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Senza consultarsi con lui stabilì la propria linea di condotta. Avrebbe continuato a monitorare Ender, per accertarsi d’intervenire a tempo se la sua vita fosse stata in pericolo. Ma intanto c’era qualcosa di più urgente da fare. Da come la vedeva lei, il problema che Ender aveva di fronte non erano i maiali: appena li avesse visti li avrebbe anche capiti, come ogni altro umano o raman. Le sue capacità empatiche erano quasi infallibili. Il problema era rappresentato da monsignor Peregrino, dal clero cattolico, e dalla loro ferrea opposizione all’Araldo dei Defunti. Se Ender voleva fare qualcosa per i maiali avrebbe dovuto avere la collaborazione, e non l’ostilità, della Chiesa di Lusitania.

E nulla induceva alla collaborazione quanto l’esistenza di un nemico comune.

C’era una cosa che sarebbe stata scoperta, prima o poi. I satelliti da osservazione che orbitavano attorno a Lusitania aggiungevano messi di dati tecnici ai rapporti trasmessi via ansible a tutti gli xenologi e xenobiologi dei Cento Mondi. Fra i rilevamenti termici ce n’era uno indicante un lieve cambiamento nelle pianure erbose a nord-ovest della foresta che confinava con la città di Milagre: l’erba locale veniva pian piano sostituita da una vegetazione diversa. Questo accadeva in una zona dove gli uomini non avevano mai messo piede, e neppure i maiali erano stati avvistati lì… almeno durante i primi trent’anni da che i satelliti si trovavano in orbita.

In effetti i satelliti avevano rilevato che i maiali non lasciavano mai le loro foreste salvo che, ogni tanto, per le loro cruente guerre intertribali. La tribù che risiedeva vicino a Milagre non era mai stata coinvolta in una guerra da quando i coloni umani s’erano stabiliti lì. Ed essi non avevano alcuna ragione per avventurarsi nella prateria. Tuttavia l’erba della zona aperta più vicina alla tribù presso Milagre era cambiata, e così anche i branchi di cabras: qualcosa teneva gli erbivori lontani da quel tipo di vegetazione, inoltre i cabras erano molto meno numerosi e di pelame più chiaro. Il significato, se qualcuno l’avesse mai notato, sarebbe stato chiaro: alcuni cabras venivano macellati, e tutti subivano una regolare tosatura.

Jane non intendeva attendere per gli anni che sarebbero occorsi prima che uno scienziato, da qualche parte, facesse caso al cambiamento. Così cominciò a inviare analisi di quei dati ai numerosissimi computer usati dagli xenobiologi che studiavano Lusitania. Lasciò anche immagini indicative nel campo olografico delle apparecchiature, in modo che chi le avesse trovate supponesse di trovarsi davanti al lavoro di un collega. Stampò resoconti e li fece arrivare sulla scrivania di molti illustri professori universitari. Nessuno li notò molto, e chi si prese la briga di leggere quelle informazioni non capì cosa implicavano. Allora si decise a mandare sugli schermi di molti laboratori un memorandum, senza firma, con un vistoso commento sottolineato:

«Date un’occhiata a questa roba! Sembra che i maiali abbiano sviluppato l’agricoltura!»

Lo xenologo che s’imbatté nella nota di Jane non riuscì a scoprire chi l’aveva lasciata, ma questo particolare non lo preoccupò molto. Era il direttore di un centro ricerche, un tipico scienziato da scrivania, il quale aveva l’abitudine di «fare un favore» ai dipendenti più giovani firmando con il suo nome gli articoli scritti da loro, adducendo come valida spiegazione il fatto che essi non erano abbastanza conosciuti per ottener la pubblicazione sulle riviste specializzate. Proprio il tipo di scienziato che occorreva a Jane. Tuttavia l’uomo fu eccessivamente cauto nel pubblicizzare quella teoria, e affidò l’articolo a un’oscura rivista locale a scarsa diffusione. Jane dovette intervenire su alcuni computer, trasferì il breve saggio alla videostampa, lo fornì di un alto livello di priorità e copie di esso pervennero anche a molti personaggi-chiave che ne avrebbero visto le implicazioni politiche. Fece in modo di accompagnarlo con una nota, non firmata:

«Dia un’occhiata qui! La cultura dei maiali non si sta evolvendo con una velocità molto sospetta?»

