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«Sono assolutamente certa che in questo caso non ci sia stato alcun tentativo di stupro» asserì Sylvia.

«Non stavo suggerendo quello. Lucas morì in prigione nel 1987 in seguito a un attacco cardiaco. E dalla testimonianza del marito sappiamo che manca la camicia da notte. Questo collimerebbe con il modus operandi del nostro serial killer.»

«Dov’è Sean?» chiese Williams.

«Fuori città a tentare di chiarire alami dubbi.»

Bailey le riservò un’occhiata sospettosa. «Dove?»

«Non ne ho idea.»

«Credevo che Batman non andasse da nessuna parte senza Robin» commentò in tono sarcastico l’agente dell’FBI.

Prima che Michelle avesse il tempo di rispondergli per le rime, Williams disse: «Be’, non potresti telefonargli? Vorrà sapere la notizia».

«Il suo cellulare è caduto e si è rotto quando Roger Canney ci ha inseguito. Non lo ha ancora sostituito.»

«Sono sicura che lo verrà a sapere abbastanza in fretta» disse Sylvia. «Le cattive notizie viaggiano sempre più velocemente di quelle buone.»

«Dov’è il marito?»

«Con i bambini» rispos.e Williams. «Era in viaggio quando è successo. Fa l’agente di commercio per una ditta di prodotti ad alta tecnologia. Ha dichiarato di aver ricevuto una telefonata dal cellulare di sua moglie poco dopo l’una di notte. Una voce lo ha informato che sua moglie era morta. Ha tentato di richiamarla sul cellulare senza ottenere risposta. Allora ha cercato di chiamare il telefono fisso di casa ma la linea era fuori uso. In seguito abbiamo scoperto che i fili erano stati tagliati. Così ha chiamato il 911.»

«Quando è arrivato qui?»

«Circa un’ora dopo i miei agenti. Stava andando a Washington per una riunione generale di agenti di commercio che si sarebbe tenuta in mattinata.»

«Gli piace viaggiare a tarda notte.»

«Ha detto che voleva mettere a letto i figli e trascorrere un po’ di tempo con la moglie prima di partire» rispose Bailey.

«Ci sono motivi per sospettare di lui?» domandò Michelle.

«A parte il fatto che nessuna serratura è stata forzata, a quanto ci risulta momentaneamente no» ribatté Williams.

«E nessuno ha visto niente?»

«Oltre alla donna, in casa c’erano solo i tre bambini. Ovviamente il più piccolo non può esserci d’aiuto. Il più grande…»

Un agente femminile irruppe tutta trafelata nella stanza. «Capo, ho appena finito di interrogare Tommy, il secondogenito. Ha detto che suo padre era in casa quando si è svegliato in piena notte. Non sa che ora fosse. Dice che suo padre gli ha detto di aver dimenticato a casa qualche cosa, e di tornare a letto.»

Un istante dopo arrivò un altro poliziotto. «Abbiamo trovato qualcosa nel tubo di scarico di un gabinetto ancora in costruzione nello scantinato.»

Deposero il sacchetto di plastica recuperato dal tubo di scarico sul tavolo della sala da pranzo e osservarono ciò che conteneva attraverso il cellophane trasparente.

«Una medaglietta di san Cristoforo, un anellino da piercing ombelicale, una cavigliera d’oro, una fibbia da cintura e un anellino con ametista» inventariò Williams.

«Tutte cose sottratte alle prime cinque vittime» disse Bailey.

Williams si voltò immediatamente verso uno dei suoi agenti in uniforme. «Voglio che arrestiate subito Harold Robinson.»

83

La prima tappa di King fu a casa di un suo amico medico di Lynchburg, che si dava il caso fosse anche un noto patologo. Avevano rivisto insieme con il massimo dell’attenzione il referto medico dell’autopsia di Bobby Battle. Un referto più dettagliato era stato redatto da Sylvia, comprendente anche gli esiti delle analisi tossicologiche e gli esami microscopici del tessuto cerebrale di Battle.

