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«Come no», annuì Fandorin. «In quel modo ebbe la possibilità di sottomettere alla sua influenza menti infantili non ancora rafforzatesi, dopodiché restare in contatto con i diplomati…»disse Erast Petrovič senza concludere la frase, colpito dall’improvvisa congettura. Dio, come è semplice! È stupefacente che non lo abbiano scoperto prima!

«Ben presto Gerald diventò il mio insostituibile aiutante», continuò milady, senza badare a come era mutata l’espressione in faccia al suo interlocutore. «Era un lavoratore pieno di abnegazione, instancabile! E aveva un raro dono linguistico; senza di lui mi sarebbe stato semplicemente impossibile seguire il lavoro delle filiali in così tanti paesi. So che il suo nemico è sempre stata un’ambizione incontenibile. Per via del trauma psichico infantile, il desiderio di dimostrare ai parenti che poteva ottenere tutto anche senza il loro aiuto. Avvertivo di tanto in tanto che c’era una strana incongruenza: non era assolutamente possibile che con le sue grandi capacità e ambizioni potesse accontentarsi del modesto ruolo di pedagogo, sia pure con uno stipendio non disprezzabile.»

Ma Erast Petrovič non la stava più ascoltando. Nella sua testa era come se si fosse accesa una lampadina elettrica, illuminando tutto quello che prima era immerso nel buio. Tornava ogni cosa! Il senatore Dobbs che non si sapeva da dove fosse spuntato, l’ammiraglio francese «che aveva perso la memoria», l’efendi turco di origine ignota, e anche il defunto Brilling — sì sì, anche lui! Non umani? Marziani? Inviati dell’altro mondo? Ma no! Erano tutti allievi degli esthernati, ecco cos’erano! Erano dei trovatelli, solo che non erano stati buttati alle porte dell’orfanotrofio, al contrario, era stato l’orfanotrofio a lanciarli nella società. Ciascuno era stato preparato in modo acconcio, ciascuno era in possesso di un talento abilmente scoperto e accuratamente coltivato! Non a caso Jean Intrepid era stato lanciato proprio sulla traiettoria della fregata francese: evidentemente il ragazzo aveva capacità marinaresche fuori dell’ordinario. Ma non si capiva perché c’era stato bisogno di nascondere da dove era venuto fuori un ragazzo così pieno di talento. E invece no, si capiva benissimo! Se il mondo avesse saputo quanti brillanti carrieristi uscivano dall’allevamento di lady Esther, allora sarebbe stato in guardia. Invece così era come se tutto avvenisse per conto suo. Una spintarella nella direzione giusta, e il talento si rivelava immancabilmente. Ecco perché ogni membro della coorte degli «orfani» otteneva successi così sconvolgenti nella carriera! Ecco perché era così importante per loro riferire a Cunningham dei loro avanzamenti di servizio: perché così confermavano la loro forza, la correttezza della scelta fatta! Ed era perfettamente naturale che tutti questi geni non fossero dediti davvero a niente salvo alla loro congregazione… dopotutto era la loro unica famiglia, una famiglia che li aveva difesi da un mondo crudele, li aveva allevati, aveva dischiuso in ciascuno di loro un «io» irripetibile. E poi una famigliola di quasi quattromila geni sparsi per il mondo! Ah questo Cunningham, questo «talento di leader»! Anche se, ferma…

«Milady, ma quanti anni aveva Cunningham?» chiese Erast Petrovič aggrottando la fronte.

«Trentatré», gli rispose di buon grado lady Esther. «Il 16 ottobre ne avrebbe compiuti trentaquattro. Il giorno del suo compleanno Gerald dava sempre una festa per i bambini, ma i regali non venivano dati a lui, era sempre lui a regalare qualcosa a ognuno. Secondo me spendeva così tutto il suo stipendio…»

«Non torna!» gridò Fandorin disperato.

«Cos’è che non torna, ragazzo mio?» si stupì milady.

«Intrepid è stato trovato in mare venti anni fa! Allora Cunningham aveva solo tredici anni. Dobbs si è arricchito un quarto di secolo fa, quando Cunningham non era ancora orfano! No, non è lui!»

«Ma cosa state dicendo?» chiese l’inglese nel tentativo di capire, strizzando confusa i chiari occhietti azzurri.

Ma Erast Petrovič la fissò in silenzio, colpito da una spaventosa congettura.

