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Noys!

Il Sociologo Kantor Voy si piego in avanti, rivolgendosi al Tecnico con modi apparentemente cordiali, ma Harlan noto, automaticamente, che sedevano alle estremita opposte di una lunga tavola.

«Sono lieto che un Tecnico della vostra reputazione si interessi del nostro piccolo problema,» disse Voy.

«Si,» rispose Harlan, nel tono gelido e impersonale che ci si aspettava da lui. «Ha i suoi lati interessanti.» (Ma era abbastanza impersonale? Certo i suoi veri motivi dovevano essere evidenti, la colpa doveva brillare in goccioline di sudore sulla sua fronte… non poteva simulare bene!)

Prese da una tasca interna il foglio perforato che riassumeva il progettato Mutamento di Realta. Era la stessa copia che era stata inviata il mese prima al Consiglio d'Ogniquando. Grazie ai rapporti che lo legavano al Calcolatore Anziano Twissell (il grande Twissell in persona) non aveva dovuto faticare molto per metterci le mani.

Prima di svolgere il foglio, che sarebbe rimasto aderente al tavolo grazie a un tenue campo paramagnetico, Harlan esito per una frazione di secondo.

La pellicola molecolare che ricopriva il tavolo era attenuata, ma non spenta. Il movimento del braccio attiro il suo sguardo, e per un momento il riflesso del suo viso parve fissarlo dalla piatta superficie del tavolo. Harlan aveva trentadue anni, ma ne dimostrava di piu, e lo sapeva bene. Questo era dovuto in parte al suo volto allungato e alle sopracciglie nere su un paio d'occhi scurissimi, quei lineamenti che gli davano l'espressione imperiosa e lo sguardo gelido che nella mente di tutti gli Eterni si associavano alla caricatura del Tecnico-tipo. O forse l'espressione era dovuta al fatto che lui stesso si rendeva conto, acutamente, di essere un Tecnico.

L'esitazione fu comunque brevissima. Subito egli termino di svolgere il foglio, che aderi perfettamente al tavolo, e fatto questo passo all'argomento principale.

«Io non sono un Sociologo, signore,» dichiaro, brevemente.

Voy sorrise:

«Splendido. Quando si comincia col dichiarare una mancanza di competenza in un campo specifico, generalmente si sottintende che, quasi subito dopo, si esprimera un'opinione completa in proposito.»

«No.» disse Harlan. «Non si tratta di un'opinione. Solo di una richiesta. Vorreste dare un'occhiata a questo sommario per vedere se non avete commesso un lieve errore, da qualche parte?»

Voy si fece subito serio.

«Spero di no.» disse.

Harlan rimase con un braccio appoggiato allo schienale della sedia, e con l'altro braccio appoggiato alle proprie gambe. Doveva impedire alle sue dita di muoversi, e di tamburellare nervosamente il tavolo. Non doveva mordicchiarsi le labbra. Era necessario che egli non mostrasse in alcun modo i propri sentimenti.

Da quando l'intero orientamento della sua vita era stato cosi radicalmente cambiato, aveva tenuto d'occhio tutti i progetti di Mutamenti di Realta che erano passati attraverso il rigido meccanismo amministrativo del Consiglio d'Ogniquando. Essendo il Tecnico personale del Calcolatore Anziano Twissel, era riuscito a fare questo con una disinvolta interpretazione di certi principi dell'etica professionale. Questo era stato facile, sorpattutto perche l'attenzione di Twissell era stata assorbita completamente dal suo nuovo progetto. (Harlan dilato brevemente le narici. Adesso sapeva qualcosa sulla natura di quel progetto).

Harlan non aveva avuto alcuna garanzia di trovare quello che stava cercando, per lo meno in un periodo di tempo ragionevole. Quando aveva potuto vedere per la prima volta il progetto di Mutamento di Realta 2456-2781, Numero di Serie V-5, aveva sospettato che le sue capacita di ragionamento si fossero piegate al desiderio, facendogli credere di avere trovato quanto desiderava in un progetto del tutto insignificante. Aveva passato un giorno intero a controllare e ricontrollare equazioni e relazioni, in uno stato di lacerante incertezza, che si mescolava a una crescente eccitazione e a un senso agrodolce di riconoscenza per chi gli aveva insegnato, per lo meno, i rudimenti della psicomatematica.

