Выбрать главу

Essi, forse, si sottomettevano con eccessiva condiscendenza al processo, erano troppo disposti ad accettare la morte. Ma una sorta di sottomissione — la loro ferrea adesione alle Leggi della Lega — era stata fin dall'inizio la loro vera forza; ed essi erano ancora forti, presi ad uno ad uno. Tuttavia non disponevano delle conoscenze e delle abilità necessarie per vincere la sterilità e l'aborto precoce che assottigliavano le loro generazioni. Non tutta la sapienza, infatti, era scritta nei Libri della Lega, e di giorno in giorno, di Anno in Anno, alcune conoscenze andavano inevitabilmente perdute, sostituite da qualche altra informazione che riguardava problemi immediati della sopravvivenza. E alla fine erano giunti a non poter neppure comprendere gran parte di ciò che i libri dicevano loro. In verità, che cosa rimaneva del loro Retaggio, ormai? Se un giorno la nave, come nelle antiche storie e nelle antiche speranze, fosse discesa dal cielo avvolta nelle fiamme, gli uomini che ne fossero discesi avrebbero riconosciuto in loro i propri uguali?

Ma non era giunta alcuna nave, né sarebbe mai giunta. Sarebbero morti laggiù; la loro presenza sul pianeta, il lungo esilio e la lunga lotta su quel mondo sarebbero finiti, frantumati come un coccio di terracotta.

Appoggiò sul vassoio la tazzina con somma delicatezza, e si terse il sudore dalla fronte. Seiko lo stava osservando. Distolse bruscamente dalla donna la propria attenzione e cominciò ad ascoltare Jonkendy, Dermat e Dipilota. In mezzo al desolato fiotto dei cattivi presentimenti gli era ritornata brevemente nella memoria, irrilevante eppure simile tanto a una spiegazione quanto a un segno, la leggera, sottile, spaventata figura della ragazza Rolery, che alzava la mano verso di lui dalle rocce cupe, assediate dal mare.

CAPITOLO QUARTO

Gli alti giovani

Il suono della pietra battuta sulla pietra, duro e privo d'echi, echeggiò tra i tetti e le mura incomplete della Città Invernale e raggiunse le alte tende rosse che le circondavano da ogni lato. Ak, ak, ak, ak, continuò il suono a lungo, finché d'improvviso gli si unì un secondo rumore che gli fece da contrappunto: kadak, ak, ak, kadak. Un terzo si aggiunse, con un timbro più acuto, formando un ritmo incespicante; poi un altro, e un altro ancora, e tanti altri, finché ogni intervallo si perse nell'acciottolio costante del suono, nella valanga di colpi secchi ed acuti della pietra picchiata sulla pietra, e nella valanga i singoli ritmi di battuta vennero sommersi, resi indistinguibili.

Quando la valanga sonora precedette senza soluzione di continuità, mirabilmente sostenuta, il più Anziano degli Uomini di Askatevar uscì lentamente dalla propria tenda e passò tra l'arcipelago di tende e fuochi da campo da cui s'innalzava il fumo, nella luce inclinata di un tardo pomeriggio degli ultimi giorni d'autunno. Rigido e pesante, il vecchio attraversò da solo l'accampamento della sua gente ed oltrepassò la porta della Città Invernale, segui un sentiero o una strada che passava con infinite giravolte fra i tetti di legno delle case — questi erano simili a tende, poiché le case non avevano pareti al di sopra del livello del terreno — e giunse a uno spiazzo aperto, in mezzo ai cocuzzoli dei tetti. Laggiù erano seduti circa cento uomini, con il mento appoggiato alle ginocchia, ed erano intenti a picchiare una pietra sull'altra, senza interruzione, presi dalla trance ipnotica e priva di toni della percussione stessa. Wold si sedette a sua volta, così completando il cerchio. Raccolse il più piccolo di due ciottoli consumati dall'acqua che gli stavano di fronte, e con piacevole pesantore lo batté sul ciottolo di maggiori dimensioni: Klak! klak! klak! A destra e a sinistra di lui l'acciottolio continuava senza posa: rintronante ruggito di rumore senza regola, in mezzo al quale si poteva discernere di tanto in tanto un frammento di ritmo. Il ritmo svaniva, ritornava, costituito da un'accidentale concatenazione di colpi. Quando ritornò, Wold lo colse, lo segui e lo tenne. Adesso, alle sue orecchie, il ritmo dominava il suono complessivo. Poi anche il suo vicino di sinistra cominciò a picchiare all'unisono con il ritmo tenuto da Wold, e le loro due pietre presero ad alzarsi e a ricadere insieme; poi anche il suo vicino di destra. Poi altri ancora, in vari punti del cerchio, presero a batterlo, picchiando insieme. Il ritmo si liberò del rumore, se ne impadronì, e costrinse ogni voce dissenziente a rientrare entro il suo unico ritmo ininterrotto: il concorde, robusto battito del cuore degli Uomini dell'Askatevar, che picchiavano e picchiavano, senza posa.

