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— Hai visto Gilchrist… sorrideva come il proverbiale gatto del Cheshire nel fissare la consolle! Non ha neppure guardato per controllare se Kivrin era passata davvero o se era ancora distesa là, mezza morta.

— Vado a ordinare due pinte di birra e un buon whisky forte — decise Mary.

Dunworthy sedette al tavolo, sul quale c'era un presepe completo di piccole pecore di plastica e di un neonato seminudo in una mangiatoia.

— Gilchrist avrebbe dovuto effettuare la transizione dal sito degli scavi — dichiarò. — I calcoli per una transizione remota sono esponenzialmente più complessi che non quelli per una transizione sul posto. Suppongo che dovrei essergli grato per non averla mandata anche con uno sfasamento temporale… ma del resto l'apprendista del primo anno non sarebbe stato in grado di effettuare i calcoli. Quando ho preso a prestito Badri ho temuto che Gilchrist optasse per una transizione con sfalsamento temporale anziché per una in tempo reale… sempre che sia consapevole che esiste una differenza — proseguì, spostando una pecora di plastica più vicino al pastore. — Sai cosa mi ha risposto quando gli ho fatto notare che avrebbe dovuto effettuare almeno una transizione senza persone? Ha detto: 'Se dovesse succedere qualche contrattempo potremo tornare indietro nel tempo e prelevare la Signorina Engle prima che accada, giusto?' Quell'uomo non ha idea di come funzioni la rete, non sa cosa siano i paradossi e non si rende conto che Kivrin è e che quello che le succede è reale e irrevocabile.

Mary zigzagò fra i tavoli verso di lui portando il whisky in una mano e le due pinte di birra nell'altra.

— La mia ricetta standard per le vittime dei ciclisti e i padri iper-protettivi — consigliò, posando il whisky davanti a lui. — Ti ha colpito alla gamba?

— No — rispose Dunworthy.

— La scorsa settimana ho avuto un incidente con una bicicletta. Avevo appena effettuato una transizione nel Ventesimo Secolo ed ero di ritorno da una permanenza nell'epoca della Prima Guerra Mondiale. E dopo aver passato illesa due settimane nel Bosco di Belleau sono andata a sbattere contro un ciclista sulla Broad Street — replicò Mary, avviandosi di nuovo verso il banco per prendere il proprio panino al formaggio.

— Odio le parabole — dichiarò Dunworthy, raccogliendo la Vergine di plastica, che era vestita di azzurro e portava un mantello bianco. — Se l'avesse mandata là con uno sfalsamento temporale almeno Kivrin non avrebbe corso il rischio di morire congelata. Avrebbero dovuto darle abiti più caldi di un mantello foderato di pelo di coniglio… o forse a Gilchrist non è venuto in mente che il 1320 ha segnato l'inizio della Piccola Era Glaciale?

— Mi sono appena ricordata a chi mi fai pensare — commentò Mary, posando sul tavolo il proprio piatto e un tovagliolino. — Sembri la madre di William Gaddson.

Quella era un'affermazione decisamente ingiusta. William Gaddson era uno degli studenti del primo anno di Balliol e soltanto quel trimestre sua madre era già venuta sei volte a trovarlo, la prima per portargli un copriorecchi.

— Se non lo indossa gli viene il raffreddore — aveva spiegato a Dunworthy. — Willy è sempre stato soggetto alle infreddature e adesso è così lontano da casa e il suo docente non si prende adeguatamente cura di lui, sebbene gli abbia parlato più volte al riguardo.

Il suddetto Willy aveva le dimensioni di una quercia e appariva suscettibile alle infreddature quanto poteva esserlo una di quelle piante.

— Sono certo che è in grado di badare a se stesso — aveva replicato Dunworthy, e questo era stato un errore, perché la Signora Gaddson lo aveva immediatamente inserito nella lista delle persone che rifiutavano di prendersi adeguatamente cura di Willy… il che non le aveva impedito di ripresentarsi ogni due settimane per consegnare a Dunworthy flaconi di vitamine e insistere perché William venisse escluso dalla squadra di canottaggio a causa dello sforzo eccessivo che questo causava la suo fisico.

— Non inserirei la mia preoccupazione per Kivrin nella stessa categoria dell'iperprotettività della Signora Gaddson nei confronti di suo figlio — ribatté. — Il quattordicesimo secolo è pieno di tagliagole e di ladri. E di cose peggiori.

