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— Per favore — dissi a bassa voce. Ma egli continuò a gridare, mi ricopriva di accuse ed io non potevo rispondere.

I servitori avevano ricostruito tutto: avevano trovato le tracce di Halum sulla strada sabbiosa umida di rugiada, avevano trovata semiaperta la porta interna che dà sul cancello da cui si porge il cibo agli animali. Era passata di lì: aveva aperto cautamente il cancello e con altrettanta cautela se l’era richiuso dietro per non scatenare liberi nella proprietà addormentata quegli assassini. Poi si era offerta agli artigli che l’aspettavano. Tutto era successo tra il buio e l’alba, forse mentre io passeggiavo altrove. Quel grido nella nebbia… Perché? Perché? Perché? Perché?

68

Nel primo pomeriggio avevo già radunato le poche cose che possedevo. Chiesi in prestito a Noim un carro da terra ed egli me lo concesse con un brusco cenno della mano. Non c’era nemmeno da pensare di rimanere. C’erano echi di Halum dappertutto e poi io avevo la necessità di trovare un posto dove raccogliere le idee senza essere disturbato, e prendere in esame tutto quel che avevo fatto e che mi proponevo di fare. Inoltre, non desideravo essere presente quando la polizia del distretto avrebbe iniziato le indagini sulla morte di Halum.

Non si era sentita in grado di trovarsi di nuovo faccia a faccia con me la mattina dopo, ora che aveva dato via la sua anima? All’inizio, era stata contenta di dividerla. Ma forse più tardi, nell’ondata di colpevole ripensamento che spesso segue il primo svelarsi dell’anima, aveva visto le cose sotto un aspetto diverso: il riaffiorare di vecchie abitudini alla reticenza, un improvviso, travolgente senso d’orrore di fronte a tutto quel che aveva rivelato. Poi l’improvvisa, irrevocabile decisione, i passi, con il volto gelido, verso le gabbie degli scudi-di-tempesta, il disgraziato passaggio attraverso l’ultimo cancello, l’attimo di pentimento nel momento in cui gli animali le si scagliavano addosso, ed ella capì d’aver portato troppo in là la sua penitenza. Era andata così? Non trovavo altra spiegazione che un ripensamento, un riflesso dello shock, per quel suo improvviso piombare dalla serenità nella disperazione. Non avevo più la mia sorella di legame e avevo perduto anche il mio fratello di legame, gli occhi di Noim non avevano pietà quando mi guardavano. Era stato questo il mio intento, quando sognavo di schiudere le anime?

— Dove andrai? — chiese Noim. — A Manneran ti metteranno in prigione. Fa’ soltanto un passo dentro Glin con la tua droga e ti flagelleranno. Stirron ti caccerà da Salla. E allora dove, Kinnall? Threish? Velis? O forse Umbis, eh? Dabis? No! Per gli dèi, sarà Sumara Borthan, non è vero? Sì. Tra i tuoi selvaggi. Troverai lì tutte le nudità d’anima di cui hai bisogno, sì? Sì?

A voce bassa risposi: — Tu dimentichi le Terre Basse Bruciate, Noim. Una capanna nel deserto… un posto per pensare, un posto di pace… ci sono tante cose che si deve cercare di capire, adesso…

— Le Terre Basse Bruciate? Sì, questa è una cosa ben fatta, Kinnall. Le Terre Basse Bruciate in piena estate. Una purificazione infernale per la tua anima. Sì, vai lì. Vai.

69

Solo, me ne andai a Nord lungo le falde degli Huishtor e poi a Ovest sulla strada che porta a Kongoroi ed al Passo di Salla. Più di una volta pensai di girare la macchina e di mandarla a precipitare oltre il ciglio della strada e di mettere così fine a tutto. Più d’una volta, quando la prima luce del giorno s’infiltrava attraverso le mie palpebre in qualche alberguccio di campagna pensai ad Halum e stentai ad alzarmi: sembrava tanto più facile continuare a dormire per sempre. Giorno e notte, giorno e notte e giorno, ancora dei giorni ed ero a Salla Occidentale, pronto ad andare su per le montagne e ad attraversare il valico. Una notte, mentre riposavo in una città a metà strada dagli altipiani scoprii che era stato emesso a Salla un ordine d’arresto per me. Kinnall Darival, trent’anni, figlio dell’Eptarca, di tale altezza e tali fattezze, fratello di Lord Stirron, era ricercato per delitti mostruosi: esibizionismo, uso di una droga pericolosa che offriva a gente inconsapevole nonostante gli espliciti ordini dell’Eptarca. Per mezzo di tale droga il fuggitivo Darival aveva fatto impazzire la propria sorella di legame che nella sua follia era morta in un modo orribile. Perciò si raccomandava a tutti i cittadini di catturare il malfattore, per il quale sarebbe stata pagata una grossa ricompensa.

