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— Quando è arrivato l’Araldo dei Defunti — disse monsignor Peregrino.

Bosquinha fu divertita dal vedere che il vescovo collegava d’istinto le due cose e balzava a quelle che, per lui, erano le conclusioni più ovvie. — Tre giorni fa — spiegò, — è stato effettuato via ansible un sondaggio non distruttivo. L’operazione ha seguito uno schema interessante. — Si volse al terminale e cambiò l’immagine olografica. Ora mostrava soltanto gli strati più alti, rivelando con linee di colore le zone in cui erano avvenute le intrusioni, la data, i codici che erano stati oltrepassati e altri particolari. — Qualcuno ha ottenuto l’accesso a tutto ciò che riguarda gli xenologi e gli xenobiologi di Milagre: documenti, registrazioni, note di lavoro e fascicoli personali. E… sì, monsignore, anch’io pensai subito, e lo penso ancora, che tutto ciò fosse in qualche modo collegato all’Araldo.

— Sicuramente lui non ha nessuna autorità nella Federazione Starways — disse il vescovo.

Dom Cristão annuì gravemente. — Una volta San Angelo scrisse, nel suo diario privato, che nessuno salvo i Figli della Mente ha mai letto…

Il vescovo lo interruppe vivacemente: — Così i Figli della Mente hanno degli scritti segreti di San Angelo!

— Nessun segreto — disse Dona Cristã. — Quel diario è un documento che tutti possono consultare, senonché è molto prolisso e solo i suoi seguaci hanno la pazienza di leggerlo.

— Ciò che scrisse — continuò Dom Cristão, — è che l’Araldo Andrew è più vecchio di quanto s’immagina. Più vecchio della Federazione Starways, e a suo modo forse più potente.

Monsignor Peregrino sbuffò. — È un ragazzo. Non può avere neanche quarant’anni.

— Le vostre sciocche rivalità possono aspettare — disse seccamente Bosquinha. — Ho chiesto questa riunione per fronteggiare un’emergenza. E per fare una cortesia a voi, visto che io ho già stabilito quali provvedimenti saranno presi dal governo di questa colonia.

Gli altri si azzittirono.

Bosquinha riportò nel campo olografico la prima immagine. — Questa mattina il mio programma mi ha avvertita una seconda volta. Un’altra sistematica intrusione via ansible, con la differenza che ora non si tratta dell’operazione non-distruttiva di tre giorni fa. Stavolta tutti i dati appartenenti alla colonia sono sotto lettura ad alta velocità, e ciò implica che ogni nostra registrazione viene assorbita e duplicata da computer esterni al pianeta. Poi le direttive sono state modificate, in modo che un singolo ordine in codice inviato qui per ansible possa distruggere completamente tutto ciò che si trova nella memoria dei nostri computer. Questo accadrà al termine della lettura.

Bosquinha vide che monsignor Peregrino era stupefatto, mentre i due Figli della Mente non mostravano alcun segno di sorpresa.

— Perché? — ansimò il vescovo. — Distruggere programmi e registrazioni è… è quello che si fa a una nazione o a un pianeta che… che si ribella, che si vuole annientare, che si colpisce per…

— Vedo che anche voi — disse Bosquinha ai Figli della Mente, — siete rosi dal tarlo dello sciovinismo e del sospetto.

— Molto meno di lei, temo — disse Dom Cristão. — Ma anche noi monitorizziamo le intrusioni. Naturalmente abbiamo trasferito tutte le nostre registrazioni (con notevole spesa) ai monasteri dei Figli della Mente sugli altri mondi, e se qui fossero cancellate essi cercherebbero di farcene riavere una copia. Dubito tuttavia che, se fossimo dichiarati una colonia ribelle, tale restituzione dei dati sarebbe permessa. Così stiamo facendo anche copie stampate delle registrazioni più importanti. Non sarà possibile stampare tutto, ma cercheremo di mettere al sicuro il necessario per tirare avanti. Così il nostro lavoro non sarà completamente distrutto.

— Voi sapevate questo? — esclamò il vescovo. — E non mi avete detto niente?