Era questa l'unica loro musica, l'unica loro danza.

Infine, un uomo balzò in piedi e raggiunse il centro del cerchio. Aveva il petto nudo, sulle gambe e sulle braccia s'era dipinto strisce nere, e i suoi capelli formavano una nuvola nera che gli circondava la faccia. Il ritmo si alleggerì, s'indebolì, si estinse. Silenzio.

— Il corriere giunto dal nord ci ha portato la notizia che i Gaal seguono il Sentiero della Costa, e giungono con grandi forze. Sono arrivati a Tlokna. L'avete saputo?

Mormorio d'assenso.

— Ora ascoltate l'uomo che ha convocato questo Pestaggio — gridò lo sciamano-cerimoniere; e Wold si alzò in piedi con difficoltà. Rimase immobile al suo posto, fissando davanti a sé: era massiccio, coperto di cicatrici, incrollabile: un vecchio macigno in forma umana.

— Un Nato Lontano si è presentato alla mia tenda — egli disse infine, con la sua voce profonda, indebolita dall'età. — È un loro capo, a Landin. Ha detto che i Nati Lontano sono pochi, e che chiedono l'aiuto degli uomini.

Un mormorio da parte dei capi di clan e di famiglie che sedevano senza muoversi, con il mento appoggiato alle ginocchia, a formare il circolo. Al di sopra del cerchio, al di sopra dei tetti di legno che li circondavano, molto in alto nella luce fredda e dorata, un bianco uccello volava in cerchio, annunciando l'inverno.

— Questo Nato Lontano ha detto che la Migrazione non si svolge sotto forma di clan e di tribù, ma sotto forma di un'unica orda; molte migliaia di Gaal condotti da un grande capo.

— Come lo sa? — ruggì qualcuno. Il protocollo non era troppo stretto nei Pestaggi di Tevar; Tevar, a differenza di varie altre tribù, non era mai stata dominata dagli sciamani. — Aveva degli esploratori a nord! — gli urlò come risposta Wold. — Ha detto che i Gaal assediano le Città Invernali e le catturano. È la stessa cosa che il corriere ci ha riferito a proposito di Tlokna. Il Nato Lontano dice che i guerrieri di Tevar dovrebbero unirsi con i Nati Lontano e con gli uomini del Pernmek e dell'Allakskat, salire fino al nord del nostro Territorio, e far deviare lateralmente la Migrazione, verso il Sentiero delle Montagne. Queste le cose che ha detto e che io ho ascoltato. Tutti le avete ascoltate?

L'assenso fu poco compatto e alquanto turbolento, ed immediatamente si alzò in piedi un capo di clan. — Anziano! Dalla tua bocca ascoltiamo la verità ogni volta. Ma quando mai un Nato Lontano ha detto la verità? Quando mai gli uomini hanno dato ascolto ai Nati Lontano? Io non ascolto nulla di ciò che questo tuo Nato Lontano abbia detto. Che importa, se anche la sua Città scomparisse a causa della Migrazione? Laggiù non abita alcun uomo! Che muoiano pure: quando saranno morti, noi uomini potremo impadronirci del loro Territorio!

Colui che aveva parlato, Walmek, era un uomo scuro e massiccio, sempre pieno di parole; Wold non aveva mai provato troppa simpatia per lui, e tale mancanza di simpatia influì sulla sua risposta: — Ho ascoltato Walmek. Non per la prima volta. I Nati Lontano sono uomini oppure… oppure che cosa? Nessuno può dirlo. Forse sono davvero caduti dal cielo, come dice la leggenda. O forse no. Nessuno è caduto dal cielo nel corso di quest'Anno… I Nati Lontano hanno l'aspetto degli uomini; combattono come gli uomini. Le loro donne sono come le donne, e questo posso garantirvelo di persona! Posseggono una certa saggezza. È meglio dare retta alle loro parole… — Il suo accenno alle donne dei Nati Lontano aveva fatto sorridere tutti, in quel cerchio di persone compassate, ma egli rimpianse di averlo fatto. Era sciocco ricordare loro i suoi antichi legami con gli stranieri. Ed era sbagliato… quella donna era stata sua moglie, in fin dei conti…