Le parole di monsignor Peregrino richiamarono la sua attenzione. Cosa stava dicendo su un Araldo dei Defunti? Non poteva esser venuto a sapere che lei ne aveva richiesto uno…
— … e la legge ci domanda di trattarlo con cortesia. Ma non certo con fiducia e credulità! La Verità non può essere trovata fra le speculazioni e le ipotesi di uno scettico di professione, bensì soltanto negli insegnamenti millenari di Madre Chiesa. Così, quando quest’uomo camminerà fra di voi, non negategli la vostra parola amichevole, ma tenete ben chiuso il cuore alla sua voce!
Perché mai stava dando quell’avvertimento? Il pianeta più vicino era Trondheim, a ventidue anni-luce di distanza, e c’erano ben poche probabilità che vi fossero degli Araldi fra quei protestanti incalliti. Sarebbero occorsi decenni prima che un Araldo arrivasse, se mai ne fosse arrivato uno. Si piegò davanti a Quara per sussurrare a Quim (lui doveva aver sentito): — Che stava dicendo di questo Araldo dei Defunti?
— Se tu ascoltassi il sermone, lo sapresti da sola.
— Se non me lo dici, giuro che ti faccio mangiare il rosario.
Quim sbuffò, per mostrarle che non temeva le sue minacce. Ma invece le temeva, così rispose: — Se proprio vuoi saperlo, ha detto che qualche poco di buono senza fede ha chiamato qui un Araldo, al tempo in cui il primo xenologo morì. Arriverà oggi pomeriggio… è a bordo della navetta, e il sindaco è già fuori per aspettarlo all’atterraggio.
Ela non se l’era aspettato, e non lo desiderava neppure. Il computer non le aveva detto che un Araldo era già in viaggio. Quello richiesto da lei avrebbe dovuto giungere soltanto da lì a molti anni, per dire la verità sul mostro chiamato padre che aveva finalmente graziato la sua famiglia cadendo morto. E quella verità, come una luce, avrebbe illuminato e purificato il loro passato. Ma suo padre era morto troppo di recente perché si potesse parlare di lui adesso. I suoi tentacoli emergevano ancora dalla sua tomba, sempre troppo vivi, troppo conficcati nei loro cuori.
L’omelia finì, e dal pulpito il vescovo diede l’ite, missa est. Lei afferrò saldamente Grego per mano, tanto per assicurarsi che non mollasse una sberla a qualche altro ragazzino mentre si avviavano all’uscita. Quim una volta tanto si rendeva utile: aveva preso con sé Quara, che come al solito fra la gente che non conosceva si congelava in un’immobilità catatonica. Olhado aveva riacceso i suoi occhi e nell’uscire si guardava attorno, chiedendosi quali fanciullette sensibili il suo sguardo elettronico quel giorno avrebbe fatto inorridire. Ela si segnò davanti alle statue dei due Os Venerados, i suoi da lungo tempo morti e beatificati nonni. Non siete fieri di avere dei nipoti amabili come noi?
Prima di arrivare alla porta Ela notò che Grego sogghignava, e trasalì: il bambino aveva in mano quella che era senza dubbio la scarpa di un suo coetaneo. In silenzio pregò che l’altro fosse uscito da quell’incontro senza versare sangue. Tolse la scarpa a Grego e la depose davanti a un altare, dove le candele brillavano in onore della Vergine che aveva salvato la colonia dalla Descolada. Chiunque la stesse cercando, lì l’avrebbe vista.
Il sindaco Bosquinha era d’umore abbastanza socievole, mentre la sua auto sorvolava i terreni incolti che separavano la zona d’atterraggio dalla città di Milagre. Indicò a Ender la mandria di cabras semi-domestici, una specie indigena che forniva fibre tessili, spiegando che la loro carne era però inassimilabile dall’organismo umano.
— E i maiali possono nutrirsene? — s’informò lui.
L’anziana donna inarcò un sopracciglio. — Non sappiamo molto dei maiali.
— Sappiamo che vivono nella foresta. Non escono mai sulla pianura?
Lei scosse le spalle. — Noi lasciamo che di questo se ne preoccupino i framlings.
