«Dio ha un corpo, l’ha sempre avuto. Il segreto della vita per divisione cellulare si trova in Dio e tutte le cellule viventi hanno dentro di loro una piccola parte del suo spirito. È questo, Lestat, il pezzo mancante, ciò che ha dato inizio alla vita, separandola dalla non-vita. Proprio come la tua genesi di vampiro: ci hai raccontato che lo spirito di Amel, un’unica entità malvagia, ha infuso i corpi di tutti i vampiri… Ebbene, gli uomini condividono lo spirito di Dio nello stesso modo.»
«Accidenti, David, stai uscendo di senno. Noi siamo mutanti!»
«Certo, ma voi esistete nel nostro universo e la vostra mutazione rispecchia la nostra. Altri, inoltre, hanno sostenuto la medesima teoria: Dio è il fuoco e noi siamo tutti minuscole fiamme che, quando muoiono, tornano a fare parte del fuoco di Dio. Ma la cosa importante è rendersi conto che Dio stesso è Corpo e Anima. La civiltà occidentale è stata fondata su un ribaltamento. È tuttavia mia convinzione che, nel nostro agire quotidiano, noi conosciamo e onoriamo la verità. Solo quando parliamo di religione affermiamo che Dio è puro spirito, che sempre lo è stato e sempre lo sarà, mentre la carne è male. La verità sta proprio nella Genesi. Il Big Bang, Lestat, non è stato altro che la prima divisione delle cellule di Dio.»
«Questa è davvero una teoria affascinante, David. E Dio ne è rimasto sorpreso?»
«Lui no, ma gli angeli sì. Parlo seriamente. E l’aspetto superstizioso della teoria sta nella convinzione religiosa che Dio sia perfetto. Non lo è.»
«Che sollievo», dissi. «Ciò spiega molte cose.»
«Ti stai facendo beffe di me. Non te ne faccio una colpa. Ma hai ragione: questo spiega ogni cosa. Dio ha fatto molti, moltissimi errori, come lui stesso di certo saprà! E sospetto che gli angeli abbiano tentato di metterlo in guardia. Il Diavolo divenne il Diavolo perché cercò di avvertirlo. Dio è amore, ma non sono sicuro che sia un prodigio assoluto d’intelligenza.»
Stavo cercando di non ridere, però non ci riuscii. «David, se continui su questa strada, sarai colpito da un fulmine.» «Sciocchezze. Dio vuole che comprendiamo tutto ciò.» «No, questo non lo posso accettare.»
«Vuoi dire che accetti il resto?» Ridacchiò. «No, sono serio. La religione è primitiva nelle sue illogiche conclusioni. Immagina un Dio perfetto che tollera l’esistenza del Diavolo. No, questo non ha mai avuto senso. Il grande errore nella Bibbia è l’idea secondo la quale Dio sia perfetto. Oltre alla mancanza d’immaginazione da parte degli antichi saggi, a tale equivoco va attribuita la responsabilità per ogni domanda di carattere teologico sul bene e sul male cui da secoli cerchiamo di trovare un’impossibile risposta. Dio è buono, comunque, mirabilmente buono. Sì, Dio è amore. Ma nessuna forza creativa è perfetta. Questo è chiaro.» «E il Diavolo? Ci sono novità su di lui?» David mi guardò con un pizzico d’impazienza. «Sei un essere così cinico», bisbigliò.
«No, non lo sono», replicai. «Voglio davvero sapere. Nutro un particolare interesse per il Diavolo, è ovvio. Parlo di lui molto più spesso di quanto non faccia con Dio. Non riesco a comprendere perché i mortali lo amino tanto, voglio dire perché amino l’idea che hanno di lui. Però lo fanno.»
«Perché loro non credono in lui», disse David. «Perché un Diavolo perfettamente malvagio ha ancora meno senso di un Dio perfetto. Prova a immaginare: il Diavolo non ha mai imparato nulla per tutto questo tempo, non ha mai cambiato il suo pensiero relativamente alla propria condizione. Un’idea simile è un insulto per la nostra intelligenza.»
«E allora qual è, secondo te, la verità che si nasconde dietro questa falsa certezza?»
