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Navio tamburellò con le dita sulla scrivania. — Leviamoci questo pensiero — borbottò. — Cosa vuole sapere, Araldo?

— È abbastanza semplice, almeno per cominciare. Qual è stata la causa della morte di Marcos Maria Ribeira?

— Marcão! — esclamò Navio. — Non è possibile che lei sia stato convocato per lui, visto che è morto solo da poche settimane…

— Sono stato chiamato per più di un defunto, Dom Navio, e ho deciso di cominciare con Marcão.

Navio ebbe un sornsetto freddo. — E se chiedessi la prova che lei è autorizzato a occuparsi di questo caso?

In un orecchio di Ender, Jane sussurrò: — Diamo una scossa al nostro amico. — All’istante il terminale dell’ufficio prese vita; uno schermo mostrò un documento ufficiale, mentre una delle voci più autoritarie di Jane dichiarava: — Andrew Wiggin, Araldo dei Defunti, ha accettato la chiamata per un’esposizione della vita e della morte di Marcos Maria Ribeira, città di Milagre, Colonia Lusitania.

Il sussulto di Navio non fu dovuto al fatto che il computer gli rispondeva ancor prima che lui si fosse girato ad accendere il terminal; aveva notato il gioiello nell’orecchio di Ender e sapeva che si trattava di un oggetto molto sofisticato. A impressionarlo fu l’accorgersi che qualcuno, evidentemente un pezzo grosso, seguiva l’Araldo con una routine extra sulla rete ansible, pronto a rafforzare la sua posizione su Lusitania. Nessuno su Lusitania, neppure la stessa Bosquinha, aveva goduto di quel privilegio. Chiunque fosse quell’Araldo, concluse Navio, era un pesce troppo grosso per la padella del vescovo.

— Benissimo — annuì, costringendosi a ridacchiare. Mostrarsi di nuovo gioviale era la politica migliore. — L’avrei aiutata comunque. A volte il vescovo fa discorsi un po’ paranoici, sa? E qui a Milagre non gli diamo l’importanza che lei può credere.

Ender gli restituì il sorriso, accettando la sua ipocrisia come oro colato.

— Marcos Ribeira è morto per un difetto congenito — disse Navio, e mitragliò un lungo nome in pseudo-latino. — Difficile che lei ne abbia sentito parlare, perché è piuttosto raro; si trasmette solo per via genetica. Comincia a manifestarsi nella pubertà, in molti casi, e provoca il graduale rimpiazzo dei tessuti della glandole esocrine e endocrine con cellule di lipidi. Il risultato è che col trascorrere degli anni queste glandole, le surrenali, la pituitaria, il fegato, i testicoli, la tiroide e via dicendo vengono sostituite da vasti agglomerati di cellule grasse.

— È sempre fatale? E irreversibile?

— Oh, sì. In realtà, Marcos è sopravvissuto dieci anni più della media. Un caso notevole, per vari sensi. In ogni altro caso registrato (e non sono molti) la malattia attacca inizialmente i testicoli rendendo il soggetto sterile e, in alcuni casi, impotente. Con sei figli sani, è ovvio che i testicoli di Marcos Ribeira furono le ultime glandole ad essere colpite. Una volta accaduto questo, tuttavia, il processo dovette essere insolitamente rapido: i testicoli erano completamente rimpiazzati da cellule grasse, anche se parte del fegato e della tiroide erano sempre funzionanti.

— Cos’è che ha finito per ucciderlo?

— La pituitaria e le surrenali non funzionavano più. Camminava, ma era già morto. La fine lo ha colto in un bar, nel bel mezzo di una canzone scollacciata, così ho sentito dire.

Come sempre, l’attenzione di Ender si puntava su quelle che potevano sembrare contraddizioni. — In che modo si trasmette un difetto ereditario che rende sterile il malato?

— Di solito per linee collaterali: uno dei figli ne muore, i fratelli e le sorelle ne sono soltanto portatori ma passano la tendenza ai loro figli. Naturalmente la nostra prima preoccupazione è stata che Marcão, avendo dei figli, avesse trasmesso a loro questa tara.

— Li avete controllati?