«Così non era Cunningham…»sussurrò lui. «Eravate sempre voi… Voi stessa! Voi c’eravate venti, e venticinque, e quaranta anni fa! Ma certo, chi altri! Mentre Cunningham, in effetti, era soltanto il vostro braccio destro! Quattromila vostri allievi, di fatto i vostri figli! E per ciascuno di loro voi siete come una madre! Era di voi, e niente affatto di Amalia che parlavano Morbid e Franz! A ciascuno ‘la signora’ aveva dato uno scopo nella vita, ciascuno lo aveva ‘indirizzato sulla sua strada’! Ma questo è spaventoso, spaventoso!» disse Erast Petrovič gemendo come dal dolore. «Intendevate servirvi fin dall’inizio della vostra teoria pedagogica per creare una congiura mondiale.»

«Be’, non proprio fin dall’inizio», ribatté tranquilla lady Esther, nella quale si era verificato un certo indefinibile ma del tutto evidente mutamento. Non pareva più la vecchietta pacifica e affettuosa, gli occhi le si erano accesi d’intelligenza, di autorità e di una forza indomabile. «All’inizio volevo soltanto salvare dei poveri, diseredati cuccioli d’uomo. Li volevo rendere felici, tutti quelli che potevo. Che fossero cento o mille. Ma i miei sforzi erano una goccia nel mare. Io salvavo un bambino, ma il feroce Moloc della società ne macinava intanto altri mille, milioni di piccoli uomini, in ciascuno dei quali era brillata all’inizio la scintilla divina. Allora ho capito che la mia opera era insensata. Non si prosciuga il mare con un cucchiaino.»La voce di lady Esther aveva preso energia, le spalle curve si erano raddrizzate. «Inoltre ho capito che il Signore mi aveva dato le forze per fare di più. Potevo salvare non un pugno di orfani, potevo salvare l’umanità. Magari non nel corso della mia vita, magari venti, trenta, cinquanta anni dopo la mia morte. Questa era la mia vocazione, la mia missione. Ciascuno dei miei bambini è qualcosa di prezioso, il coronamento dell’universo, il cavaliere di una nuova umanità. Ciascuno porterà un vantaggio inestimabile, con la sua vita cambierà il mondo per il meglio. Scriverà sagge leggi, scoprirà i segreti della natura, creerà capolavori artistici. E di anno in anno ce ne saranno sempre di più, col passare del tempo trasfigureranno questo mondo infame, ingiusto, criminale!»

«Quali segreti della natura, quali capolavori dell’arte?» chiese amaramente Fandorin. «Dopotutto a voi interessa solo il potere. L’ho visto, avete tutti generali e futuri ministri.»

Milady fece un sorriso condiscendente: «Amico mio, Cunningham si occupava solo della categoria F, molto importante ma non certo l’unica. ‘F’ sta per Force, ossia tutto quanto ha a che fare col meccanismo diretto del potere: la politica, l’apparato dello Stato, le forze armate, la polizia e così via. Ma c’è anche la categoria ‘S’ — Science, la categoria ‘A’ — Art, la categoria ‘B’ — Business. E ce ne sono altre. In quarant’anni di attività pedagogica ho indirizzato sulla loro strada sedicimilaottocentonovantatré persone. Forse non vi rendete conto con che impeto negli ultimi decenni si sono sviluppati la scienza, la tecnica, l’arte, la legislazione, l’industria? Davvero non vedete che nel nostro diciannovesimo secolo, a partire dalla sua metà, il mondo è diventato improvvisamente più buono, ragionevole, bello? Si sta verificando una vera e propria rivoluzione pacifica. Ed essa è del tutto necessaria, altrimenti l’ingiusta organizzazione della società porterà a una nuova sanguinaria rivoluzione, che getterà l’umanità molti secoli indietro. I miei bambini salvano il mondo giorno per giorno. Aspettate soltanto e vedrete che altro avverrà negli anni a venire. A proposito, ricordo che mi avevate chiesto per quale motivo non prendo ragazze. Quella volta, perdonatemi, vi ho mentito. Prendo anche le ragazze. Assai poche, ma ne prendo. In Svizzera ho un esthernato speciale, dove vengono educate le mie care figliole. Si tratta di un materiale del tutto particolare, forse ancora più prezioso dei miei figli. Una delle mie allieve, mi pare, la conoscete», disse milady ridendo maliziosa. «Adesso, è vero, si sta comportando in modo irragionevole e ha dimenticato momentaneamente il suo dovere. Questo alle donne giovani succede. Ma tornerà immancabilmente da me, le conosco io le mie ragazze.»