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«Era quindi in uno stato di confusione mentale, ma non c’era niente che non andasse nel suo cervello.»

«Già. In base a quello che le autorità sono riuscite a constatare, la furia omicida è stata indotta dalla droga. Lui stesso non ha mai detto neppure una parola dopo l’incidente. Per tre settimane dopo il suo internamento in manicomio, è rimasto indifferente a qualsiasi stimolo, finché non è misteriosamente riuscito a fuggire, lasciando nella sua stanza il cadavere di un inserviente. E indovina un po’ chi era quell’inserviente…» «Raglan James.»

«Proprio lui. L’identificazione è stata fatta post-mortem attraverso le impronte digitali, e confermata poi dall’Interpol e da Scotland Yard. James aveva lavorato nel manicomio sotto falso nome per un mese prima dell’incidente, aspettando senza dubbio l’arrivo di un corpo di quel genere!»

«E così lui ha allegramente fatto scempio del proprio corpo. Quel piccolo figlio di puttana non si ferma davanti a nulla!»

«Si trattava però di un corpo molto malato, che stava per morire di cancro, per essere precisi. L’autopsia ha rivelato che non sarebbe sopravvissuto neppure per sei mesi. E poi, Lestat, per quanto ne sappiamo, James può aver commissionato i crimini che hanno messo a sua disposizione il corpo di quel giovane. Se lui non avesse rubato quel corpo, ne avrebbe trovato un altro simile. Dopo avergli inflitto il colpo mortale, il suo vecchio corpo è sceso nella tomba, portando con sé l’intero passato criminale ascritto al nome di Raglan James.»

«Ma allora perché mi ha dato il suo vero nome? Perché mi ha detto di aver fatto parte del Talamasca?»

«Perché io potessi verificare la sua storia, Lestat. Ogni sua mossa è calcolata. Tu non vuoi proprio capire quanto sia scaltra questa creatura. Vuole che tu sappia che lui è in grado di fare quello che dice! E che il precedente proprietario di quel giovane corpo è del tutto incapace d’interferire.»

«Ma, David, ci sono ancora alcuni aspetti che mi lasciano perplesso. L’anima dell’altro uomo è morta in quel vecchio corpo? Perché non ne è… uscita?»

«Lestat, quel povero essere forse non ha mai neppure sospettato che una cosa del genere fosse possibile. Di certo, James ha manipolato lo scambio. Ascolta, ho visto le testimonianze rese da altri membri dell’ordine che raccontano come questo personaggio li abbia costretti a uscire dalla loro dimensione fisica, prendendo dunque possesso dei loro corpi per brevi periodi di tempo. E tutte le sensazioni che tu hai provato, come le vibrazioni o il senso di costrizione, sono state riferite anche da queste persone. Però qui stiamo parlando di eruditi membri del Talamasca, e quel meccanico non aveva ricevuto un’istruzione del genere. La sua intera esperienza col soprannaturale è stata correlata alla droga. James ha avuto tra le mani un uomo che versava in un profondo stato di shock.»

«E se fosse tutto una specie di abile inganno?» opinai. «Descrivimi James, l’uomo che conoscevi.»

«Snello, quasi emaciato, dagli occhi molto vibranti e dai folti capelli bianchi. Una persona di aspetto non sgradevole. Aveva una splendida voce, da quello che ricordo.»

«È il nostro uomo.»

«Lestat, il biglietto che mi hai faxato da Parigi non lascia dubbi. È la scrittura di James. È la sua firma. Non capisci che lui ha trovato notizie su di te attraverso l’ordine? E questo è per me l’aspetto più seccante della faccenda: lui ha avuto accesso ai nostri archivi.»

«Così ha detto lui.»

«Lui è entrato nell’ordine per poter accedere a quei segreti. Ha persino violato i sistemi informatici e non c’è modo di sapere che cosa abbia scoperto. Eppure non è riuscito a resistere alla tentazione di rubare un orologio da polso d’argento a uno dei membri e un collier di diamanti dalle segrete. Per non parlare di ciò che ha fatto ad altri membri, quando ha svaligiato le loro camere. Tu non puoi continuare a intrattenere rapporti con questa persona, Lestat! Non puoi e basta.»

«Ora stai parlando come un Generale Superiore, David.»

«Lestat, si tratta di uno scambio di corpi! Il che significa mettere il tuo corpo, con tutte le sue doti, a disposizione di quell’uomo.»

