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«Datemi qua l’elenco», disse il generale allungando la mano. «Prenderò subito disposizioni perché inviino ordini cifrati nelle ambasciate corrispondenti. Evidentemente dob biamo collaborare con i servizi speciali di tutti questi paesi. A parte la Turchia, dove abbiamo una bella rete nostra… Sapete, Erast Petrovič, sono stato brusco con voi, non offendetevi. Apprezzo molto il vostro contributo e tutto quello… Solo che mi ha fatto male… Per via di Brilling… Be’, potete capire.»

«Capisco, vostra eccellenza illustrissima. Anch’io, in un certo senso, non meno di voi…»

«Bene, ottimo. Lavorerete da me. Elaborerete ‘Azazel’. Creerò un gruppo speciale, vi destinerò gli uomini più esperti. Dobbiamo dipanare assolutamente questa matassa, a ogni costo.»

«Vostra eccellenza illustrissima, avrei bisogno di andare a Mosca…»

«Perché?»

«Vorrei fare due chiacchiere con lady Esther. Lei stessa, che è una persona non tanto terrestre, quanto celeste» (qui Fandorin sorrise) «non poteva certo essere al corrente della vera attività di Cunningham, ma conosce questo signore fin dall’infanzia e potrebbe farci sapere qualcosa di utile. Sarebbe meglio non avvicinarla ufficialmente, attraverso la gendarmeria, vero? Ho la gioia di conoscere un poco milady, di me non avrà paura, e poi io parlo inglese. Magari scopriamo qualche altro aggancio… Magari attraverso il passato di Cunningham arriviamo a qualcosa…»

«Va bene, è un tentativo. Partite. Ma solo per un giorno. Adesso andate a dormire, il mio aiutante vi troverà una sistemazione. E domani vi recherete col treno della sera a Mosca. Se avremo fortuna, prima ancora della sua partenza cominceranno ad arrivare le prime risposte cifrate dalle ambasciate. La mattina del 28 siete a Mosca, parlate con lady Esther, la sera tornate qui, e subito a rapporto da me. A qualsiasi ora, chiaro?»

«Chiaro, vostra eccellenza illustrissima.»

* * *

Nel corridoio del vagone di prima classe del treno Pietroburgo-Mosca un signore anziano molto importante, con folti baffi spioventi e una spilla di brillanti nella cravatta, fumava un sigaro, intanto guardava con curiosità non celata la porta chiusa dello scompartimento numero uno.

«Ehi, carissimo», disse chiamando a sé col dito paffuto il conduttore del vagone-letto che era comparso a proposito.

Costui volò all’istante verso il passeggero titolato e gli fece un inchino: «Comandi».

Il signore lo prese con due dita per il colletto e soffocando le sue parole gli disse con tono di basso: «Quel giovanotto che viaggia nel numero uno, chi è? Lo conosci? È spaventosamente giovane».

«Me ne stupisco anch’io», riferì con un sussurro il conduttore. «Perché il numero uno, è noto, è riservato alle persone molto importanti, non tutti i generali possono capitare lì. Solo chi viaggia per una faccenda di Stato urgente e di responsabilità.»

«Lo so», disse il signore esalando un filo di fumo. «Ci ho viaggiato anch’io una volta, per un’ispezione segreta dalle parti di Odessa. Ma questo è proprio un ragazzino. Sarà il figlio di qualcuno? Jeunesse dorée?»

«Assolutamente no, i figli non li mandano nel primo, su questo c’è una regola severa. A meno che non siano figli dell’Imperatore. Questo ha incuriosito anche me, ho guardato l’elenco di viaggio del signor direttore del treno», disse il conduttore abbassando ancora di più la voce.

«Ebbene?» chiese con impazienza il signore curioso.

Assaporando una lauta mancia, il conduttore si portò un dito alle labbra: «Terza sezione. Investigatore di faccende particolarmente importanti».

«Capisco che sia ‘particolarmente’: quelle ‘semplicemente’ importanti non le mandano nel primo.»Il signore tacque significativamente. «E cosa fa?»

