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— Grazie — disse Dona Cristã. — Ma questa è una cosa che abbiamo fatto prima di sapere la reale gravità della situazione.

— Intendono evacuarci — aggiunse Dom Cristão.

— Loro controllano tutto — disse il vescovo.

— L’ho già informato di questo — spiegò Bosquinha.

— Loro non controllano tutto — replicò Ender. — Voi siete sotto controllo soltanto tramite il collegamento ansible.

— Non possiamo tagliare l’ansible — disse monsignor Peregrino. — E il nostro unico mezzo di comunicazione con il Vaticano.

— Non suggerisco di staccarci dalla rete ansible. Vi dirò solo ciò che io posso fare per voi. E nel dirvelo mi affiderò a voi esattamente come voi vi siete affidati a me. Perché se lo rivelaste ad altri questo costerebbe assai caro a me e… e a qualcun altro, che io amo molto e da cui dipendo profondamente.

Li guardò negli occhi l’uno dopo l’altro, e ciascuno di loro gli rispose con un grave cenno d’assenso.

— Io ho un’amica. Un’amica che ha il controllo, assoluto e completo, sull’intera rete ansible che collega i Cento Mondi… e la cui esistenza è del tutto sconosciuta e insospettata. Io sono l’unico che sa chi è e che cosa può fare. E lei mi ha assicurato che, se io lo chiederò, può fare in modo che i framlings credano che noi, qui su Lusitania, siamo tagliati fuori dalla rete ansible. E tuttavia potremo continuare, se vogliamo, a mandare messaggi non intercettabili a qualunque destinatario, sia esso il Vaticano, sia la sede centrale dei Figli della Mente di Cristo. Nello stesso tempo potremo leggere registrazioni e intercettare comunicazioni sull’intera rete ansible-computer. In breve, noi avremo gli occhi e gli altri saranno ciechi.

— Tagliare l’ansible, o anche farlo credere, sarebbe un atto di ribellione. O addirittura di guerra. — Il tono di Bosquinha era duro e severo, ma Ender intuì che l’idea la attraeva, anche se cercava di resisterle con tutte le sue forze. — Devo dire, comunque, che se fossimo abbastanza pazzi da decidere di ribellarci, quel che l’Araldo ci offre sarebbe un chiaro vantaggio. E avremo bisogno di tutti i vantaggi che possiamo ottenere… se facessimo questa follia, voglio dire.

— Da una ribellione non abbiamo niente da guadagnare — disse il vescovo, — e tutto da perdere. Mandare Miro e Ouanda sotto processo su un altro pianeta è una tragedia che io depreco, soprattutto perché sono tanto giovani. Ma senza dubbio la corte terrà conto di questo e darà loro le attenuanti del caso. E inchinandoci agli ordini del Comitato risparmieremo maggiori sofferenze alla comunità.

— Non pensa che anche il dover evacuare questo mondo causerà loro molta sofferenza?

— Sì, sì, sarà inevitabile. Ma la legge è stata infranta, e la condanna dovrà essere sopportata.

— Anche nel caso che la legge sia basata su una premessa ingiusta, e che la condanna sia sproporzionata rispetto all’infrazione?

— Non tocca a noi ergerci a giudici di questo — disse il vescovo.

— Noi ne siamo i giudici. Se ubbidiamo agli ordini della Federazione, con ciò affermiamo che la legge è giusta e la condanna meritata. E forse al termine della nostra riunione voi deciderete proprio questo. Ma prima vi sono alcune cose che dovrete sapere. Alcune ve le riferirò io, altre ve le possono dire solo Ela e Novinha. Vi prego di non decidere in un senso o nell’altro finché non le avrete apprese.

— Io sono sempre lieto di avere più elementi possibile — disse il vescovo. — Ma ovviamente la decisione finale è di pertinenza del governatore, Bosquinha, e non mia…

— La decisione finale ricadrà sulle spalle di tutti voi, che siete le autorità civili, religiose e intellettuali di Lusitania. Se uno di voi si pronunciasse contro la ribellione, essa diverrebbe inattuabile. Senza il supporto della Chiesa, Bosquinha non può governare. Senza l’appoggio del governatore, la Chiesa non ha poteri legali.

— Ma noi non abbiamo poteri — disse Dom Cristão. — Soltanto opinioni.

— Ogni adulto di Lusitania guarda a voi come esempi di saggezza e lucidità mentale.

— Dimentica un quarto potere — disse monsignor Peregrino. — Lei stesso.

