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«L’assassinio del giovane Gesù è stato scoperto da un Corriere temporale che è risalito su per la linea verso la fine dell’aprile del 2052, accompagnando un gruppo di turisti per assistere alla Crocefissione. Quando il gruppo è arrivato nel tempo e nel luogo dell’ evento, ha visto giustiziare due ladroni: ma nessuno aveva sentito mai parlare di Gesù di Nazareth. Il Corriere ha informato immediatamente la Pattuglia temporale, che ha cominciato la ricerca del paradosso. La linea temporale di Gesù è stata seguita dalla nascita attraverso l’infanzia ed è risultata immutata; ma è stato impossibile trovare traccia di lui dopo l’adolescenza, e infine le indagini nella zona hanno portato la notizia che era morto all’improvviso, misteriosamente, nell’anno 11.

Poi è stato semplice mantenere la sorveglianza, fino a quando abbiamo osservato l’arrivo del viaggiatore clandestino.

«Cosa pensate che abbiamo fatto, allora?».

Molti alzarono la mano. Il tenente Sanderson diede la parola a Chudnik, che disse:

— Avete arrestato il colpevole cinque minuti prima che potesse dare il veleno a Gesù, impedendo così che la storia cambiasse, e l’avete riportato giù per la linea per processarlo.

Il tenente Sanderson sorrise con fare gioviale. — Sbagliato — disse. — Abbiamo lasciato che desse il veleno a Gesù.

Un boato.

Il tenente della Pattuglia temporale disse benignamente: — Come sapete, il massimo della pena per le interferenze non autorizzate negli eventi passati è la morte: è l’unico reato capitale oggi riconosciuto dalla legge. Ma prima che sia possibile chiedere tale pena, è necessaria la prova assoluta del reato. Perciò, quando viene scoperto un crimine del genere, gli uomini della Pattuglia temporale lasciano che venga commesso e ne raccolgono segretamente la documentazione completa.

— Ma in questo modo — osservò la Dalessandro, — come fa il passato a restare immutato?

— Ahà! — gridò il tenente Sanderson. — Appena abbiamo una documentazione adeguata del reato commesso, possiamo ottenere un rapido riconoscimento della colpa e il permesso di eseguire la sentenza. E così abbiamo fatto. Gli investigatori della Pattuglia temporale sono ritornati con le prove alla notte del 4 aprile 2052. Era la data della partenza su per la linea dell’assassino di Gesù. Hanno presentato le prove ai commissari della Pattuglia, i quali hanno ordinato l’esecuzione del colpevole. I giustizieri della Pattuglia sono stati inviati a casa del criminale, si sono impadroniti del suo timer, e l’hanno ucciso in modo indolore, un ora prima del suo progettato viaggio nel passato. In tal modo lui è stato cancellato dal flusso del tempo e la corrente principale del passato è stata conservata, perché l’assassino non aveva effettuato il viaggio e Gesù era sopravvissuto per predicare la propria dottrina. In questo modo, scoprendo i cambiamenti illegali ed eliminando i responsabili prima della loro partenza su per la linea, noi conserviamo l’intangibilità del tempo attuale.

Che bellezza, pensai.

Io mi accontento troppo facilmente. La Dalessandro, da quell’arciguastafeste che era, alzò la mano carnosa e quando fu invitata a parlare disse: — Vorrei un chiarimento, comunque. Quando gli agenti della Pattuglia temporale sono ritornati con le prove del reato, nell’aprile del 2052, presumibilmente sono tornati in un mondo cambiato, dominato dai dittatori turchi. Dove potevano trovare i commissari della Pattuglia? Dove potevano trovare anche solo l’assassino? Costui poteva aver smesso di esistere in conseguenza del proprio delitto, perché uccidendo Gesù aveva messo in moto una concatenazione di eventi che avevano eliminato i suoi stessi antenati. Forse neppure i viaggi nel tempo erano mai stati inventati in un mondo in cui Gesù non era vissuto, e perciò nel momento in cui Gesù era stato ucciso tutti gli Agenti temporali e i Corrieri temporali e i turisti dovevano essere diventati impossibilità e aver cessato di esistere.