«Mah! Non appena si è chiuso nel suo scompartimento, pensi, non è uscito nemmeno una volta. Gli ho offerto due volte il tè, neanche a pensarci. Lo trovo in uno stato! Immerso nelle sue carte, se ne sta lì seduto, senza alzare la testa. La partenza da Pietroburgo l’hanno ritardata di venticinque minuti, ricordate? Per via di lui. Aspettavano il suo arrivo.»

«Oho!» esclamò il passeggero. «Ma è una cosa inaudita!»

«Succede, ma molto di rado.»

«E il nome non è segnato sulla lista dei passeggeri?»

«Per niente. Né il nome, né il rango.»

Intanto Erast Petrovič non faceva che cercare di afferrare il significato delle avare righe delle relazioni e si arruffava nervosamente i capelli. La gola gli sì stringeva sempre più per un orrore mistico.

Subito prima della sua partenza per la stazione, nell’appartamento di Stato dove Fandorin aveva dormito per quasi ventiquattr’ore di seguito senza mai svegliarsi, si era presentato l’aiutante di Mizinov per dirgli di aspettare: erano arrivati i primi dispacci dalle ambasciate, adesso li avrebbero decifrati e consegnati. Fu necessario attendere quasi un’ora intera, Erast Petrovič aveva paura di far tardi al treno, ma l’aiutante lo tranquillizzò.

Appena entrato nell’enorme scompartimento rivestito di velluto verde, con una scrivania, un morbido divano e due sedie di noce con le gambe avvitate al pavimento, Fandorin dissigillò il pacchetto e si immerse nella lettura.

Erano arrivati tre dispacci: da Washington, da Parigi e da Costantinopoli. Avevano tutti la stessa intestazione: «Urgente. A sua eccellenza illustrissima Lavrentij Arkadevič Mizinov in risposta al dispaccio N. 13476-8Ždel 26 giugno 1876». I rapporti erano firmati dagli ambasciatori stessi. Qui la somiglianza finiva. I testi erano come segue:

27 giugno (9 luglio) 1876, 12. 15. Washington. La persona che vi interessa è John Pratt Dobbs, nominato il 9 giugno sostituto del presidente del comitato al Senato per il budget. È persona molto nota in America, un riccone di quelli che qui chiamano self-made man. Età anni 44. Il periodo iniziale della sua vita, luogo di nascita ed estrazione sono ignoti. Si suppone si sia arricchito all’epoca della corsa californiana all’oro. È considerato un genio dell’imprenditoria. All’epoca della guerra civile fra Nord e Sud è stato consigliere del presidente Lincoln per le questioni finanziarie. L’opinione corrente vuole che proprio per gli sforzi di Dobbs, e niente affatto per il valore dei generali federali il Nord capitalista abbia riportato la vittoria sul Sud conservatore. Nel 1872 eletto al Senato per lo Stato della Pennsylvania. Da fonti informate è noto che Dobbs è pronosticato ministro delle Finanze.

9 luglio (27 giugno) 1876, 16. 45. Parigi. Grazie all’agente a voi noto Coco siamo riusciti a chiarire attraverso il ministero della Guerra che il 15 giugno al rango di viceammiraglio è stato promosso il controammiraglio Jean Intrepid, recentemente destinato al comando dell’unità navale del Siam. Si tratta di una delle figure più leggendarie della flotta francese. Venti anni fa una fregata francese scoprì in mare aperto, lungo la costa del Portogallo, un’imbarcazione con dentro un ragazzo evidentemente salvatosi dopo un naufragio. Per il trauma il ragazzo aveva completamente perso la memoria, non poteva dire né il suo nome, e neppure la sua nazionalità. Preso come mozzo, ricevette il cognome dal nome della fregata che lo aveva trovato. Ha fatto una brillante carriera. Ha partecipato a numerose spedizioni e guerre coloniali. Si è distinto particolarmente nel corso della guerra messicana. L’anno scorso Jean Intrepid ha fatto a Parigi una vera e propria sensazione, sposando la figlia maggiore del duca di Rohan. I dettagli del curriculum di servizio della persona di vostro interesse li invio nel rapporto allegato.