Выбрать главу

Reich controllò. Ci vollero tre giorni. Poi chiamò l’uomo dalla voce roca. La Sacramento fu derubata per il valore di 5o.ooo dollari in materiale di platino del laboratorio. E la Camera Segreta andò distrutta. Lo scienziato recentemente dimesso fu smascherato come impostore, accusato di complicità coi ladri e consegnato alla polizia.

Powell ai suoi uomini: Il che significa che non potremo mai provare che Reich si procurò quell’ordigno Rhodopsin nel suo laboratorio. Come ha fatto a scoprire il nostro trucco? Non possiamo averla vinta con nessun mezzo? Dov’è la ragazza?

Mentre internamente se la rideva, Reich accoglieva con faccia di bronzo il controllore fiscale continentale, un esper di secondo grado, che era venuto per esaminare minuziosamente i libri della Sacramento. Questo nonostante che Reich avesse dalla sua tre Senatori Continentali. Uno dei nuovi acquisti, alle dipendenze del controllore, era una telespia che preparava le relazioni di cui poi il suo capo figurava esserne l’autore. Era un esperto nella redazione di documenti speciali… specie se interessavano alla polizia.

T8 a Reich: Mi dà poco affidamento questa gente. State in guardia.

Reich accennò a un sorriso bieco e consegnò al Controllore i libri della Compagnia. Poi mandò Hassop, il capo dell’Ufficio Codice, a godersi quella vacanza che gli aveva promesso. Hassop, compiacente, portò con sé, insieme con il suo normale equipaggiamento fotografico, un piccolo rullo di pellicola. Il rullo conteneva i libri segreti della Sacramento assicurati con un sigillo che, se non fosse stato aperto secondo certi criteri, avrebbe distrutto ogni cosa.

L’unica altra copia esistente era nell’invulnerabile cassaforte di Reich, a casa sua.

Powell ai suoi: E con ciò si può dire che tutto sia finito per noi. Fate pedinare Hassop con il solito duplice sistema. Probabilmente porta con sé delle testimonianze importantissime. Così Reich ha fatto il possibile per metterlo al sicuro. Maledizione, siamo battuti! Lo dico io. Lo dice Peetcy. Voi lo sapete. Dov’è quell’introvabile ragazza?

Come in uno schema anatomico del sistema sanguigno, colorato in rosso per le arterie e di azzurro per le vene, i tentacoli dei due mondi, quello della malavita e quello degli esper, si tesero in una rete insidiosa. Dal Quartier Generale della Lega la notizia si diffuse tra insegnanti e studenti, tra le loro famiglie, amici e conoscenti casuali. Nel Casinò di Quizzard la voce passò da croupier a giocatori, a informatori, a ricattatori, a sicari, a teppisti e ubriaconi.

Un venerdì mattina Fred Deal, esper di terzo grado, si alzò, fece colazione e uscì per recarsi al lavoro. Era capo guardia alla Banca di Marte in Maiden Lane. Lungo la strada si fermò con Biddy Mac Naughton, esper di terzo grado impiegato dell’ufficio informazioni. Biddy riferì a Fred la faccenda di Barbara D’Courtney, e Fred fissò bene nella memoria l’immagine psichica della ragazza.

Quello stesso venerdì mattina Lonzo Whittmaker, detto Snim, fu svegliato dalla sua padrona di casa, Chooka Frood, che con strilli acuti reclamava la pigione arretrata.

— State già facendo un bel gruzzolo con quella pazza dai capelli di stoppa che avete pescata — si lamentò Snim. — Cosa volete da me?

Chooka Frood ricordò a Snim che la ragazza dai capelli di stoppa non era pazza. Era un’autentica medium. Chooka non faceva trucchi; era una vera e propria chiromante, lei. Se Snim non ce la faceva a pagare sei settimane d’affitto e di pasti, Chooka sarebbe stata in grado di predirgli il futuro senza nessuna difficoltà: Snim sarebbe stato buttato in strada.

