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«Non so neppure perché le streghe li attirino e li interessino. Ma, è il punto cruciale: vedono la strega, vanno a lei, si manifestano, e si sentono molto lusingati quando vengono notati; eseguono i suoi voleri per ottenere maggiore attenzione… in certi casi, per essere amati.

«Quando questo rapporto progredisce, per amore della strega vengono indotti a concentrarsi su vari compiti. Li sfinisce ma li rende felici vedere che gli esseri umani rimangono così impressionati.

«Ma ora immaginate quanto sia piacevole per loro ascoltare le preghiere e tentare di esaudirle, aleggiare intorno agli altari e far udire il tuono dopo le offerte sacrificali. Quando un chiaroveggente chiama lo spirito di un antenato morto perché comunichi con i discendenti, si divertono a parlare fingendosi lo spirito evocato, anche se ovviamente non lo sono; e attingono telepaticamente informazioni dalle menti dei discendenti al fine di illuderli ancora di più.

«Voi conoscerete senza dubbio il modello del loro comportamento. Non è diverso, oggi, da quel che era ai nostri tempi. Ma è diverso l’atteggiamento degli umani nei confronti di ciò che fanno gli spiriti; e questa differenza è cruciale.

«Quando, di questi tempi, uno spirito infesta una casa e fa predizioni servendosi delle corde vocali di un bambino di cinque anni, nessuno vi presta molta fede se non coloro che vedono e sentono. Non diventano la base di una grande religione.

«Si direbbe che la specie umana sia divenuta immune a queste cose. Forse si è evoluta portandosi su un piano più elevato, dove le frenesie degli spiriti non la disorientano più. E sebbene le religioni permangano, quelle che misero radici in tempi più bui vanno perdendo molto rapidamente la loro influenza tra le persone istruite.

«Ma di questo parlerò più avanti. Ora lasciate che continui a definire le proprietà di una strega, dato che sono in relazione con me e mia sorella e con ciò che accadde.

«Nella mia famiglia era una dote ereditaria. Può darsi che sia di origine fisica, perché sembrava trasmettersi tramite le donne ed era invariabilmente abbinata agli attributi fisici degli occhi verdi e dei capelli rossi. Come tutti sapete, come avete appreso in un modo o nell’altro da quando siete entrati in questa casa, mia figlia Jesse era una strega. E nel Talamasca si serviva dei suoi poteri, molto spesso, per recare conforto a coloro che erano perseguitati da spiriti e fantasmi.

«Naturalmente anche i fantasmi sono spiriti. Ma sono indubbiamente gli spiriti di esseri umani vissuti sulla terra, mentre gli spiriti di cui ho parlato non lo sono. Tuttavia non si può mai essere troppo sicuri a questo proposito. Un fantasma vecchissimo e legato alla terra può dimenticare di essere stato vivo; forse gli spiriti più maligni sono fantasmi ed è perciò che sono tanto assetati di piaceri della carne e che quando invasano qualche sventurato essere umano vomitano oscenità. Per loro, la carne è sozzura e vorrebbero convincere uomini e donne che piaceri erotici e malizia sono ugualmente pericolosi e malvagi.

«Dato il modo in cui mentono gli spiriti se non vogliono dire qualcosa, è impossibile sapere perché fanno ciò che fanno. Forse la loro ossessione per l’erotismo è semplicemente attinta dalle menti degli uomini e delle donne che si sono sempre sentiti in colpa a questo riguardo.

«Per tornare al punto, erano quasi sempre le donne nella nostra famiglia a essere streghe. In altre famiglie, la facoltà si trasmette anche agli uomini; oppure può apparire in piena forza in un essere umano per ragioni che non sappiamo afferrare.

«Comunque la nostra era una vecchia, vecchissima famiglia di streghe. Contavamo streghe nel nostro passato per cinquanta generazioni, fino a quello che veniva chiamato il Tempo-prima-della-luna. Affermavamo cioè di essere vissute in quel periodo primordiale della storia terrestre quando la luna non era ancora comparsa nel cielo notturno.

