Ti potrei dire, se fossi indelicato, che sei stato uno sciocco a interferire con questo Araldo quando sapevi che la legge era dalla sua parte, e quando non aveva mostrato ancora la benché minima ostilità. Ora lo hai provocato, ed è molto più pericoloso di quanto non lo sarebbe stato se tu ti fossi limitato a ignorare il suo arrivo.
Dom Cristão ebbe un lieve sorriso e inclinò il capo. — Penso che dovremmo privarlo del potere di farci del male.
Quella dichiarazione da attivista militante colse di sorpresa monsignor Peregrino. — Esattamente! — approvò. — Non mi sarei mai atteso che lei capisse simili necessità.
— I Filhos sono ardenti come qualunque buon cristiano laico sa essere — disse Dom Cristão. — Ma dal momento che non abbiamo preso gli ordini, dobbiamo procedere ubbidendo alla ragione e alla logica, come poveri sostituti di autorità più terrene.
Monsignor Peregrino lo sospettava di ironia, di tanto in tanto, ma non era mai stato capace di captarla con certezza. Emise un grugnito, e le sue palpebre si strinsero. — E allora, Fratello Amai, come si propone di colpirlo?
— Be’, eminenza, la legge è piuttosto esplicita. Lui ha potere su di noi soltanto se noi interferiamo con la sua opera di carattere sacerdotale. Se vogliamo annientare ogni sua possibilità di farci del male, dobbiamo cooperare con lui.
Con un ruggito il vescovo abbatté un pugno sulla scrivania. — Questo è proprio il genere di sofismi che avrei dovuto aspettarmi da lei, Amai!
Dom Cristão sorrise. — Non esiste una vera scelta. O rispondiamo alle sue domande, o avrà un motivo legale per richiedere l’autorità di commissario. E in tal caso il Vaticano farà dirottare qui la più vicina astronave per riportare sulla Terra un vescovo imputato di persecuzione religiosa. Tutti noi siamo assai ansiosi, monsignore, che lei non faccia nulla che possa causare la sua rimozione da una parrocchia che la ama molto.
— Oh, certo, so tutto sulle vostre amorevoli ansie.
— Gli Araldi dei Defunti sono in realtà abbastanza innocui… non mettono in piedi un’organizzazione rivale, non somministrano sacramenti, non dichiarano neppure che La Regina dell’Alveare e l’Egemone siano una specie di sacra scrittura. L’unica cosa che fanno è cercare la verità sulla vita di un defunto, e poi, a chi vuole ascoltare, raccontano la storia di questa vita come per bocca del defunto stesso.
— E lei pretende di definirla una cosa inoffensiva?
— Al contrario. San Angelo fondò il nostro Ordine proprio sull’assunto che dire la verità è cosa ben altro che innocua. Comunque, resta il fatto che se alla Chiesa Cattolica fosse revocata l’autorità di cui gode su Lusitania, a motivo di un caso di persecuzione religiosa, questo autorizzerebbe un immediato intervento di altre religioni, e di altri emigranti, ed i lusitani si troverebbero infine non solo in minoranza ma anche senza il loro clero.
Monsignor Peregrino si accarezzò l’anello vescovile. — Ma la Federazione Starways potrebbe autorizzare l’immigrazione? Hanno fissato un limite alle dimensioni di questa colonia. Lasciar immigrare tanti ereti… tanti non credenti, eccederebbe tale limite.
— Lei sa certamente che hanno già previsto eventualità di questo genere. Perché crede che abbiano lasciato due astronavi in orbita attorno al nostro pianeta? La Federazione sa che in una colonia cattolica la popolazione prolifica troppo: quando vi sarà un eccesso ne ordineranno l’emigrazione forzata. Si aspettano che ciò accada fra una generazione o due, ma… cosa impedirebbe loro di cominciare fin d’ora?
— Non lo faranno.
— La Federazione si formò anche per metter fine alle guerre sante e ai pogrom che scoppiavano in una dozzina di posti alla volta. Se qui fosse invocata la legge contro le persecuzioni, sarebbe un affare serio.
— Ma è del tutto spoporzionato! Un Araldo dei Defunti viene chiamato da qualche eretico mezzo matto, e all’improvviso ci troviamo di fronte alla minaccia di un’emigrazione forzata!
