono molto i preliminari, o preferisci arrivare subito al sodo? Vai a cavallo? Sai guidare? Sei mai stata a Città del Messico? Sai sparare? — Le accarezza i seni e stringe delicatamente i capezzoli irrigiditi tra le dita. Le fa scorrere una mano sulle cosce. Inala la fragranza delle sue guance. — Ti amo — sussurra lei. — Mi sento così completa, con te. — Le sue palpebre sbattono. — Devo dirtelo: non ho mai fatto con nessuno una cosa del genere prima. Voglio dire, così completamente. Così totalmente.

Allarga le gambe. Lui la copre con il suo corpo.

— L’atto del rapporto sessuale — le dice Clay — è fondamentalmente una cosa semplice. Consiste nell’inserire l’organo maschile, il pene, all’interno della vagina, che è l’organo femminile. Muovendo poi il pene nella vagina, l’eccitazione cresce nel sistema nervoso maschile fino a quando si innesca una reazione che scarica il seme, il fluido che contiene le cellule spermatiche. Le cellule spermatiche percorrono la vagina ed entrano in quella complessa struttura che è il sistema riproduttivo femminile. Se una cellula di sperma incontra un ovulo, o cellula-uovo, avviene la fecondazione e viene concepito un bambino. Il momento in cui il seme viene emesso dal pene maschile è solitamente accompagnato da sensazioni di piacere, seguito dal rilassamento del maschio. Questo momento di estasi è conosciuto come orgasmo. Nella femmina, l’orgasmo non è accompagnato da emissione di fluido, ma ci sono altre reazioni organiche, quali gli spasmi dei muscoli vaginali, una dilatazione delle pupille e una sensazione di estremo piacere fisico.