— Questo è ciò che la Signora Gaddson pensa di Oxford — rilevò placidamente Mary, sorseggiando la propria birra. — E come ho fatto notare a lei che non può proteggere Willy dalla vita, ora faccio notare a te che non puoi proteggere Kivrin. Ad uno storico non si addice restarsene al sicuro a casa e tu hai dovuto lasciarla andare anche se era pericoloso. Ogni secolo è in effetti un livello dieci, James.

— Però questo secolo non ha la Morte Nera.

— Ha avuto la Panepidemica, che ha ucciso sessantacinque milioni di persone. E nell'Inghilterra del 1320 la Morte Nera non c'era ancora, perché vi è arrivata soltanto nel 1348. — La dottoressa posò il boccale della birra sul tavolo, rovesciando involontariamente la statuetta di Maria. — Se pure ci fosse stata, comunque, Kivrin non avrebbe potuto restare contagiata perché l'ho immunizzata contro la peste bubbonica — confessò, con un sorriso contrito. — Anch'io ho i miei momenti di Gaddsonite, e comunque lei non prenderebbe mai la peste per il semplice motivo che entrambi ci stiamo preoccupando tanto che questo possa accadere… nessuna delle cose di cui ci si preoccupa maggiormente accade mai e di solito ciò che accade in effetti è qualcosa a cui nessuno ha pensato.

— Molto confortante — ribatté Dunworthy, sistemando la statuetta azzurra e bianca della vergine accanto a quella di Giuseppe; essa si rovesciò una seconda volta e lui tornò a raddrizzarla con cura.

— Dovrebbe essere confortante, James — sottolineò Mary in tono deciso, — perché è evidente che tu hai pensato ad ogni possibile disastro che si potrebbe abbattere su Kivrin, il che significa che lei non corre nessun rischio. Probabilmente è già seduta dentro qualche castello intenta a mangiare pasticcio di pavone per pranzo, anche se suppongo che là dov'è lei l'ora del giorno non sia la stessa.

— Ci deve essere stato uno slittamento — confermò Dunworthy, scuotendo il capo, — e soltanto Dio sa di quanto visto che Gilchrist non ha effettuato un controllo dei parametri. Badri era del parere che lo slittamento sarebbe stato di parecchi giorni.

O di parecchie settimane, pensò, e se laggiù erano già verso la metà di gennaio non ci sarebbero state festività di sorta in base alle quali Kivrin potesse stabilire la data esatta. Anche una discrepanza di poche ore avrebbe potuto farla arrivare sulla strada fra Oxford e Bath nel cuore della notte.

— Spero che lo slittamento non comporti per lei la perdita del Natale — osservò Mary. — Ci teneva moltissimo ad assistere ad una Messa di Natale del medioevo.

— Là mancano ancora due settimane a Natale — replicò Dunworthy, — perché stanno usando il vecchio Calendario Giuliano. Il Calendario Gregoriano è infatti stato adottato soltanto nel 1752.

— Lo so. Durante il suo discorso il Signor Gilchrist ha dissertato a lungo sul tema del Calendario Giuliano e sulla storia della riforma del calendario a cui è dovuta la discrepanza di date fra quello antico e quello gregoriano. Ad un certo punto ho creduto che stesse per tracciare un diagramma. Là che giorno è?

— Il tredici di dicembre.

— Forse è meglio non conoscere l'ora e il giorno esatti. Deirdre e Colin hanno vissuto negli Stati Uniti per un anno, e in quel periodo io mi sono preoccupata terribilmente per loro, ma sempre fuori tempo. Immaginavo Colin che veniva investito da una macchina mentre andava a scuola quando laggiù in effetti era il cuore della notte. Agitarsi non funziona bene a meno che uno possa visualizzare i disastri in tutti i particolari, compresi il clima e l'ora del giorno. Per un certo periodo, allora, mi ero preoccupata di non sapere di cosa preoccuparmi, poi avevo smesso del tutto di angosciarmi. Forse nel caso di Kivrin sarà lo stesso.

Era vero. Lui aveva continuato a visualizzare Kivrin come l'aveva vista l'ultima volta, stesa fra le rovine del carro con la tempia insanguinata, ma probabilmente stava sbagliando tutto. Ormai lei aveva effettuato la transizione da circa un'ora, e anche ammesso che sulla strada non fosse passato nessuno il terreno si sarebbe fatto sempre più freddo, e comunque lui non riusciva a immaginare Kivrin che se ne restava distesa docilmente a terra nel medioevo tenendo gli occhi chiusi.