«Eddie è devoto a Remmy» disse King. «Sono sicuro che considerava il figlio illegittimo un oltraggio a sua madre. Janice Pembroke è morta semplicemente per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.»
«Sfasata di una tacca» osservò Bailey.
«Esatto. Stessa cosa con Diane Hinson. Una tacca fuori fase, per coprire le sue tracce e confondere ulteriormente i collegamenti tra le vittime.»
«E Junior Deaver?»
«Eddie era convinto che avesse derubato sua madre. Era più che sufficiente. Quando ha scoperto di essersi sbagliato, se l’è presa a morte con Sally. Si può vedere chiaramente il suo senso di gioco leale e di giustizia, per quanto contorto. Le impronte di fango nell’ingresso di casa avrebbero già dovuto suggerirmi che era stato lui. Savannah ha dichiarato di non essersi mai mossa dalla porta, però c’erano impronte di stivali inzaccherati ovunque. Erano gli stivali di Eddie, non di Savannah. Eddie stava correndo grossi rischi. Non aveva idea di quando Dorothea si sarebbe svegliata dagli effetti del narcotico, e doveva ingerire a sua volta la morfina. Probabilmente non si è neppure accorto di avere gli stivali sporchi di fango. Come si evince dalla crudeltà con cui ha infierito su Sally, aveva la mente leggermente alterata.»
«Leggermente!» esclamò Williams.
«E poi ha fatto in modo che la colpa ricadesse su Harold Robinson. Perché avesse scelto proprio lui, non so.»
«Un momento» intervenne Michelle. «Perciò l’uomo visto dal piccolo Tommy era Eddie?»
«Sì.»
«E perché Eddie non ha ucciso anche lui?»
«Può aver pensato che se il bambino lo aveva scambiato per suo padre, questo avrebbe ulteriormente contribuito ad accusare Robinson. Cosa che in effetti è avvenuta. O forse malgrado ciò che ha fatto non se l’è sentita di uccidere un bambino. Come ho già detto, Eddie è un uomo dalla personalità assai complessa.»
«Un mostro, vorrai dire» commentò Williams.
«Dorothea lo sa?» chiese Sylvia.
Bailey annuì. «L’ho informata io. Remmy e Savannah mi hanno assistito nel darle la notizia. È una famiglia straziata, lasciatemelo dire.»
«Ma perché Eddie impersonava famosi serial killer?» domandò Williams.
King inclinò la testa verso Bailey. «Penso che fosse diretto a te, Chip.»
«A me?»
«Voleva ostentare la sua superiorità. Batterti proprio nel campo in cui sei esperto.»
«Ma perché? Eravamo amici. Gli avevo salvato la vita.»
«E invece no. Avevi rovinato il suo elaborato piano di rapimento.»
Bailey scattò in piedi come una molla dalla poltroncina, nonostante la sua mole. «Cosa?»
«Sono convinto che Eddie abbia organizzato il suo stesso rapimento. Aveva ingaggiato lui l’uomo che tu hai ucciso. Voleva punire suo padre per la morte del fratello, avvenuta due anni prima, e l’unico modo che una matricola universitaria di vent’anni riuscì a escogitare fu di toccarlo nel portafoglio, con la modica somma di cinque milioni di dollari. Sono sicuro che fu lui a tentare di bruciare il denaro nella stufa dopo che tu avevi ucciso il suo complice. Non voleva che suo padre ne rientrasse in possesso. Ma non ne ebbe più il tempo. Doveva legarsi e fingersi intontito quando irrompeste nella baracca. Vi ripeto che covava questo odio viscerale per suo padre da parecchi anni.»
«Incredibile» disse Bailey tornando a sedersi lentamente. «È incredibile» ripeté. «E in tutti questi anni ha fatto finta che tutto andasse a meraviglia mentre in realtà mi odiava a morte?»
«Eddie è un bugiardo e un attore consumato. E mettiamola così: considerati molto fortunato di non esser stato ritrovato da qualche parte con un orologio fermo al polso.»
«Gesù!» esclamò l’agente dell’FBI.
«Ma, Sean» insistette Williams «tra il rapimento e questa catena di delitti sono trascorsi vent’anni. Che cosa ha fatto esplodere Eddie?»
«Credo che sia stato l’ictus di suo padre. Forse ha intuito che Bobby sarebbe morto prima che potesse dimostrargli la sua versione personale della giustizia. Non lo so per certo, ma ritengo che il momento di attuazione vada oltre la semplice coincidenza.»
