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— Simili droghe sono proibite, a Velada Borthan — dissi.

— Naturalmente, naturalmente! A voi potrebbero offrire un modo per superare gli schemi della religione formale. Perché perdere tempo con un confessore, quando si può dilatare la propria anima con una pillola? La legge è saggia. Come potrebbe sopravvivere il Comandamento, se l’uso di queste sostanze fosse lecito?

— La vostra proposta, Schweiz — dissi.

— Prima di tutto, bisogna confessare d’aver già usato di queste droghe, e di non averle trovate completamente soddisfacenti. È vero, schiudono l’infinito, confondono nella fonte divina: ma solo per pochi attimi, al più per poche ore. Alla fine si è più soli di prima. L’animo non si schiude veramente, se ne ha soltanto l’illusione. Questo pianeta produce, invece, una droga che provoca veramente l’aprirsi dell’anima.

— Che cosa?

— A Sumara Borthan — disse Schweiz, — vivono quelli che hanno rifiutato l’imposizione del Comandamento. Si dice che siano selvaggi, che girino nudi e che si nutrano di radici, di semi e di pesce; il mantello della civiltà è scivolato dalle loro spalle ed essi sono ricaduti nella barbarie. Questo è quel che ha detto un viaggiatore che ha visitato quel continente non molto tempo fa. Si è venuto a sapere, anche, che a Sumara Borthan si fa uso di una droga fatta con una certa radice polverizzata, droga che ha il potere di schiudere le menti alle menti, perché ciascuno legga i pensieri più intimi dell’altro. Non vedete? È proprio l’opposto del vostro Comandamento. Si conoscono fin nell’anima, con quella droga.

— Sono arrivate anche a questa persona delle voci sullo stato selvaggio di quella gente — dissi.

Schweiz avvicinò il suo volto al mio. — Bisogna confessare che la droga sumarana è una grande tentazione. C’è la speranza, penetrando la mente di un altro, di riuscire a trovare quella comunione di spirito che si cerca da tanto tempo. Potrebbe essere l’ambito ponte verso l’infinito, la trasformazione spirituale. Eh? Durante la ricerca della rivelazione sono state provate molte sostanze. Perché non questa?

— Se pure esiste.

— Esiste, Vostra Grazia. Quel viaggiatore venuto da Sumara Borthan l’ha portata e ne ha venduta una parte al curioso Terrestre. — Schweiz tirò fuori dalla tasca una bustina lucida e la porse. Conteneva una piccola quantità di polvere bianca, simile a zucchero. — Eccola qui — disse. Rimasi lì a fissarla, come se fosse un flacone di veleno.

— La vostra proposta? — domandai. — Il vostro esperimento, Schweiz?

— Prendiamo insieme la droga sumarana — disse.

31

Avrei potuto fargli cadere la polvere di mano con un colpo e ordinare il suo arresto. Avrei potuto intimargli di andarsene e di non tornare mai più. Avrei almeno potuto gridare che non volevo assolutamente toccare quella roba. Ma non feci niente di tutto ciò. Decisi piuttosto di rimanere freddo e lucido, di mostrare una curiosità occasionale, di restare calmo e di parlare con lui. Così facendo, lo indussi a condurmi ancor più addentro alle sabbie mobili.

Dissi: — Pensate che si sia così ansiosi di venir meno al Comandamento?

— Si pensa a voi come ad un uomo dalla forte volontà e dalla mente inquisitiva, un uomo che non vorrebbe perdere l’occasione di un chiarimento.

— Un chiarimento illegale?

— Tutte le vere illuminazioni all’inizio sono illegali, nei limiti del loro contenuto. Anche la religione del Comandamento: non dovettero forse i vostri antenati fuggire, per poterla realizzare?

— Diffido di simili analogie. Non stiamo parlando di religione, adesso. Parliamo di una droga pericolosa. Voi chiedete che si butti via tutta un’educazione e si denudi l’anima come non si è mai fatto neppure con un parente di legame o con un confessore.

