— Non abbiamo affatto paura di loro! — esclamò il vescovo. — Per l’amor del cielo, sono selvaggi…
— Per Pipo e Libo — disse Ender, — e per Miro e Ouanda, non sono selvaggi. Sono diversi da noi, certo, molto più diversi dei framlings. Ma sono anche individui, ramans, non varelse. Perciò, quando Libo vide che i maiali stavano morendo di fame e che preparavano la guerra per diminuire la popolazione, non agì da scienziato. Non restò a guardare, per prender nota della violenza e del dolore. Agì da cristiano. Si procurò dei campioni sperimentali di amaranto, che Novinha aveva giudicato inadatti all’uso umano perché troppo aderenti alla biochimica lusitana, e insegnò ai maiali come coltivarli per ricavarne cibo. Non ho dubbi che i campi di amaranto e l’aumento della popolazione indigena siano ciò che la Federazione Starways ha visto e condannato. Non una mera violazione della legge, ma un atto di amore e compassione.
— Come può definire «cristiano» un atto di disubbidienza? — domandò il vescovo.
— Qual è l’uomo, fra voi, che quando suo figlio ha fame e chiede pane, gli getta una pietra?
— Il diavolo può anche citare le scritture, per i suoi scopi — disse il vescovo.
— Io non sono il diavolo — disse Ender, — e neppure lo sono i maiali. I loro piccoli avevano fame, e Libo diede loro del cibo perché non morissero.
— E guardi cos’hanno fatto a lui!
— Sì, guardiamolo pure. Lo hanno messo a morte. Esattamente nel modo in cui usano mettere a morte i loro compagni più onorati. Questo non avrebbe dovuto dirci qualcosa?
— Ci ha detto che sono pericolosi. Esseri senz’anima — rispose il vescovo.
— Ci ha detto che per loro la morte è qualcosa di completamente diverso. Se si è convinti che qualcuno ha un’anima nobile, monsignore, così perfetta che vivere un altro solo giorno sulla terra non otterrebbe che farla divenire meno perfetta, ucciderlo e mandarlo direttamente in paradiso non sarebbe rendergli un servizio?
— Non ci prenda in giro. Lei non crede nel paradiso.
— Ma voi sì! Che mi dice dei martiri, monsignore? Non sono stati accolti con gioia in paradiso?
— Naturalmente. Ma gli uomini che li uccisero erano bestie. Uccidere i santi non ha santificato loro, bensì ha condannato le loro anime all’inferno.
— Ma se i morti non andassero all’inferno? Che penserebbe lei, se vedesse i morti risorgere a nuova vita proprio davanti ai suoi occhi? Cosa accadrebbe se, quando un maiale muore, gli altri predisponessero il suo corpo in modo da fargli mettere radici e lasciarlo trasformare in qualcos’altro? E se diventasse un albero, atteso da una vita della durata di cinquecento o cinquemila anni?
— Ma di cosa sta parlando? — si accigliò il vescovo.
— Lei mi vuol dire che i maiali subiscono una qualche specie di metamorfosi, trasformandosi in piante? — domandò Dom Cristão. — Biologicamente, sembra a dir poco improbabile.
— O addirittura impossibile — annuì Ender. — Ma è per questo che così poche specie viventi sopravvissero all’agente che causa la Descolada, quando esso si sviluppò su Lusitania. Poche furono in grado di compiere la metamorfosi. Quando i maiali uccidono un loro compagno, esso si trasforma in un albero. E quest’albero mantiene almeno una parte della sua intelligenza. Oggi io stesso ho visto i maiali comunicare a voce con un albero, cantando, e senza che nulla lo sfiorasse l’albero si è staccato dalle radici, ha lasciato cadere i suoi rami, si è spogliato della corteccia, e da solo si è sezionato in assi e in attrezzi di legno esattamente della forma e della misura che i maiali gli chiedevano. Non è stata un’allucinazione. Miro e Ouanda hanno visto ciò che ho visto io, hanno sentito quelle canzoni, hanno toccato il legno, e hanno pregato per l’anima di quella creatura che abbandonava la vita.