— Mi scusi, monsignore, ma non ci era venuto in mente che voi non aveste pensato a cautelarvi.

— E magari vi siete anche detti che noi, infine, non facciamo un lavoro abbastanza importante da meritare d’essere stampato e tratto in salvo!

— Basta così! — ordinò Bosquinha. — Si potrà stampare soltanto una minima percentuale del materiale; su Lusitania non ci sono abbastanza stampanti per risolvere il problema. Non potremmo neppure mantenere i servizi basilari. Credo che resti poco più di un’ora prima che questo processo di copiatura via ansible sia completo, dopo di che loro saranno in grado di spazzare via tutte le nostre registrazioni quando vorranno. Ma anche se io avessi cominciato a far stampare materiale stamattina, all’inizio dell’intrusione, andremmo avanti al ritmo ridicolo di un centesimo dell’uno per cento al giorno prima d’aver copiato su carta tutti i nostri banchi-dati. La nostra comunità è troppo fragile, troppo vulnerabile davanti a un attacco di questo genere.

— Dunque siamo indifesi — mormorò il vescovo.

— No. Ma volevo rendervi chiara la gravità della nostra situazione, così da prepararvi ad accettare l’unica alternativa. Ed è un’alternativa che non vi piacerà affatto.

— Di questo non ho dubbi — borbottò monsignor Peregrino.

— Un’ora fa, mentre mi lambiccavo il cervello sul problema cercando di capire se vi fosse un qualche particolare tipo di registrazione immune a questo trattamento, ho scoperto che qui esiste una persona i cui dati non venivano neppure sfiorati dal programma messo in opera contro di noi. Dapprima ho pensato che questo accadeva perché è un framling, ma la ragione è molto più sottile. L’Araldo dei Defunti non ha dati registrati nei computer di Lusitania.

— Neppure uno? Impossibile — dichiarò Dona Cristã.

— Tutti i suoi dati sono mantenuti via ansible. Con un contatto esterno al pianeta. Ogni cosa che lo riguardi, dal telecodice al fascicolo personale, ogni messaggio e autorizzazione, gli arriva qui da qualche altro posto con cui è collegato in linea diretta. Capite?

— E tuttavia lui ha accesso a quei dati… — disse Dom Cristão.

— È come invisibile alla Federazione Starways. Se loro mettessero l’embargo a tutti i dati in arrivo e in partenza da Lusitania, la sua linea resterebbe libera, perché i computer non la registrano come un possibile sistema di trasferimento dati. Dunque ogni dato rimarrebbe accessibile… anche se non fosse più nelle memorie computerizzate di Lusitania.

— E lei sta suggerendo — disse il vescovo stringendo le palpebre, — che noi dovremmo trasferire tutte le nostre registrazioni al banco-dati di quel… quell’innominabile straniero infedele?

— Io vi sto dicendo che questo è esattamente ciò che ho fatto. Il trasferimento della documentazione più vitale e importante dell’amministrazione pubblica è quasi completato. È stato canalizzato con un programma di priorità, ad altissima velocità, così va molto più in fretta dell’assorbimento messo in atto dalla Federazione. Io vi offro di utilizzare la stessa priorità per il trasferimento dei vostri documenti e programmi. Se non volete farlo… be’, vuol dire che ne approfitterò per trasmettere subito anche le registrazioni governative d’importanza secondaria.

— Ma lui potrebbe leggere tutti i nostri documenti riservati! — protestò il vescovo.

— Sì, è ovvio.

Dom Cristão scosse il capo. — Non lo farà, se glielo chiediamo.

— Lei è ingenuo come un bambino — disse monsignor Peregrino. — Niente gli impedirebbe di tenersi le nostre registrazioni, per non restituircele mai più. Ci avrebbe nelle sue mani.

Bosquinha annuì. — Questo è vero. Avrà in mano tutto quello che per noi è vitale, e potrà tenerselo o ridarcelo a suo piacimento. Ma sono convinta che sia un brav’uomo, disposto ad aiutarci nel momento del bisogno.