«Dall’evidente scoperta dell’insolito ispessimento dell’aorta toracica e dalle microscopiche lesioni riscontrate nel cervello, non posso di certo escludere l’ipotesi, Sean» disse il suo amico esperto. «Sono certamente segni rivelatori della malattia.»

«Un’altra domanda» disse King. «Possono influire sul feto?»

«Vuoi dire se sono in grado di intaccare la placenta? Assolutamente.»

La tappa successiva di King fu all’ospedale della University of Virginia, dove aveva appuntamento con un professore del dipartimento di farmacologia. Il motivo di quell’incontro era in realtà alla base dell’idea che aveva cominciato a ronzargli nella testa.

Ricevette una rapida conferma dei suoi sospetti.

Il professore lo informò che “una persona abituata ad abusare di potenti narcotici sviluppa una forte tolleranza agli stessi. Con il passare del tempo l’effetto desiderato diminuisce drasticamente e per raggiungerlo di nuovo sono necessarie dosi maggiori delle sostanze stupefacenti alle quali si è assuefatta”.

King lo aveva ringraziato ed era tornato alla sua automobile. Be’, decisamente conosco una persona abituata ad abusare di potenti narcotici: Dorothea.

La sua meta successiva fu una bottega d’antiquariato nella zona commerciale centrale di Charlottesville, un negozio in cui in passato si era recato spesso. Con l’aiuto del titolare trovò l’oggetto di cui era alla ricerca.

«È un cifrario» spiegò il titolare del negozio. L’uomo indicò il disco di metallo composto di due diversi cerchi rotanti su cui erano incise le lettere dell’alfabeto: un anello esterno e uno interno, su uno dei quali le lettere non erano disposte in ordine corretto. «In questo modo si possono decifrare messaggi in codice. Si ruota l’anello esterno e quello interno in modo da allineare le due serie di lettere alfabetiche: a per e, s per w e così via.»

«E se ci si allinea saltando una lettera, cioè se si è, diciamo, sfasati di una tacca, il significato del messaggio cambia completamente? Solo per una tacca?»

«È un’espressione che calza a meraviglia. Basta saltare una tacca, come dice lei, e cambia tutto.»

«Le sono molto grato. Non può immaginare quanto sia incredibilmente soddisfatto della spiegazione.» King acquistò il cifrario e lasciò il negozio. Il titolare rimase a osservarlo incuriosito mentre usciva.

Qualche ora dopo King era a colloquio con il medico di fiducia di Bobby Battle, un eminente dottore della zona e un uomo che King conosceva bene.

Discusse degli esiti dell’autopsia con il distinto gentiluomo, che esaminò attentamente il referto medico e poi si tolse gli occhiali dalla montatura di metallo per dichiarare cautamente: «Sono stato il suo medico negli ultimi vent’anni, sa?».

«Ma non ha notato cambiamenti?»

«Nella sua personalità sicuramente. Ma stava invecchiando. Metà dei miei pazienti subiscono dei leggeri cambiamenti di personalità quando arrivano a quell’età.»

«Ma nel caso di Bobby sospettava che questa potesse essere la causa?»

«Non necessariamente. Di solito, si tratta di lieve demenza senile, o dei primi sintomi del morbo di Alzheimer. Ovviamente, non avevo il vantaggio di un esame necroscopico.»

«Non lo ha sottoposto a nessun esame specifico quando veniva qui per una visita di controllo?»

«I sintomi non erano significativi, e sa bene che caratterino aveva. Se non voleva sottoporsi a degli esami non c’era santo che lo convincesse. Tuttavia questo referto necroscopico potrebbe indicare che Bobby aveva raggiunto una fase avanzata della malattia. Sottolineo potrebbe.»

«Non ne ha mai parlato con Remmy?»

«Non spettava a me e non avevo prove concrete. Sospettavo che sapesse che qualcosa non andava.»

«Ciononostante hanno avuto Savannah.»

«È tipico. La penicillina aveva avuto ottimi risultati contro la malattia. E sta di fatto che Savannah gode di ottima salute.»