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Bussarono piano; Sedeptra Akasi entrò e porse a Gladstone la velina di un messaggio. Il PFE sorrise. — Ho detto che gli eventi si susseguivano rapidamente, padre. Ecco l'ultimo. Un messaggio da Pacem: il Collegio dei Cardinali si è riunito nella Cappella Sistina… — Gladstone inarcò il sopracciglio. — Non ricordo, padre: è proprio la vera Cappella Sistina?

— Sì. La Chiesa l'ha smontata pietra per pietra, affresco per affresco, e l'ha trasportata su Pacem, dopo il Grande Errore.

Gladstone guardò la velina. — … si è riunito nella Cappella Sistina e ha eletto un nuovo pontefice.

— Così presto? — mormorò Paul Duré. Chiuse gli occhi. — Immagino che sentissero la necessità di fare in fretta. Pacem è a soli dieci giorni dall'ondata di invasione degli Ouster. Però, arrivare a una decisione così rapidamente…

— Le interessa sapere chi è il nuovo Papa?

— Il cardinale Antonio Guarducci o il cardinale Agostino Ruddell, penso. Nessuno degli altri otterrebbe la maggioranza, al momento.

— No — disse Gladstone. — Secondo il messaggio del vescovo Edouard della Curia Romana…

— Vescovo Edouard! Mi scusi, signora. Continui, prego.

— Secondo il vescovo Edouard, il Collegio dei Cardinali ha eletto un prelato al di sotto del rango di monsignore per la prima volta nella storia della Chiesa. Qui si dice che il nuovo Papa è un prete gesuita… un certo padre Paul Duré.

Duré balzò a sedere, nonostante le ustioni. — Cosa? — L'incredulità era totale.

Gladstone gli passò la velina.

Duré fissò il foglio. — Impossibile. Non hanno mai eletto papa chi non era almeno monsignore, se non simbolicamente, e anche quello fu un caso unico… si trattava di San Belvedere, dopo il Grande Errore e il Miracolo del… no, no, è impossibile.

— Il vescovo Edouard ha chiamato, a quanto mi dicono. Faremo passare qui la chiamata immediatamente, padre. O dovrei dire, Santità? — Non c'era ironia, nel tono di Gladstone.

Duré alzò gli occhi, troppo stordito per parlare.

— Le faccio passare la chiamata — disse Gladstone. — Faremo in modo che lei torni su Pacem al più presto possibile, Santità, ma le sarei grata se si mantenesse in contatto con me. Ho bisogno del suo consiglio.

Duré annuì e tornò a guardare la velina. Sulla consolle sopra il lettino, il telefono cominciò a lampeggiare.

Gladstone uscì nel corridoio, informò i medici delle ultime novità, contattò la Sicurezza per approvare il permesso teleporter per il vescovo Edouard o altri rappresentanti ufficiali della Chiesa che giungessero da Pacem, e si teleportò nell'ala residenziale. Sedeptra le ricordò che entro otto minuti il consiglio si sarebbe nuovamente riunito nella Sala di Guerra. Gladstone annuì, mandò via l'aiutante e si accostò al camerino astrotel nascosto in una nicchia della parete. Attivò i campi sonici di sicurezza e batté sul diskey di trasmissione il codice della nave del Console. Ogni ricevitore astrotel della Rete, della Periferia, della galassia e dell'universo avrebbe rilevato la raffica di tachioni, ma solo la nave del Console l'avrebbe decodificata. Almeno, così Gladstone si augurava.

La luce spia dell'olocamera si accese. — Sulla base della raffica inviata automaticamente dalla sua nave, presumo che lei abbia deciso di incontrarsi con gli Ouster e che loro gliel'abbiano permesso — disse Gladstone rivolta direttamente all'olocamera. — Presumo pure che lei sia sopravvissuto all'incontro.

Inspirò a fondo. — Nell'interesse dell'Egemonia, le ho chiesto di sacrificare molto, negli ultimi anni. Ora le chiedo, nell'interesse dell'umanità intera, di scoprire quanto segue:

"Primo. Perché gli Ouster attaccano e distruggono i mondi della Rete? Lei era convinto, come Byron Lamia e come me, che volessero solo Hyperion. Perché hanno cambiato idea?

