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Ender si accorse che il recinto vibrava e si volse. Ela si stava arrampicando. — Santo ciclo, non ho bisogno anche del tuo aiuto!

— È tempo che qualcuno che sappia qualcosa di xenobiologia vada a vedere cosa succede — replicò lei.

— Torna di là e pensa a tuo fratello — disse Ouanda.

Ela la fissò con aria di sfida. — È anche tuo fratello — disse. — Ora facciamo in modo che, se muore, non sia morto per niente.

Ender e le due ragazze si allontanarono con Human e gli altri maiali verso la foresta.

Bosquinha e il vescovo li seguirono con lo sguardo, nel vago chiarore lunare. — Questa mattina, alzandomi dal letto — disse la donna, — non avrei mai pensato che stavo uscendo di casa per mettermi a capo di una ribellione.

— E io non avrei immaginato che l’Araldo sarebbe diventato il nostro ambasciatore presso i maiali — borbottò il vescovo.

— Mi domando — disse Dom Cristão, — se la gente riuscirà mai a capire, e a perdonare, quello che facciamo.

— Crede che stiamo commettendo un errore? — si accigliò il vescovo.

— No, affatto — disse Dom Cristão. — Penso che abbiamo fatto un passo verso qualcosa di meraviglioso. Ma l’umanità non perdona mai la vera grandezza.

— Per fortuna — disse il vescovo, — non è l’umanità il giudice che conta. E ora voglio pregare per questo ragazzo, dato che la medicina è evidentemente al limite della sua competenza.

CAPITOLO DICIASSETTESIMO

LE MOGLI

Scopri come si è sparsa la voce che la Flotta di Evacuazione è armata con il Little Doc. Questo ha la MASSIMA PRIORITÀ. Poi scopri chi è questo cosiddetto Demostene. Definire la Flotta di Evacuazione un «Secondo Xenocidio» è una chiara violazione delle leggi sul tradimento stabilite dal Codice e, se l’SSF non può rintracciare questo individuo e metterlo a tacere, non vedo alcuna buona ragione perché l’SSF continui a esistere.

Nel frattempo, continuate il vostro esame delle registrazioni prelevate da Lusitania. È del tutto irrazionale, da parte loro, ribellarsi solo perché vogliamo arrestare due xenologi. Dal fascicolo personale del governatore B. non la si direbbe capace di un atto simile. Se nella colonia ci fosse stata una rivoluzione, voglio sapere chi potrebbero esserne i capi.

Pyotr, io so che stai facendo del tuo meglio. Così anch’io. Così tutti. E così perfino la gente di Lusitania, probabilmente. Ma io sono responsabile della sicurezza e della vita dei Cento Mondi. Ho cento volte più responsabilità di Peter l’Egemone, e un decimo del suo potere. Per non parlare del fatto che io non ho certo il suo genio politico. Scommetto che tu e gli altri sareste felici di avere un altro Peter Wiggin. Ma invece ho paura che, prima che questa faccenda sia finita, potreste avere un altro Ender. Nessuno desidera lo Xenocidio e tuttavia, se ci fosse, io voglio essere sicuro che siano gli altri a sparire. Quando si arriva alla guerra, gli umani sono umani, e gli alieni sono alieni. Tutte quelle chiacchiere sui ramans sono fumo negli occhi, se c’è di mezzo la sopravvivenza.

Questo ti soddisfa? Mi credi, quando ti dico che non mi sto rammollendo? Ora guarda di non rammollirti tu. E fammi avere dei risultati quanto prima. Subito. Saluti e baci. Bawa.

Gobawa Ekimbo (Chmn Xen Ovst Com), lettera al dir. Pyotr Martinov (Serv. Seg. Fed.) 4.5.1970 cit. da Demostene il Il Secondo Xenocidio, 1.1.1972

Ad aprire la strada nell’oscurità della foresta era Human. I maiali avanzavano agevolmente su e giù per i declivi, attraversando i ruscelli e il fitto sottobosco senza fretta. Ma Human sembrava fare una danza di quella marcia, a volte correndo di lato a toccare un albero e a volte parlando a un altro. I tre che lo seguivano erano molto più tranquilli, e di rado sfioravano una pianta. Mandachuva si teneva invece alla retroguardia con i tre esseri umani.