Aveva anche riscritto l’ultima parte dell’articolo, cosicché non vi fossero dubbi sul significato:

«… e questi dati consentono una sola interpretazione: la tribù di maiali più vicina alla colonia umana sta ora coltivando campi di cereali ad alto contenuto proteico, probabilmente una varietà di amaranto. Ha anche intrapreso la pastorizia, tosando e macellando i cabras, e dalle fotografie si può senz’altro dedurre che gli erbivori vengono uccisi con armi da lancio. Queste attività, in precedenza mai praticate, hanno avuto improvvisamente inizio negli ultimi otto anni, e sono state accompagnate da un rapido incremento della popolazione. Il fatto che l’amaranto (se è questa la nuova pianta, d’origine terrestre) abbia provveduto altre proteine per integrare la dieta dei maiali, rivela che esso è stato mutato geneticamente per adattarsi al loro metabolismo. Inoltre, poiché gli umani di Lusitania non usano certo armi da lancio, i maiali non possono averne imparato l’uso tramite l’osservazione. È inevitabile concludere che i mutamenti avvenuti nella cultura dei maiali sono il risultato concreto di un deliberato intervento umano.»

Uno di coloro che ricevettero il saggio e lessero gli allarmanti paragrafi di Jane fu Gobawa Ekumbo, presidente del sottocomitato per la supervisione xenologica e membro del Consiglio della Federazione. Entro un’ora l’uomo aveva distribuito ai colleghi copie dell’ultima parte dell’articolo — il resto, colmo di dati tecnici, era arabo per i politicanti — accludendovi un suo comunicato ufficiale:

«Il Sotto Comitato per la Supervisione Xenologica raccomanda il seguente provvedimento: chiusura immediata della Colonia Lusitania.»

Ecco fatto, pensò Jane. Questo dovrebbe portare a un giro di boa.

CAPITOLO DODICESIMO

CODICI

ORDINE DEL CONSIGLIO (14.4.1970): Alla comunità risiedente su Lusitania è revocato il permesso di colonizzazione. Tutti i documenti e i dati di detta comunità saranno esaminati, senza eccezione per le loro qualifiche di riservatezza. Non appena essi saranno duplicati nei banchi mnemonici dei Cento Mondi, ogni documentazione computerizzata di Lusitania, eccetto le programmazioni tecniche dei sistemi inerenti alla sopravvivenza, verrà bloccata con codici d’accesso non oltrepassabili.

Il governatore di Lusitania viene riclassificato Agente Esecutivo del Consiglio, con l’obbligo e l’autorità di tradurre in pratica, senza l’opposizione locale, gli ordini del Comitato per l’Evacuazione di Lusitania, costituito con il Decreto Federale del 14.4.1970.

L’astronave attualmente in orbita attorno a Lusitania, appartenente ad Andrew Wiggin (occ. Araldo/Def. citt. terrestre, cod. 001.1998.44.94.10045) è dichiarata proprietà del Consiglio, in base alla legge sul Risarcimento Obbligato (Art. 12C, Confisca leg. OC 120.1.31.0019). Detta astronave sarà utilizzata per il trasferimento immediato degli xenologi Marcos Vladimir «Miro» Ribeira von Hesse e Ouanda Quenhatta Figueira Mucumbi al più vicino pianeta, Trondheim, dove saranno processati dalla Magistratura Federale per le imputazioni di tradimento, condotta scorretta, falso in atto pubblico, frode e xenocidio, in base alle leggi del Consiglio e al Codice Starways.

ORDINE DEL CONSIGLIO (14.4.1970): Il Comitato per l’Esplorazione e la Colonizzazione incarica il Parlamento di scegliere non meno di 5 e non più di 15 delegati per costituire il Comitato per l’Evacuazione di Lusitania.

Detto Comitato avrà i mezzi per l’immediato acquisto ed equipaggiamento di astronavi carico/passeggeri sufficienti ad evacuare completamente la popolazione e i beni della Colonia Lusitania.

Detto Comitato sottoporrà all’attenzione del Consiglio un piano per la totale cancellazione delle conseguenze della presenza umana su Lusitania, inclusa la rimozione di ogni flora e fauna indigena che presenti modifiche genetiche e comportamentali risultanti dall’interazione umana.