— Sì.

— E credete che si sarebbe disposti a fare una cosa simile?

— Si crede che potreste uscirne trasformato e purificato, se soltanto riusciste a costringervi a provare — disse Schweiz.

— Si potrebbe anche uscirne feriti, distrutti.

— Difficile. La conoscenza non nuoce all’anima. La purga soltanto di ciò che l’incrosta e l’indebolisce.

— Come siete svelto con le parole, Schweiz! Ma pensate un po’: credete sia possibile svelare i più intimi segreti ad uno sconosciuto, ad uno straniero, ad uno di un altro mondo?

— Perché no? Meglio ad uno sconosciuto che ad un amico. Meglio ad un Terrestre che ad un vostro concittadino. Non avreste nulla da temere: il Terrestre non vi giudicherebbe mai secondo gli schemi di Borthan. Non vi criticherebbe, non disapproverebbe quello che c’è nel vostro cervello. E il Terrestre lascerà questo pianeta tra un anno o due, per un viaggio di centinaia di anni luce. E allora che importanza avrebbe che la vostra mente si sia unita una volta alla sua?

— Perché vi interessa tanto quest’unione?

— Per otto cicli lunari — disse, — questa droga è rimasta in una tasca, mentre si dava la caccia a qualcuno con cui dividerla. Sembrava una ricerca senza speranza. Poi siete arrivato voi, le vostre possibilità latenti, la vostra forza, la vostra ribellione occulta…

— Quale ribellione, Schweiz? Questo mondo è stato accettato completamente.

— Si può tirare in ballo la delicata questione dei vostri sentimenti verso la vostra sorella di legame? Ha tutta l’apparenza di un sintomo di fondamentale scontento verso le restrizioni della vostra vita sociale.

— Forse sì, forse no.

— Conoscereste meglio voi stesso, dopo aver provato la droga sumarana. Avreste meno «forse» e più certezze.

— Come potete affermarlo, se non avete mai preso la droga?

— Questa è l’idea che si ha in proposito.

— È impossibile — dissi.

Un esperimento. Un patto segreto. Nessuno verrebbe a saperlo.

— Impossibile.

— Avete paura di dividere il vostro cuore con qualcuno?

— A questa persona è stato insegnato che una simile divisione è empia.

— Gli insegnamenti possono essere sbagliati. Non siete mai stato tentato? Non avete mai provato, confessandovi, un’estasi tale da desiderare di fare la stessa esperienza con qualcuno che amate, Vostra Grazia?

Di nuovo mi aveva toccato in un punto vulnerabile. — Sì, si sono provate sensazioni di questo genere, di tanto in tanto — ammisi. — Seduti davanti a qualche brutto confessore, si è desiderato avere di fronte Noim o Halum, si è desiderato che la confessione fosse reciproca…

— E allora voi già desiderate questa droga, anche se non ve ne rendete conto.

— No, no.

— Forse — suggerì Schweiz, — è l’idea di svelarvi ad uno sconosciuto, che vi turba, non il concetto stesso di svelarvi. Con qualcuno che non sia il Terrestre forse la prendereste, la droga, eh? Con il vostro fratello di legame? Con la vostra sorella di legame?

Considerai la cosa. Sedere con Noim, che era per me come un alter ego, raggiungere la sua mente a livelli che non mi erano mai stati accessibili, mentre egli raggiunge la mia. O con Halum… con Halum…

Schweiz, tentatore!

Dopo avermi lasciato riflettere un po’, disse: — L’idea vi piace? Ecco, allora. Si rinuncerà alla droga. Prendetela, usatela, dividetela con una persona che amate. — Mi premette la bustina in mano. La cosa mi spaventò: la lasciai cadere sul tavolo come se fosse di fuoco.

Dissi: — Ma questo priverebbe voi del soddisfacimento che speravate.