— Io sono un framling, qui.

— Un framling decisamente fuori dell’ordinario — osservò il vescovo. — In pochi giorni lei ha catturato la fantasia di questa gente più di quanto avrei potuto temere e prevedere. Ora propugna una ribellione che potrebbe costarci tutto. Lei è pericoloso come il diavolo. E tuttavia se ne sta qui, sottomesso alla nostra autorità, come se non fosse libero di salire sulla navetta e lasciare il pianeta quando la sua astronave tornerà a Trondheim con i nostri due giovani criminali a bordo.

— Io mi sottometto alla vostra autorità — precisò Ender, — perché non voglio essere un framling, qui. Desidero essere un vostro concittadino, con pari diritti e doveri.

— Come Araldo dei Defunti? — lo interrogò il vescovo.

— Come Andrew Wiggin. Ho anche altre capacità che potrebbero esservi utili. Specialmente se vi ribellerete. E ho anche un altro compito, che non potrei portare a termine se gli uomini dovessero evacuare Lusitania.

— Noi non dubitiamo della sua sincerità — disse Peregrino. — Ma ci scusi se esitiamo ad affidarci a un concittadino che comunque è un nuovo venuto.

Ender annuì. Il vescovo non avrebbe potuto dir altro, finché non lo avesse conosciuto meglio. — Intanto lasciate che vi dica quello che so. Oggi, questo pomeriggio, sono uscito nella foresta con Miro e Ouanda.

— Lei? Anche lei ha infranto la legge! — Il vescovo si alzò a mezzo dalla poltrona.

Bosquinha alzò le mani e gli accennò di calmarsi. — L’intrusione nei nostri banchi di dati risale a ben prima di questo pomeriggio. Gli ordini emessi dal Consiglio non possono essere collegati alla sua infrazione.

— Ho infranto la legge — disse Ender, — perché i maiali hanno chiesto la mia presenza. O meglio, esigevano di vedermi. Avevano visto atterrare la navetta. Sapevano che ero qui. E, bene o male, avevano letto La Regina dell’Alveare e l’Egemone.

— Chi ha dato ai maiali quel libro? — sbottò il vescovo.

— Gli hanno dato anche il Nuovo Testamento — disse Ender. — Ma sono certo che non la sorprenderà sapere che i maiali hanno trovato d’avere più punti in comune con la Regina dell’Alveare. Lasciate che vi riassuma quel che mi hanno detto i maiali. Mi hanno supplicato di convincere i Cento Mondi ad abrogare le leggi che li tengono isolati qui. Vedete, i maiali non vedono il recinto con i nostri occhi. Per noi è una misura che protegge la loro cultura dalle disgregatrici influenze umane. Per loro è la barriera che gli impedisce d’imparare tutti i nostri meravigliosi segreti. I maiali immaginano le nostre navi che volano da stella a stella, colonizzando, esplorando; e pensano che fra cinque o diecimila anni, quando finalmente scopriranno da soli le scienze che ora gli nascondiamo, lasceranno questo pianeta soltanto per accorgersi che abbiamo occupato tutto lo spazio cosmico. Senza lasciargli neppure un angoletto. Pensano al recinto come a una forma di assassinio razziale: noi li teniamo su Lusitania come animali in uno zoo, mentre la razza umana si espande e popola il resto dell’universo.

— È un controsenso — disse Dom Cristão. — Questa non è affatto la nostra intenzione.

— Non lo è? — ritorse Ender. — Perché siamo così ansiosi di tenerli lontani dall’influenza della nostra cultura? Non è solo nell’interesse della scienza. Non è solo per una corretta procedura xenologica. Vi prego di non dimenticare che la scoperta dell’ansible, del volo stellare, del controllo della gravità e perfino delle armi che usammo per distruggere gli Scorpioni, furono il risultato del nostro contatto diretto con quella razza. Apprendemmo tali tecnologie dai macchinari che essi lasciarono negli avamposti abbandonati del sistema solare. Li usavamo ancora prima di capirli. E alcuni, come l’effetto filotico, non li comprendiamo neppure adesso. Noi siamo nello spazio proprio a causa dell’impatto con la tecnologia superiore di un’altra cultura. E non abbiamo scordato che in poche generazioni perfezionammo le loro macchine, li superammo, e poi li distruggemmo. Ecco cosa significa quel recinto: abbiamo paura che i maiali facciano lo stesso con noi. E anche loro sanno quel che significa. Sanno cos’è quella barriera, e la odiano.