Snim si alzò, si vestì e scese in città per giocare l’ultima carta. Per prima cosa ispezionò le cassette da elemosine che aveva collocato in vari angoli… piccole scatole d’acciaio, con una fessura in cima e a lato vistosi cartelli su cui si leggeva:

Date il vostro obolo per i poveri affamati di Callisto. Era un sistema privato di Snim, e neppure molto redditizio: le cassette erano vuote.

Era troppo presto per andare da Quizzard a scroccare qualcosa ai clienti più ricchi; cercò allora di farsi a sbafo una corsa sulla pneumatica. Fu buttato giù dal controllore telespia, e dovette camminare. Era lunga la strada per arrivare alla bottega di Jerry Church, ma Snim aveva impegnato da lui un pianino tascabile d’oro e perle, e sperava di indurre Church a sganciargli un’altra sovrana. Church era via per lavoro, e il commesso non poteva fare nulla per lui. Snim cercò d’impietosirlo con la storia della sua padrona di casa che ogni giorno faceva denari a palate con quella specie di ragazza-fantasma, e cercava ancora di estorcergli denaro anche quando sapeva che lui era al verde.

Ma non riuscì a strappare al commesso neppure quanto bastava per un caffè.

Quando Jerry Church ritornò al Monte dei Pegni per interrompere con un breve intervallo le sue affannose ricerche per conto di Reich, il commesso gli riferì della visita e della conversazione avuta con Snim. Church si precipitò al telefono per chiamare Reich. Non riuscì a trovarlo. Allora chiamò Keno Quizzard.

Nel frattempo Snim si aggirava nella zona delle Banche.

Non essendo un tipo troppo sveglio commise l’errore di scegliere la Banca di Marte per il suo furtarello. L’edificio aveva un’aria così antiquata e provinciale! Snim non aveva ancora imparato che solo le istituzioni più forti ed efficienti possono permettersi di apparire modeste e irrilevanti.

Snim entrò nella Banca, attraversò l’atrio affollato, si diresse alla fila di scrivanie di fronte agli sportelli dei cassieri, e rubò una manciata di moduli per depositi e una penna. Mentre usciva dalla Banca, Fred Deal fece un lieve cenno ai suoi uomini, poi indicò Snim che stava scomparendo oltre la porta d’ingresso.

Ignaro, Snim s’appostò fuori della Banca, osservando attentamente gli sportelli. Un onesto cittadino stava ritirando una grossa somma allo sportello z. Era il pesce che ci voleva per lui. Snim si tolse rapidamente la giacca, si rimboccò le maniche e si mise la penna dietro l’orecchio. Mentre il pesce usciva dalla Banca tutto intento a contare il suo denaro, Snim gli scivolò dietro, e gli batté improvvisamente un colpetto sulla spalla: — Scusatemi, signore — disse in fretta — sono dello sportello Z. Temo che il nostro cassiere si sia sbagliato e vi abbia dato meno denaro di quel che vi spetta. Volete ritornare un momento per regolare la situazione, prego?

Snim agitò il suo fascio di moduli, strappò il denaro dalle mani del tipo e si voltò per rientrare nella Banca. Mentre il cittadino attonito lo seguiva, Snim si confuse fra la folla puntando verso un’uscita laterale.

Fu in quel momento che una mano vigorosa abbrancò Snim per il collo, e lui si trovò improvvisamente faccia a faccia con uno dei sorveglianti della Banca. In un solo caotico istante Snim contemplò lotta, fuga, corruzione, implorazione, manicomio, quella cagna di Chooka Frood e la fantomatica ragazza dai capelli di stoppa, il suo pianino tascabile e un tale a nome Streen che ora ne era venuto in possesso. Poi crollò e scoppiò in lacrime. Il sorvegliante lo affibbiò a un altro individuo in uniforme gridando: — Tenetelo ragazzi. Ho fatto un gran bel colpo!

— C’è forse da cavar qualcosa da questo merlo, Fred?

— Non da lui. Da quel che ha in testa. Mi metto subito in comunicazione con la Lega.

Quasi nello stesso istante, nel tardo pomeriggio di quel venerdì, Reich e Powell ricevettero la medesima informazione: Ragazza rispondente ai connotati di Barbara D’Courtney è reperibile presso la chiromante Chooka Frood, Bastion West Side numero 99.