— Nessuno aveva il minimo difetto genetico. E può scommettere che Dona Ivanova ha passato al setaccio le mie analisi. Lei ed io abbiamo delineato il problema genetico, stabilendo che i ragazzi erano immuni dalla tara. È stato semplice.

— Nessuno l’aveva? Neppure una tendenza recessiva?

— No, graças a Deus — disse il medico. — Chi mai vorrebbe sposarli se avessero una tara genetica? Sia come sia, non ho ancora capito perché il difetto nei geni di Marcão restò sconosciuto.

— Le analisi genetiche fanno parte della routine sanitaria, qui?

— Oh, no, affatto. Ma circa trent’anni or sono fummo colpiti da una grave epidemia. I genitori di Dona Ivanova, il Venerando Gusto e la Veneranda Cida, eseguirono dettagliati esami genetici su ogni uomo, donna e bambino abitante nella colonia. È così che scoprirono la cura. E i loro raffronti computerizzati avrebbero dovuto portare alla luce quel particolare difetto… in questo modo, almeno, io l’ho scoperto. Non conoscevo neppure il nome della malattia di Marcão, ma il computer lo aveva nella memoria.

— E gli Os Venerados non lo scoprirono in lui?

— Evidentemente no, altrimenti ne avrebbero subito informato Marcão. E anche se non glielo avessero detto, Dona Ivanova stessa avrebbe dovuto scoprirlo.

— Forse l’aveva scoperto — disse Ender.

Navio rise e scosse il capo. — È da escludersi. Nessuna donna in possesso delle sue facoltà mentali avrebbe bambini da un uomo con una tara genetica come quella. L’agonia di Marcão si è prolungata per molti anni. Chi potrebbe augurarla ai propri figli? No, Ivanova sarà forse eccentrica, ma non è certo pazza.

Jane non riuscì a nascondere il suo divertimento. Quando Ender fu di nuovo a casa, lei fece apparire il suo volto malizioso nel campo olografico soltanto per poter ridere di cuore.

— Lui non poteva permettersi d’essere più chiaro — lo rimproverò Ender. — Questa è una colonia cattolica, e mi stava parlando della biologista, una delle persone più stimate del posto. È ovvio che non poteva tirare in ballo la premessa basilare.

— Non cercargli delle scuse — disse Jane. — Non pretendo che un umanware funzioni con la logica di un software. Ma non puoi chiedermi di non riderci sopra.

— In un certo senso la sua delicatezza è ammirevole — disse Ender. — Ha preferito scrivere sul referto che la degerazione fisica avvenuta in Marcão differiva dai casi consimili. Preferisce dire che i genitori di Ivanova non notarono il difetto, e che lei sposò Marcão senza esserne al corrente, anche se il Rasoio di Occam ci obbligherebbe a scegliere la spiegazione più semplice: la malattia di Marcão si è sviluppata come in tutti gli altri casi, a cominciare dai testicoli, e Novinha ha avuto ognuno dei suoi figli da qualcun altro. Non c’è da meravigliarsi che Marcão fosse rabbioso e dedito all’alcol. Ciascuno dei suoi figli gli ricordava che sua moglie era l’amante di un altro uomo. Probabilmente questo fu un patto che lui accettò fin dall’inizio. Ma sei figli potrebbero esser stati troppi da mandar giù.

— Le deliziose contraddizioni della morale cattolica — sospirò romanticamente Jane. — Lei che programma il suo segreto adulterio… ma non si sogna neppure di usare un contraccettivo.

— Hai già esaminato gli schemi genetici dei ragazzi per scoprire chi è il padre più probabile?

— Vuoi dire che non l’hai indovinato?

— Si, ma voglio essere sicuro che l’evidenza clinica non ribalti le mie ovvie conclusioni.

— Era Libo, naturalmente. Che sfacciato! Sei figli con Novinha, e soltanto quattro con la donna che aveva portato all’altare.

— Quello che non capisco — disse Ender, — È perché Novinha non si sia sposata con Libo fin dall’inizio. Non ha senso che abbia voluto essere la moglie di un uomo che, chiaramente, lei non stimava affatto e del quale conosceva di certo la tara genetica, per poi proseguire la sua relazione con colui che amava.