— Questo cos’ha a che fare con la nostra situazione? — domandò Bosquinha. — Va bene, la foresta è fatta di maiali morti. Ma questo riguarda gli scienziati.
— Vi sto dicendo che quando uccisero Pipo e Libo erano convinti di aiutarli a compiere la metamorfosi verso il loro successivo stadio di esistenza. Non erano mossi da intenti bestiali. Erano ramans che conferivano i più alti onori a due amati benefattori.
— Ancora la chirurgia della coscienza, eh? — brontolò il vescovo. — Proprio come ha fatto con la sua elegia, mostrandoci Marco Ribeira da un diverso punto di vista, ora vuole farci vedere i maiali come esseri nobili ed etici? E va bene, siano pure nobili. Ma io non posso favorire una ribellione contro la Federazione, con tutta la sofferenza che ne seguirebbe, solo perché i nostri scienziati insegnino ai maiali a costruire frigoriferi.
— Per favore — disse Novinha.
Gli altri si volsero a guardarla.
— Avete detto che hanno cancellato le nostre memorie computerizzate? E che le hanno lette?
— Sì — rispose Bosquinha.
— Allora sanno tutto ciò che c’era nel mio archivio. Anche le informazioni e gli studi sulla Descolada.
— Sì — disse ancora Bosquinha.
Novinha strinse forte le mani in grembo. — Non ci sarà nessuna evacuazione.
— Anch’io ero di questo avviso — disse Ender. — Ecco perché ho mandato Ela a chiamarla.
— E perché non ci sarà evacuazione? — chiese Bosquinha.
— A causa della Descolada.
— Sciocchezze — disse il vescovo. — I suoi genitori hanno scoperto come curare la malattia.
— Non l’hanno curata — disse Novinha. — L’hanno messa sotto controllo. Le hanno impedito di diventare attiva.
— Sì, certo — annuì Bosquinha. — È per questo che mettiamo nell’acqua potabile l’additivo. Il Colador.
— Ogni essere umano di Lusitania, eccetto forse l’Araldo che potrebbe non averla ancora presa, è portatore della Descolada.
— L’additivo non è costoso — disse il vescovo. — Ma forse potrebbero metterci in quarantena. Sì, anzi possiamo darlo per scontato.
— Non esiste un posto abbastanza isolato per questo — disse Novinha. — L’agente della Descolada è infinitamente mutevole. Attacca ogni tipo di materiale genetico. L’additivo può esser dato agli esseri umani. Ma i Cento Mondi potrebbero darlo a ogni stelo d’erba? A ogni uccello? A ogni pesce? A ogni cellula di plankton negli oceani?
— Potrebbero esserne contagiati tutti? — si stupì Bosquinha. — Questo non lo sapevo.
— Io non l’ho detto a nessuno — continutò Novinha, — ma ho inserito la protezione in ogni pianta passata dal mio laboratorio. L’amaranto, le patate, tutto quanto… il difficile non era fornire alla colonia proteine utilizzabili, ma di mettere l’organismo vegetale in grado di produrre il proprio blocco contro la Descolada.
Bosquinha era sbigottita. — Ma allora, dovunque noi andassimo…
— Innescheremmo la distruzione dell’intera biosfera.
— E lei ha tenuto questo segreto? — ansimò Dom Cristão.
— Non c’era bisogno di renderlo pubblico. — Novinha abbassò lo sguardo sulle sue mani. — Qualcosa, in questi dati, aveva indotto i maiali a uccidere Pipo. Li tenni segreti perché nessun altro rischiasse la stessa sorte. Ma ora, grazie a ciò che Ela ha studiato in questi ultimi anni, e a quel che l’Araldo ha detto stasera, ora… io so cosa fu che Pipo comprese. L’agente della Descolada non si limita a spaccare la molecola genetica, impedendole di riformarsi e duplicarsi normalmente. La induce anche a collegarsi con molecole genetiche del tutto estranee. Ela ha lavorato su questo contro la mia volontà. Tutte le forme native di Lusitania esistono in coppia pianta-animale. I cabras con l’erba capim. I serpenti d’acqua con l’erba grama. I succiamosche con le canne. Gli uccelli xingadora con il tropeço rampicante. E i maiali con gli alberi della foresta.