«Lui non è irredimibile. Lui fa parte del piano di Dio. È uno spirito cui è concesso d’istigare e tentare gli uomini. Siccome disapprovava gli esseri umani e l’intero esperimento divino, non credeva che l’idea potesse funzionare. Per come la vedo io, è stato quello il motivo della sua ‘cacciata’. Ma la chiave, Lestat, è riuscire a capire che Dio è sostanza! Dio è fisico, è il signore della divisione cellulare, la cui proliferazione selvaggia il Diavolo detesta.» Fece di nuovo una delle sue pause, mentre gli occhi gli si dilatavano in un’espressione trasecolata. Poi continuò: «Ho anche un’altra teoria riguardo al Diavolo».
«Dimmela.»
«I diavoli sono più d’uno. E a nessuno di essi piace il compito che è stato assegnato loro», disse quasi in un sussurro. Appariva distratto, come se volesse aggiungere qualcosa, ma non lo fece.
Proruppi in una schietta risata. «Questo lo posso capire», replicai. «Chi potrebbe gradire il ruolo del Diavolo, convivendo col pensiero di non poter vincere? Considerando soprattutto che il Diavolo in principio era un angelo e dunque ritenuto quasi perfetto.»
«Già.» Puntò il dito verso di me. «Ricordi la tua storia su Rembrandt? Il Diavolo, se avesse avuto un cervello, avrebbe dovuto riconoscerne il genio.»
«Come avrebbe dovuto riconoscere la bontà di Faust.»
«Ah, è vero, tu mi hai visto leggere il Faust ad Amsterdam, no? E di conseguenza ne hai acquistato anche tu una copia.»
«Come lo sai?»
«Me l’ha detto il proprietario della libreria, il pomeriggio successivo: uno strano giovane francese dai capelli biondi era entrato subito dopo che me n’ero andato, aveva comprato il medesimo libro ed era rimasto a leggerlo in strada per una mezz’ora. Quell’uomo non aveva mai visto una pelle più bianca. Di certo eri tu.»
Scossi il capo e sorrisi. «Faccio cose così maldestre… È un miracolo che qualche scienziato non mi abbia ancora preso in trappola.»
«C’è poco da scherzare, amico mio. Ti sei dimostrato molto incauto a Miami diverse notti fa: due vittime interamente prosciugate del loro sangue.»
Quell’ultima frase provocò in me un attimo di confusione, tanto che, sulle prime, non dissi nulla, poi osservai soltanto come fosse sorprendente che la notizia lo avesse raggiunto fin da questa parte dell’oceano. Mi sentii sfiorare dall’ala oscura della vecchia disperazione.
«I delitti bizzarri finiscono anche sui giornali internazionali», replicò. «Inoltre, il Talamasca riceve resoconti di ogni genere. Abbiamo persone sparse in ogni città che raccolgono notizie e c’inviano informazioni relative a tutti gli aspetti del paranormale. Killer vampiro colpisce due volte a Miami. Sono state diverse le fonti da cui c’è giunta questa segnalazione.»
«Ma loro non credono davvero che si sia trattato di un vampiro, lo sai.»
«No, però, se continui così, potrebbero arrivare a crederlo. Quando hai intrapreso la tua breve carriera di rockstar volevi proprio questo: che loro capissero. Non è troppo difficile da comprendere. E poi c’è la tua maledetta fissazione dei serial killer! Te ne stai lasciando alle spalle una bella fila.»
Ciò davvero mi sorprese. La mia caccia agli assassini mi aveva portato a spaziare da un continente all’altro. Non avevo mai pensato che qualcuno potesse collegare tra loro morti disseminate un po’ ovunque, eccetto Marius, naturalmente. «Come sei arrivato a capirlo?»
«Te l’ho detto. Nelle nostre mani passano sempre storie del genere. Satanismo, vampirismo, vudù, stregoneria, avvistamenti di lupi mannari; tutto ciò arriva sulla mia scrivania. La maggior parte finisce nel cestino, è ovvio. Ma so riconoscere la verità, quando la vedo. E i tuoi delitti sono molto facili da identificare. È un po’ che dai la caccia ai serial killer, lasciando poi i loro corpi… a disposizione, per così dire. L’ultimo lo hai abbandonato in un albergo, ed è stato trovato solo un’ora dopo la sua morte. Quanto alla donna anziana, ti sei dimostrato ugualmente incauto! Il figlio l’ha ritrovata il giorno dopo. E su entrambe le vittime il coroner non ha riscontrato ferite. Tu a Miami sei una celebrità senza nome, che oscura del tutto la notorietà del pover’uomo morto nell’albergo.»