— Perché fa così? — gli chiese sottovoce Ender.

Mandachuva lo guardò senza capire, e Ouanda dovette spiegargli il significato della domanda: — Perché Human va a battere sugli alberi, e parla e canta?

— Gli canta della terza vita — disse Mandachuva. — Solo un gran maleducato si comporta così. È sempre stato egoista e stupido.

Ouanda scambiò con Ender un’occhiata sorpresa, poi si volse ancora a Mandachuva. — Credevo che Human piacesse a tutti — disse.

— Grande onore — disse Mandachuva. — Un saggio. — Poi diede a Ender un colpetto su un fianco. — Ma in una cosa è sciocco. Pensa che voi lo onorerete. Pensa che lo darete alla terza vita.

— Cos’è la terza vita? — chiese Ender.

— Il dono che Pipo tenne per sé — rispose Mandachuva. Accelerò il passo e raggiunse gli altri maiali.

— Questo ha qualche senso per te? — chiese Ender a Ouanda.

— Ancora non ho fatto l’abitudine al modo diretto in cui lei gli fa domande.

— E le risposte troppo dirette a volte sono incomprensibili, eh?

— Mandachuva è irritato, questo è un fatto. Ed è irritato con Pipo, questo è un altro fatto. La terza vita… un dono che Pipo tenne per sé. Suppongo che il significato lo scopriremo.

— Quando?

— Fra vent’anni. O venti minuti. È questo che rende la xenologia così divertente.

Anche Ela stava toccando gli alberi, e ogni tanto si fermava a esaminare i cespugli. — Piante di una sola specie. E i cespugli sono tutti uguali. Un solo rampicante, che copre la maggior parte degli alberi. Hai mai visto altri tipi di vegetali qui nella foresta, Ouanda?

— No, che io sappia. Ma non ne ho neppure cercati. Il rampicante è il nerdona. Sembra che i macios se ne nutrano, e i maiali mangiano i macios. Abbiamo insegnato noi ai maiali a rendere commestibili le radici di nerdona. Prima dell’amaranto. Così ora sono collegati alla base della catena alimentare.

— Guardate — disse Ender.

Più avanti i maiali s’erano fermati, allineandosi sul bordo di una vasta radura, e davano loro le spalle. Ender, Ela e Ouanda li raggiunsero e spinsero lo sguardo nello spazio illuminato dalla luna. Era piuttosto ampio, terra battuta accuratamente livellata, e tutto intorno al perimetro sorgevano parecchie case di tronchi, messe in fila. Al centro della radura cresceva un enorme albero solitario, il più grosso che avessero mai visto nella foresta.

La corteccia sembrava muoversi. — È coperto di macios — si stupì Ouanda.

— Non macios — disse Human.

— Trecentoventi — disse Mandachuva.

— Piccoli fratelli — disse Freccia.

— E piccole madri — aggiunse Orcio.

— E se fate loro del male — disse Mangia-Foglie, — vi uccideremo senza piantarvi e abbatteremo i vostri alberi.

— Non faremo loro alcun male — lo rassicurò Ender.

I maiali non avevano fatto un sol passo nella radura. Attesero in silenzio, e finalmente dopo un po’ ci fu un movimento nell’ombra presso la casa di maggiori dimensioni, sul lato opposto della radura. Era un maiale, più grosso di quanti ne avessero mai visti prima.

— Una moglie — mormorò Mandachuva.

— Come si chiama? — chiese Ender.

1 maiali si volsero a guardarlo. — Loro non dicono a noi i loro nomi — disse Mangia-Foglie.

— Se hanno nomi — aggiunse Orcio.

Human prese Ender per una manica e lo fece chinare, sussurrandogli all’orecchio: — Noi la chiamiamo sempre Urlatrice. Ma mai quando una moglie ci può sentire.

La femmina li osservò, e poi cantò (non c’era altro modo di descrivere quella voce fluida) una frase o due nella Lingua delle Mogli.