"Secondo. Dove si trova il TecnoNucleo? Devo saperlo, se dobbiamo combattere contro di loro. Gli Ouster hanno dimenticato il nostro comune nemico, il Nucleo?

"Terzo. Cosa pretendono per un cessate il fuoco? Sono disposta a grossi sacrifici, per liberarci del dominio del Nucleo. Ma le stragi devono cessare!

"Quarto. Il Leader dell'Aggregato Sciame è disposto a incontrarmi di persona? Mi teleporterò nel sistema di Hyperion, se occorre. Gran parte della nostra flotta ha lasciato la zona, ma c'è ancora una Balzonave e la sua scorta, con la sfera di anomalia. Il Leader deve decidere in fretta, perché la FORCE vuole distruggere la sfera e allora Hyperion si troverà a tre anni di debito temporale dalla Rete.

"Quinto e ultimo. Il Leader dello Sciame dev'essere informato che il Nucleo ci chiede di adoperare un ordigno simile alla neuroverga per controbattere l'invasione Ouster. Molti leader della FORCE sono di parere favorevole. Il tempo stringe. Non… ripeto, non… lasceremo che gli Ouster invadano la Rete.

"Ora tocca a lei. Per favore, notifichi la ricezione di questo messaggio e m'informi via astrotel dell'inizio dei negoziati."

Gladstone fissò il disco della telecamera, come se potesse trasmettere attraverso gli anni-luce la forza della propria personalità e della propria sincerità. — La supplico, abbia a cuore la storia della razza umana. Porti a termine questo incarico.

La raffica del messaggio astrotel fu seguita da due minuti di immagini convulse che mostravano la morte di Porta del Paradiso e di Bosco Divino. Svanite le olografie, il Console, Melio Arundez e Theo Lane rimasero in silenzio.

— Risposta? — domandò la nave.

Il Console si schiarì la voce. — Notifica la ricezione del messaggio — disse. — Invia le nostre coordinate. — Guardò, dall'altra parte della piazzuola, gli altri due. — Signori?

Arundez scosse la testa come se volesse snebbiarsi il cervello. — È chiaro che lei è già stato qui… nello Sciame Ouster.

— Sì — disse il Console. — Dopo Bressia… dopo che mia moglie e mio figlio… Dopo Bressia, qualche tempo fa, mi sono incontrato con questo Sciame per negoziati estensivi.

— Rappresentava l'Egemonia? — domandò Theo. Il suo viso sembrava molto più vecchio, segnato da rughe di preoccupazione.

— Rappresentavo il partito della senatrice Gladstone. Prima che fosse eletta PFE. Mi spiegarono che c'era la possibilità di modificare i risultati di una lotta di potere all'interno del TecnoNucleo, se si portava Hyperion nel Protettorato. Il modo migliore era quello di far trapelare informazioni agli Ouster… informazioni che li avrebbero spinti ad attaccare Hyperion, per cui sarebbe stata necessaria la presenza della flotta dell'Egemonia.

— E lei ha ubbidito? — La voce di Arundez non mostrò emozione, anche se la moglie e i figli dell'archeologo stavano su Vettore Rinascimento, adesso a meno di ottanta ore dall'invasione.

Il Console si lasciò ricadere contro i cuscini. — No. Rivelai agli Ouster l'intero piano. Loro mi rimandarono nella Rete come agente doppio. Progettarono di impadronirsi di Hyperion, ma nel momento scelto da loro.

Theo strinse i pugni. — Tutti quegli anni al consolato…

— Aspettavo l'ordine degli Ouster — disse il Console, in tono piatto. — Avevano un congegno che avrebbe fatto collassare i campi anti-entropici intorno alle Tombe del Tempo. Che avrebbe aperto le Tombe, al momento opportuno. Che avrebbe permesso allo Shrike di liberarsi dei legami.

— Così sono stati gli Ouster — disse Theo.

— No, sono stato io. Ho tradito gli Ouster, come avevo tradito Gladstone e l'Egemonia. Uccisi la donna Ouster che calibrava il congegno… e i tre tecnici che l'aiutavano… e lo misi in funzione. I campi anti-entropici collassarono. Fu deciso l'ultimo pellegrinaggio. Lo Shrike è libero.

Theo fissò il suo mentore di un tempo. C'era più perplessità che collera, negli occhi verdi del governatore generale. — Perché? Perché l'ha fatto?