— Mio caro monsignore, così sono sempre andate le cose fra le autorità secolari e quelle religiose. Noi dobbiamo usare l’arma della pazienza, se non altro per questa ragione: tutte le altre armi le hanno loro.
Navio la giudicò una battuta degna di una risatina.
— Può darsi che loro abbiano le armi, ma siamo noi quelli che hanno le chiavi del paradiso e dell’inferno — disse il vescovo.
— E sono certo che metà della Federazione trema al pensiero di sentir scattare quest’ultima serratura. Ma nel frattempo, tuttavia, forse posso essere d’aiuto ad alleviarla di alcune spiacevoli necessità terrene: invece di ritrattare pubblicamente quelle sue dichiarazioni — Le tue stupide, distruttive, bigotte dichiarazioni, - le suggerisco di far sapere che ha accollato ai Filhos da Mente de Cristo l’onere di rispondere alle domande dell’infedele.
— Potreste non avere tutte le risposte che lui desidera — osservò Navio.
— Ma potremmo scoprire tali risposte per suo conto, no? Forse a questo modo la gente di Milagre non sarà costretta a rispondere personalmente all’Araldo, e parlerà solo a fratelli e sorelle del nostro ordine.
— In altre parole — disse seccamente Peregrino, — i monaci del vostro Ordine diventeranno i servi dell’infedele.
Dom Cristão recitò in silenzio il suo nome tre volte.
Mai, da quando era un ragazzino che vestiva l’uniforme militare, Ender aveva provato così pressante la sensazione d’essere in territorio nemico. La strada che dal praça risaliva su per la collina era gremita delle impronte dei fedeli, e la cupola della cattedrale era così alta che restava visibile da ogni tratto del percorso serpentino sul versante. La scuola elementare era sulla sinistra, costruita su una delle terrazze ricavate nel pendio; a destra c’era la Vila dos Professores, che malgrado il nome era abitata da giardinieri, bidelli, impiegati, domestici e altri dipendenti. Gli insegnanti che Ender vide indossavano tutti l’abito grigio dei Filhos, e al suo passaggio lo guardavano incuriositi.
L’impressione d’essere sconfinato in campo nemico era nata in lui più oltre, sulla sommità dell’altura, un’estensione quasi piatta dove nitidi sentieri pavimentati col materiale di scarto della fonderia costeggiavano giardini e praticelli curati alla perfezione. Questo è l’ambiente ecologico della Chiesa, osservò fra sé, dove ogni cosa ha il suo posto e alle erbacce non è consentito crescere. Era consapevole degli uomini che lo fissavano, ma adesso i loro abiti erano neri, o arancione: preti e diaconi dallo sguardo ostile e rigido di chi sente minacciata la propria supremazia. Cosa temete che vi sia rubato da un semplice Araldo? chiese loro in silenzio. Ma sapeva che la loro avversione non era immotivata. Lui era l’erbaccia infiltratasi in quei giardini così ben sorvegliati; metteva disordine, emanava un profumo eretico, e molti fiori cresciuti all’ombra della croce sarebbero appassiti se lui avesse allargato le radici per succhiare nutrimento dal loro suolo.
Jane chiacchierava amabilmente con lui, cercando di provocarlo a risponderle, ma Ender rifiutava di lasciarsi irretire nel suo gioco. Non voleva che i religiosi notassero il movimento delle sue labbra; nella Chiesa cattolica c’era una fazione che guardava ai microimpianti tipo il gioiello nel suo orecchio come a un sacrilegio, un tentativo di perfezionare un corpo che aveva già ricevuto da Dio i limiti della sua perfezione.
— Ma quanti preti può mantenere questa comunità, Ender? — esclamò Jane, fingendo di meravigliarsi.
Ender avrebbe potuto replicare che lei, essendosi già infilata in tutti i loro archivi, conosceva la risposta meglio di lui, ma represse quella tentazione. Jane si divertiva spesso a sussurrargli cose seccanti, o provocanti, quando lui non era in grado di rispondere oppure desiderava tener segreto il fatto che lei gli parlava in un orecchio.