«Lo so.»

«Non lo puoi fare. E permettimi di darti un suggerimento un po’… sconcertante. Se è vero, come mi hai detto, che ti diverti a infliggere la morte, perché non uccidi al più presto questo rivoltante individuo?»

«David, tu ferisci il mio orgoglio. Sono davvero sconcertato.» «Non scherzare con me. Non c’è tempo per simili sciocchezze. Ti rendi conto che quel tizio è così abile da fare assegnamento proprio sulla tua natura volubile? Lui ha scelto te per lo scambio proprio come a Londra ha scelto il povero meccanico. Ha capito che sei impulsivo, curioso e di solito piuttosto imprudente. E di certo presume che tu non darai retta ai miei avvertimenti.»

«Interessante.»

«Parla più forte, non riesco a sentirti.»

«Che altro mi puoi dire?»

«Hai forse bisogno di sapere altro?»

«Voglio capire meglio la faccenda.»

«Perché?»

«David, comprendo il tuo punto di vista, però ti chiedo: perché mai l’anima di quel povero, stordito meccanico non si è liberata dal corpo martoriato dal cancro allorché James ha assestato all’uomo un bel colpo in testa?»

«Lestat, l’hai detto tu stesso. Il colpo è stato sferrato alla testa. L’anima si era già… assimilata al nuovo cervello. Avrebbe avuto bisogno di un momento di lucidità o addirittura di un atto di volontà per liberarsi. James sarà pure un abile stregone, ma, se il cervello viene seriamente danneggiato prima che l’anima abbia la possibilità di liberarsi, allora subentra la morte fisica, e anche l’anima se ne va. Perciò, se mai decidessi di uccidere questo infame mostro, dovresti prenderlo di sorpresa e assicurarti di fracassargli il cranio, di romperglielo come se fosse un uovo.» Risi. «David, non ti ho mai sentito così esasperato.» «Perché ti conosco, e credo che tu abbia intenzione di fare lo scambio. E non devi!»

«Rispondi ancora a qualche altra mia domanda. Voglio rifletterci su.»

«No.»

«Parlami delle esperienze di pre-morte, David. Sai, di quelle povere anime che subiscono un attacco di cuore e che hanno la sensazione di entrare in un tunnel, poi vedono una luce e tornano alla vita. Che cosa succede veramente?»

«Ne so quanto te.»

«Non ti credo.» Gli riferii meglio che potei il discorso di James sul sistema neurovegetativo e l’anima residuale. «In tali esperienze al confine con la morte, una piccola parte di anima rimane indietro?»

«Forse… Quegli individui incontrano davvero la morte, ma, in realtà, compiono un transfert. Tuttavia l’anima viene rispedita indietro tutta intera. Non ne so granché.»

«Ma, comunque sia, non si può morire semplicemente uscendo dal proprio corpo, no? Se nel deserto dei Gobi io lo avessi fatto, non avrei trovato il passaggio, perché esso si apre solo per l’anima intera. O sbaglio?»

«Sì, almeno per quanto ne so.» Fece una pausa, poi riprese: «Perché me lo chiedi? Hai di nuovo avuto quei sogni di morte? Non ci posso credere. Sei troppo disperatamente attaccato alla vita».

«Sono stato morto per due secoli, David. E che mi dici dei fantasmi? Degli spiriti terreni?»

«Loro non sono riusciti a trovare quel passaggio, sebbene sia aperto. O si sono rifiutati di attraversarlo. Ascolta: possiamo parlare di tutto ciò durante una delle prossime notti, camminando per i vicoli di Rio o dove preferisci tu. L’unica cosa importante ora è che tu mi giuri di non intrattenere più rapporti con quello stregone, sempre che tu non voglia seguire il mio suggerimento di farlo fuori non appena puoi.»

«Perché hai così paura di lui?»

«Lestat, devi capire come può essere devastante e perverso quell’individuo. Tu non puoi consegnargli il tuo corpo! Invece è proprio ciò che intendi fare. Se volessi possedere un corpo mortale per un po’, io sarei contrario, poiché è una cosa diabolica e contro natura. Ma dare il tuo corpo a quel pazzo… Buon Dio, Lestat, perché non vieni qui a Londra? Lascia che provi a dissuaderti. Non me lo devi, forse?»