Выбрать главу

— Questo è vero — ammise Miro.

Ender sorrise. — E questo è il motivo per cui non avete mai imparato niente da loro. Li considerate ammali.

— Li consideriamo ramans! — disse Ouanda, passando davanti a Miro. Evidentemente non voleva lasciarsi proteggere.

— Voi li trattate come se non fossero responsabili delle loro azioni — disse Ender. — I ramans sono responsabili per ciò che fanno.

— E lei che avrebbe intenzione di fare? — replicò sarcastica Ouanda. — Portarli in tribunale e processarli?

— Vi dirò una cosa: i maiali hanno appreso su di me più cose dal defunto Rooter di quante tutti voi ne sapete finora.

— Questo cosa vorrebbe dire? Che lei è veramente il primo Araldo? — Miro mugolò come se non sapesse immaginare una cosa più ridicola. — E suppongo che lei abbia sul serio un esercito di Scorpioni, magari nella stiva della sua astronave in orbita attorno a Lusitania, in attesa del segnale per sbarcare e…

— Quello che sta dicendo — lo interruppe Ouanda, — è che le sue intuizioni da dilettante lo qualificano più di noi a trattare con i maiali. E per quanto mi riguarda, questa è la riprova che non avremmo mai dovuto accettare di portarlo a…

Ouanda chiuse di colpo la bocca, perché dai cespugli era sbucato un maiale. Era più piccolo di quel che Ender si fosse aspettato. Il suo odore, benché non del tutto spiacevole, era certo più forte di quel che le simulazioni di Jane potevano avergli suggerito. — Troppo tardi — mormorò alla ragazza. — Ormai l’incontro è avvenuto.

L’espressione del maiale, se pure ne aveva una, era del tutto illeggibile per Ender. Miro e Ouanda, tuttavia, sapevano capire il suo linguaggio comportamentale. — È stupefatto — sussurrò Ouanda. Spiegando a Ender le cose che non capiva, lo stava rimettendo al suo posto. Questo a lui stava bene. Lì era un novellino e lo sapeva. Sperava tuttavia d’aver dato una scossa ai binari della loro logica inconscia. Era ovvio che li seguivano più per istinto che per raziocinio. Se voleva che gli dessero un vero aiuto, avrebbero dovuto abbandonare quei vecchi schemi di pensiero.

— Mangia-Foglie — disse Miro, a mo’ di saluto.

Il maiale non distolse lo sguardo da Ender. — Araldo dei Defunti — disse.

— Lo abbiamo portato — disse Ouanda.

Mangia-Foglie si volse e scomparve nel sottobosco.

— Questo che significa? — chiese Ender. — Se ne va?

— Vuol dire che il suo intuito non le suggerisce nulla? — osservò Ouanda.

— Che a voi piaccia o no — disse Ender, — i maiali vogliono parlarmi, e io desidero la stessa cosa. Penso che andrà meglio se mi aiutate a capire quello che succede. O non lo capite neppure voi?

Attese, conscio che i due stavano lottando contro la loro stessa rabbia. Poi, con suo sollievo, Miro prese una decisione. Invece di sventolare le sue qualifiche, parlò in tono semplice e calmo: — No, non siamo in grado di capirlo. Con i maiali continuiamo a giocare al gioco delle intuizioni. Loro ci fanno domande, noi gli facciamo domande, e sia noi che loro facciamo del nostro meglio per non rivelare quello che vogliamo tener nascosto. Non gli poniamo neppure le domande alle cui risposte terremmo di più, per paura che da esse imparino troppe cose di noi.

Ouanda rifiutò di adeguarsi all’atteggiamento conciliante di Miro. — Noi sappiamo più di quel che lei apprenderebbe in vent’anni — disse. — Ed è pazzo se s’illude di arrivare a conoscere le nostre stesse cose dopo dieci minuti di chiacchiere con i maiali.

— Io non ho bisogno d’imparare le vostre stesse cose — disse Ender.

— Oh! Non stava pensando a questo? — finse di stupirsi la ragazza.

— No. Perché ho già voi due con me. — Ender sorrise.

Miro capì, e lo prese come un complimento. Rispose al sorriso di lui. — Ecco quel che sappiamo, e non è molto: probabilmente Mangia-Foglie non è contento di vederla qui. C’è una contesa fra lui e un maiale di nome Human. Quando hanno visto che non volevamo portare da loro l’Araldo, Mangia-Foglie era sicuro che avrebbe vinto lui. Adesso la vittoria gli viene strappata da sotto il naso. Forse abbiamo salvato la vita di Human.