Per un attimo il sentirla usare quel termine stupì Ender. Ma naturalmente l’ultimo libro di Demostene era stato pubblicato ventidue anni prima, e distribuito via ansible sui Cento Mondi. Utlanning framling raman e varelse erano parole certo ormai entrate a far parte dello stark, e probabilmente non dovevano sembrare affatto nuove a Bosquinha.
Fu però la sua mancanza di curiosità verso i maiali a farlo sentire a disagio. Era inconcepibile che la gente di Lusitania non si preoccupasse degli indigeni; loro erano la ragione dell’esistenza dell’alto e lunghissimo recinto che nessuno, salvo gli zenador, poteva oltrepassare. No, decise, non era indifferente all’argomento: lo stava evitando. Se fosse perché i maiali assassini erano un punto troppo dolente, o perché non si fidava di un Araldo dei Defunti, lui non poté capirlo.
Giunti sulla cresta di una collinetta la donna fermò la macchina, che si abbassò morbidamente sui pattini. Sotto di loro un largo fiume si apriva sinuosamente la strada fra le alture erbose, e al di là di esso se ne levavano altre, completamente ricoperte di vegetazione arborea. Sulla riva opposta del fiume molte belle casette di mattoni, intonacate in gesso e dai tetti in tegole rosse, offrivano lo spettacolo di una linda e operosa cittadina piacevolmente all’antica. Sulla riva più vicina erano sparse numerose fattorie, i cui campi lunghi e stretti confinavano con l’altura su cui sedevano Ender e Bosquinha.
— Milagre — gliela presentò la donna. — Quella in cima alla collinetta è la cattedrale. Il vescovo, monsignor Peregrino, ha detto alla gente di mostrarsi gentile e servizievole con lei.
Dal suo tono, Ender indovinò che l’uomo fosse stato altrettanto esplicito nel chiarire che lui era un pericoloso agente dell’agnosticismo. — Finché Dio non mi farà cadere fulminato? — chiese.
Bosquinha sorrise. — Gesù Cristo ha predicato la tolleranza, e ci aspettiamo che tutti i cittadini seguano il suo esempio.
— Lei sa chi mi ha chiamato qui?
— Chiunque l’abbia chiamato è stato… discreto.
— Lei è il governatore, oltreché il sindaco. Ha certi privilegi, per quanto riguarda le informazioni.
— So che la chiamata a cui lei ha risposto fu cancellata, ma troppo tardi. So anche che altre due persone hanno chiesto un Araldo, negli ultimi anni. Ma lei deve capire che la maggior parte della gente desidera soltanto il conforto spirituale dei preti cattolici, e si accontenta della dottrina che essi insegnano.
— Saranno lieti di sapere che la mia opera non consiste nel confortare o nell’insegnare la dottrina.
— La sua offerta di un intero carico di skrika la renderà popolare fra i frequentatori dei bar, e può star certo che vedrà un bel po’ di ragazze sfoggiare pellicce alla moda nei prossimi mesi. Stiamo entrando nell’autunno.
— Ho dovuto acquistare lo skrika insieme all’astronave. A me non serve, e non mi aspetto una speciale gratitudine. — Esaminò l’erba dura e setolosa su cui sedevano. — Questa è un’erba locale, vero?
— Sì, e inutilizzabile. Non possiamo neppure intrecciarla per farne stuoie; se la si taglia marcisce, e lasciata all’acqua diventa poltiglia. Ma laggiù, nei campi a maggese, l’erba più comune è una speciale varietà di amaranto sviluppata per noi dalla nostra xenobiologa. Riso, grano e frumento non danno raccolti molto affidabili qui, ma l’amaranto attecchisce al punto che dobbiamo usare un erbicida per impedirgli di espandersi fuori dalla zona a noi assegnata.
— Perché?
— Questo è un pianeta sotto quarantena, Araldo. L’amaranto è così adatto all’ambiente che in breve sostituirebbe le erbe indigene. Il concetto basilare non è di terraformare Lusitania, ma al contrario di avere il minor impatto possibile sugli ecosistemi.
— Per la vostra gente sarà un’idea spiacevole, immagino.
— Entro la nostra zona, Araldo, siamo liberi e viviamo pienamente le nostre vite. E al di là del recinto… comunque, nessuno vorrebbe andarci.