«E adesso cosa succederà?» domandò Michelle.
Fu Williams a rispondere. «Domani Eddie sarà condotto al palazzo di Giustizia per l’udienza preliminare.»
«Senza dubbio il suo processo subirà un cambio di sede» commentò King. «Ammesso che vada per le lunghe.»
«Che cosa vorresti dire?» chiese il capo. «Che la difesa invocherà l’infermità mentale? Impossibile. Quel bastardo era perfettamente consapevole delle proprie azioni.»
«In un certo senso stava esorcizzando dei demoni che lo avevano ossessionato per la maggior parte della vita» disse King. «Non sto giustificando nulla di quel che ha fatto, e se lo condanneranno a morte, amen. Ma se non avesse avuto come padre Bobby Battle credo fermamente che non sarebbe accaduto niente di tutto ciò.»
Tutti si scambiarono degli sguardi silenziosi.
«Lo credo anch’io» disse Sylvia con voce quasi impercettibile. «Che il Signore abbia pietà di lui.»
88
Quando Eddie Battle fu condotto sotto scorta al palazzo di Giustizia quel mattino a bordo di un convoglio speciale fornito dalla polizia e da agenti dell’FBI in uniforme, la folla dei cittadini di Wrightsburg e dei giornalisti era talmente imponente che il convoglio delle auto non riuscì a passare. Sollecitati dall’attenzione ricevuta dalla notizia a livello nazionale, in effetti sembrava che tutti gli abitanti di un’area comprendente almeno cinque Stati fossero venuti a vedere. E la gente nella calca aveva espressioni inferocite.
«Merda» tuonò Williams fissando la ressa incontenibile fuori dal parabrezza del furgone di testa. «Proprio come temevo. Abbiamo ricevuto minacce di morte per Eddie Battle fin da quando è trapelata la notizia della sua cattura.» Adocchiò la plebe inferocita. «Non c’è nemmeno modo di stabilire se qualcuno là fuori è armato di pistola.» Scrutò attentamente un folto gruppo di uomini dall’aria truce in piedi accanto a dei pickup con i cassoni pieni di materiale edile.
«Quella probabilmente è un’accozzaglia di vecchi amici e colleghi di Junior Deaver, e non hanno l’aria di essere venuti qui ad allungare pacche sulle spalle a Eddie.»
«Il palazzo di Giustizia non ha un’entrata sotterranea?» domandò Bailey, seduto sul sedile posteriore dietro a Williams.
«Credi che se esistesse non ci sarei già andato? Forse faremmo meglio a riportarlo in carcere e aspettare che si calmino le acque.»
«Che si calmino le acque! Non si calmeranno per mesi. Tanto vale farla finita subito, mentre disponiamo di un’imponente schiera di agenti.»
Williams studiò la folla ancora un po’, poi abbaiò nel suo walkie-talkie. «Okay, procediamo dritti al centro della strada. Andate a passo d’uomo: non voglio denunce per aver travolto qualcuno. Accosteremo proprio davanti all’entrata. Sgomberate e rendete sicura quella zona. Voglio un cordone di agenti antisommossa, capito? Poi apriremo le portiere e lo spingeremo dentro per la sua udienza preliminare. Ma prima che torni fuori, disperderemo questa dannata calca e faremo allontanare quei camion delle televisioni, dannazione.»
«E avrai un bel problema con il Primo emendamento, Todd» suggerì Bailey.
«Al diavolo il Primo emendamento! Devo mantenere vivo un prigioniero. Anche se è solo perché possano giustiziarlo.»
La zona fu sgombrata, il furgone accostò davanti all’entrata e Eddie Battle fu scortato all’interno mentre urla ed epiteti piovevano sugli agenti che lo circondavano, insieme a bottiglie, lattine, sassi e altri oggetti contundenti, ma fortunatamente nessun proiettile.
Gli avvocati della difesa accolsero il loro patrocinato fuori dall’aula. Si consultarono brevemente ed entrarono in aula, dove Eddie si dichiarò non colpevole. Il suo legale non chiese che venisse fissata una cauzione: una richiesta simile non sarebbe stata comunque presa in considerazione. I suoi avvocati potevano anche essere terrorizzati all’idea che un Eddie libero sarebbe andato a far loro visita in piena notte.