— A prezzo di quella di Mangia-Foglie? — chiese Ender.

— Chi lo sa? Così a naso, direi che in ballo c’è il futuro di Human ma non quello di Mangia-Foglie. Quest’ultimo sta solo cercando di farlo inciampare, non di prendere il suo posto.

— Ma non ne sei certo.

— Questo è il genere di cose su cui non facciamo mai domande. — Miro sorrise ancora. — Ma lei ha ragione. È diventata talmente un’abitudine che non siamo neppure tentati di farle.

Ouanda lo fissò irritata. — Ha ragione! Non ci ha mai visti al lavoro, ed ecco che già critica…

Ma a Ender non interessavano i loro alterchi. A passi svelti si avviò nella direzione presa da Mangia-Foglie, lasciando che i due lo seguissero, se ne avevano voglia. E naturalmente fu quello che fecero, rimandando le recriminazioni a più tardi. Appena vide che lo avevano raggiunto, cominciò a interrogarli di nuovo. — Queste Domande del Giorno che portate avanti — disse, scostando un ramo, — hanno introdotto nuovi alimenti nella loro dieta?

— Gli abbiamo insegnato a rendere commestibili le radici di nerdona — disse Ouanda. Esibiva un freddo atteggiamento professionale, ma se non altro gli stava parlando. Non intendeva permettere che il disgusto le impedisse di prendere parte attiva a un incontro così importante con i maiali. — Come eliminare alcuni nitrati con il lavaggio e asciugando poi la pasta al sole. Questa fu la soluzione a breve termine.

— La soluzione a lungo termine fu una varietà di amaranto studiata da mia madre — disse Miro. — All’inizio sviluppò tipi di cereali così adatti al terreno di Lusitania da non essere molto adatti all’uomo. Troppe proteine lusitane nella struttura. Questo però mi parve l’ideale per i maiali, così chiesi a Ela di darmene dei campioni, senza farle sapere a cosa sarebbero serviti.

Non ingannare te stesso su quello che Ela sa o non sa, disse Ender fra sé.

— Fu Libo a darglieli e a insegnare loro come piantarli, mietere il raccolto, farne farina e trasformarla in pane. Come sapore faceva schifo, ma fornì loro il primo alimento che potessero controllare direttamente. Da allora sono diventati grassi e impertinenti.

La voce di Ouanda era rigida. — Ma uccisero mio padre, subito dopo che le prime pagnotte furono portate alle loro mogli.

Per un po’ Ender camminò in silenzio, cercando di trarre un senso dalla cosa. I maiali avevano ammazzato Libo immediatamente dopo esser stati salvati dalla morte per fame? Impensabile. E tuttavia era accaduto. Come poteva evolversi una società che eliminava chi contribuiva di più alla sua sopravvivenza? La logica suggeriva l’opposto: avrebbero dovuto valorizzare al massimo chi aumentava le loro probabilità di riprodursi. Era così che una comunità migliorava la sua capacità di sopravvivenza organizzata. Come potevano esistere i maiali, con un’usanza che li spingeva verso l’estinzione?

E tuttavia i precedenti umani non mancavano. Quei due ragazzi, Miro e Ouanda, con le loro Domande del Giorno: erano migliori e più saggi, a lungo termine, del comitato federale che aveva promosso le leggi. Ma se fossero stati scoperti sarebbero stati portati via da casa, su un altro pianeta (già una sentenza di morte, in un certo senso, perché tutti i loro cari sarebbero stati morti da un pezzo al loro ritorno) e poi processati e probabilmente messi in carcere. Né le loro idee né la loro eredità genetica si sarebbero trasmesse ai posteri, e la società ne avrebbe avuto un impoverimento.

Che gli esseri umani lo facessero, non bastava a vederlo come un fatto ragionevole. Tuttavia l’arresto e l’imprigionamento di Miro e Ouanda avrebbe avuto un senso, se si consideravano gli esseri umani una comunità ed i maiali i loro nemici; se si decideva che aiutare i maiali potesse rivelarsi una minaccia per l’umanità. In tal caso punire chi promuoveva l’evoluzione dei maiali non tendeva a proteggerli, bensì a fermarne lo sviluppo culturale.