Voy si stava chinando su quegli schemi perforati, ora, con espressione in parte sconcertata, in parte preoccupata.

«Mi sembra, ripeto, mi sembra che sia tutto in perfetto ordine,» disse il Sociologo, dopo un breve esame.

Harlan prosegui:

«Mi riferisco in particolare alla questione del corteggiamento caratteristico della societa della corrente Realta di questo Secolo. Si tratta di un problema di sociologia, ed e quindi sotto la vostra responsabilita, suppongo. E per questo che ho fatto in modo di parlare con voi al mio arrivo, invece che con qualcun altro.»

Ora Voy aveva la fronte corrugata. Era sempre cortese, ma nella sua voce c'era una sfumatura di gelo.

«Gli Osservatori assegnati alla nostra Sezione sono di estrema competenza,» disse. «Sono piu che certo che quelli assegnati al progetto hanno fornito dei dati accurati. Avete forse le prove del contrario?»

«Affatto, Sociologo Voy. Accetto senza riserve i loro dati: quello che metto in dubbio e lo sviluppo dei dati. Non avete forse un complesso-tensorio alternativo, a questo punto, se i dati inerenti il corteggiamento sono stati esaminati con la debita considerazione?»

Voy dilato per un momento gli occhi, e poi apparve visibilmente sollevato.

«Naturalmente, Tecnico, naturalmente, ma l'alternativa si risolve in una identita. C'e una biforcazione di piccole dimensioni senza sbocchi da una parte o dall'altra. Spero vorrete scusarmi se uso un linguaggio figurato, senza ricorrere alle precise espressioni matematiche.»

«Anzi, ve ne sono grato,» disse Harlan, seccamente. «Non sono un Calcolatore, piu di quanto non sia un Sociologo.»

«Benissimo, allora. Il complesso-tensore alternato al quale vi riferite, o, in linguaggio figurato, la biforcazione della strada, e privo d'importanza. Le diramazioni si riuniscono subito, e la strada rimane unica. Non c'e stato neppure bisogno di menzionare l'alternativa nella nostra proposta.»

«Se lo dite voi, signore, mi inchinero alla vostra esperienza e competenza. Tuttavia, rimane sempre la questione del M.M.N.»

Il Sociologo trasali nel sentire pronunciare quelle iniziali, una reazione che Harlan si era aspettato. M.M.N.: Minimo Mutamento Necessario. In questo campo, il Tecnico era l'unico padrone. Un Sociologo poteva sentirsi a] di sopra della critica di chicchessia nelle questioni che riguardavano l'analisi matematica delle infinite Realta possibili nel Tempo, ma in materia di M.M.N. il Tecnico era l'autorita suprema.

I calcolatori meccanici, in questo campo, non servivano. Il piu grande Computaplex che mai fosse stato costruito, programmato dal piu intelligente e piu esperto Calcolatore Anziano che mai fosse nato, avrebbe potuto indicare solo i campi entro i quali sarebbe stato possibile trovare il M.M.N.: era a questo punto il Tecnico, dopo avere esaminato i dati, a decidere la scelta di un punto esatto entro i campi indicati. Un buon Tecnico sbagliava raramente. Un grande Tecnico non sbagliava mai.

Harlan non sbagliava mai.

«In questo caso, il M.M.N. raccomandato dalla vostra Sezione,» disse Harlan (che parlava freddamente, con sicurezza, pronunciando in sillabe precise le parole della Lingua Standard Intertemporale), «Prevede di provocare un incidente nello spazio, seguito immediatamente dalla morte piu o meno orribile di una dozzina di esseri umani.»

«Inevitabile,» dichiaro Voy, scrollando le spalle.

«D'altro canto,» prosegui Harlan, «Io suggerisco di ridurre il M.M.N. al semplice spostamento di un recipiente da uno scaffale a un altro. Qui!» e punto il dito affusolato. L'unghia ben curata del suo indice sfioro una serie di fori sul foglio perforato.

Voy esamino la sequenza con una specie d'intensita dolorosa, ma rimase in silenzio.

Harlan aggiunse:

«Questo non altera forse la situazione, in relazione al vostro bivio cosi trascurato? Non approfitta forse della biforcazione di possibilita minori, trasformandole in quasi-certezza, e questo non ci conduce forse al…»