Il tenente Sanderson non aveva l’aria compiaciuta.

— Lei ha sollevato — disse lentamente, — un certo numero di interessanti paradossi sussidiari. Purtroppo il tempo a mia disposizione non mi consente di discuterne adeguatamente. Comunque, per dirla in breve: se il cronoreato dell’anno 11 non fosse stato scoperto relativamente presto, il punto focale del cambiamento si sarebbe realmente ampliato nel corso dei secoli e avrebbe finito col trasformare l’intero futuro, forse impedendo addirittura la scoperta dell’effetto Benchley e la creazione della Pattuglia temporale e portando a quello che noi chiamiamo «paradosso supremo», in cui il viaggio nel tempo diviene la propria negazione. In pratica, però, le immani conseguenze potenziali dell’avvelenamento di Gesù non si sono mai prodotte grazie alla scoperta del reato da parte del Corriere temporale in visita alla Crocefissione. Poiché tale evento ha avuto luogo nel 33 dopo Cristo, solo gli anni dall’11 al 33 sono stati condizionati dal cronoreato e i cambiamenti creati dall’assenza di Gesù in tali anni sono stati insignificanti, dato che la sua influenza sulla storia è cominciata solo molto tempo dopo la Crocefissione. Nel frattempo l’annullamento retroattivo del reato aveva cancellato anche i lievi cambiamenti avvenuti nel periodo di ventidue anni effettivamente influenzati: quei due decenni sono stati dirottati su un altro solco temporale, a noi inaccessibile e in pratica inesistente, mentre il solco fondamentale e autentico è stato ristabilito in completa continuità dall’11 dopo Cristo fino al presente.

La Dalessandro non era soddisfatta. — C’è una specie di circolo vizioso, qui. Il paradosso supremo non avrebbe dovuto ripercuotersi completamente giù per la linea, nell’istante stesso in cui Gesù è stato avvelenato? Come potevano continuare a esistere i Corrieri e gli Agenti della Pattuglia, come potevano anche solo ricordare come avrebbe dovuto procedere il passato? Mi sembra che non dovrebbe esserci il modo di rimediare a un cronoreato abbastanza decisivo da introdurre il paradosso supremo.

— Lei dimentica — disse Sanderson, o forse non sa ancora, che i viaggiatori nel tempo che si trovano su per la linea nel momento di un cronoreato non vengono influenzati da nessun cambiamento del passato, poiché sono staccati dalle loro matrici temporali. Un viaggiatore temporale in transito è una bolla senza tempo, alla deriva, strappata alla matrice di un continuum, refrattaria a qualsiasi trasformazione del paradosso. Ciò significa che chiunque si trova su per la linea può osservare e correggere un’alterazione del passato vero e continua a conservare i ricordi sia della falsa situazione temporanea, sia del ruolo che ha avuto nel correggerla. Naturalmente qualunque viaggiatore temporale che lascia la protezione dello stato di transito diviene vulnerabile appena ritorna al punto di partenza giù per la linea. Cioè: se lei sale su per la linea e uccide suo nonno prima che si sposi, lei non scomparirà istantaneamente dall’esistenza poiché l’effetto Benchley la protegge dal paradosso.

Ma nel momento in cui ritorna al presente lei cesserà di essere esistita, poiché, in conseguenza dell’alterazione del suo passato operata da lei stessa, non avrà più un cronolegame con il presente. Chiaro?

No, pensai Io. Ma rimasi zitto.

La Dalessandro insistette.— Quelli in transito sono protetti da…

— Dal paradosso del transito, come lo chiamiamo.

— Dal paradosso del transito. Sono incapsulati, e finché viaggiano sono liberi di comparare ciò che vedono con quanto ricordano del tempo vero, e se è necessario possono apportare cambiamenti per ristabilire il vero ordine.

— Sì.

— Perché? Perché dovrebbero essere refrattari? So che continuo a ritornare su questo punto, ma…