Se Stirron sapeva perché Halum era morta voleva dire che Noim gli aveva detto tutto. Ero perduto. Quando avessi raggiunto il Passo di Salla, avrei trovato degli ufficiali di Salla Occidentale ad attendermi, dato che si sapeva la mia destinazione. E tuttavia, se le cose stavano così, perché nell’annuncio ufficiale non si segnalava alla popolazione che io ero diretto verso le Terre Basse Bruciate? Forse, Noim aveva tenuto per sé una parte delle informazioni per rendermi possibile la fuga.

Non avevo altra scelta che andare avanti. Ci sarebbero voluti diversi giorni per raggiungere la costa e là avrei comunque trovato in stato d’allarme tutti i porti. Se anche fossi riuscito a scivolare inosservato a bordo di qualche nave, dove sarei andato? Glin? Manneran? Nello stesso modo, non c’era speranza di riuscire ad attraversare lo Huish o il Woyn per andare nelle province vicine: a Manneran ero già stato messo al bando e a Glin avrei avuto un’accoglienza gelida. Dovevo dunque decidere per le Terre Basse Bruciate. Sarei rimasto là qualche tempo e poi avrei cercato di uscirne attraverso uno dei passi dei Threishtor per iniziare una nuova vita sulla costa occidentale. Forse.

In città acquistai provviste, in un posto dove si servono i cacciatori che entrano nelle Terre Basse: carne secca, armi, acqua condensata, viveri in quantità sufficiente per sostenermi, razionandoli accuratamente, per parecchi periodi lunari. Mentre facevo gli acquisti, mi parve che la gente del paese mi guardasse in modo strano. Riconobbero in me il depravato principe che l’Eptarca ricercava? Nessuno si mosse per catturarmi.

Può darsi che sapessero che il Passo di Salla era presidiato e non volessero correre rischi con un simile bruto quando in cima al Kongoroi c’erano tanti poliziotti che dovevano catturarmi. Quale che fosse la ragione, uscii indisturbato dalla città e mi avviai verso l’ultima parte del mio cammino. In precedenza mi ero recato in quei posti soltanto d’inverno, quando la neve è alta; perfino allora c’erano delle macchie bianco sporco negli angoli in ombra e man mano che la strada saliva la neve cresceva, finché, vicino alla doppia cima del Kongoroi ricoprì tutto. Calcolando con cura i tempi, feci in modo da arrivare al gran valico molto dopo il tramonto, sperando che l’oscurità mi proteggesse nel caso che incontrassi uno sbarramento stradale. Ma al passo non c’erano guardie. Spensi le luci della macchina mentre percorrevo l’ultimo tratto, mi aspettavo quasi di andare di sotto, feci la familiare curva a sinistra che mi portò al Passo di Salla e là non vidi nessuno. Stirron non aveva avuto tempo di chiudere la frontiera occidentale, oppure non mi credeva tanto pazzo da fuggire in quella direzione. Mi spinsi avanti, traversai il valico e guidai lentamente giù per le falde sul lato occidentale; quando l’alba mi raggiunse ero nelle Terre Basse Bruciate, soffocato dal calore ma salvo.

70

Ritrovai questa capanna vicino al posto dove fanno il nido gli uccelli-spada, proprio come me la ricordavo. Gli impianti idraulici non c’erano, le pareti non erano sane, però mi sarebbe bastata. Doveva bastarmi. Il terribile calore di quel posto sarebbe stato la mia penitenza. Mi sistemai nell’interno, tirai fuori le mie cose, tirai fuori i quaderni che avevo comprato in città per scrivere il diario della mia vita e di quel che era successo, misi in un angolo il cofanetto tempestato di gemme con l’ultima quantità di droga, ci ammucchiai sopra i miei vestiti e spazzai via la sabbia rossa. Il primo giorno mi detti da fare per occultare il mio carro da terra in modo che non tradisse la mia presenza se mi fossero venuti a cercare: lo guidai in una fossa poco profonda in modo che il tetto fosse quasi al livello col terreno intorno, raccolsi delle piante frondose per ricoprirlo e gettai sabbia tra un ramo e l’altro delle piante. Quando ebbi finito, soltanto occhi molto acuti avrebbero potuto vedere la macchina. Prudentemente presi nota del posto per non mancare di ritrovarlo quando fossi stato pronto a partire.