«Le leggende del nostro popolo parlavano della comparsa della luna e delle alluvioni, delle tempeste e dei terremoti che l’avevano accompagnata. Non so se tutto ciò sia veramente accaduto. Inoltre, credevamo che le nostre stelle sacre fossero le Pleiadi, le Sette Sorelle, e che tutte le benedizioni giungessero da quella costellazione… ma non ho mai saputo il perché, o forse semplicemente non lo ricordo.

«Ora parlo di vecchi miti, credenze già antiche prima della mia nascita. E coloro che frequentano gli spiriti per ovvie ragioni diventano piuttosto scettici.

«Ancora oggi, tuttavia, la scienza non può negare né confermare le leggende del Tempo-prima-della-luna. La comparsa della luna e della conseguente attrazione gravitazionale è stata usata teoricamente per spiegare lo spostamento delle calotte polari e le recenti ere glaciali. Forse c’era una parte di verità nelle vecchie storie, verità che un giorno saranno chiarite.

«Comunque, la nostra era una stirpe antica. Nostra madre era stata una strega potente alla quale gli spiriti avevano rivelato numerosi segreti, poiché essi sanno leggere nella mente degli uomini. E aveva un grande effetto sugli spiriti irrequieti dei morti.

«Sembrava che il suo potere fosse raddoppiato in me e Mekare, come spesso avviene nelle gemelle. Ognuna di noi era due volte più potente di nostra madre. E la potenza che avevamo insieme era incalcolabile. Parlavamo agli spiriti quando eravamo ancora nella culla. Eravamo circondate da loro quando giocavamo. Come gemelle, avevamo un nostro linguaggio segreto che neppure nostra madre comprendeva. Ma gli spiriti lo conoscevano. Gli spiriti comprendevano qualunque cosa dicessimo loro; sapevano persino parlarci nel nostro linguaggio segreto.

«Sia chiaro: tutto ciò non lo dico per orgoglio. Sarebbe assurdo. Lo dico perché possiate capire ciò che eravamo l’una per l’altra e per la nostra gente prima che i soldati di Akasha ed Enkil entrassero nella nostra vita. Voglio che comprendiate perché accadde questo male terribile… la creazione dei bevitori di sangue!

«Eravamo una grande famiglia. Da tempo immemorabile vivevamo nelle grotte del monte Carmelo; il nostro popolo aveva sempre costruito i suoi accampamenti sul fondovalle ai piedi della montagna. Erano pastori di pecore e capre. Ogni tanto andavano a caccia e si dedicavano anche ad alcune colture da cui venivano ricavate sostanze allucinogene, da noi usate per provocare la trance nelle cerimonie religiose, e ciò che occorreva per produrre birra. Mietevano il grano selvatico che allora cresceva a profusione.

«Il nostro villaggio era formato da piccole case rotonde di mattoni con il tetto di paglia; ma ve n’erano altri che erano diventati piccole città, e altri ancora dove in tutte le case si entrava dal tetto.

«La nostra gente fabbricava vasi tipici che portava ai mercati di Gerico per scambiarli: e dai mercati riportavano lapislazzuli, avorio, incenso, specchi d’ossidiana e altre cose pregiate. Naturalmente conoscevamo l’esistenza di molte altre città grandi e belle come Gerico, città oggi completamente sepolte sottoterra e che forse non verranno mai ritrovate.

«Ma nel complesso eravamo un popolo molto semplice. Sapevamo cos’era la scrittura, o almeno eravamo a conoscenza di un tale concetto. Ma non pensavamo di servircene perché le parole avevano un grande potere e non avremmo saputo scrivere i nostri nomi, le maledizioni e le verità che conoscevamo. Se una persona conosceva il tuo nome, poteva chiamare gli spiriti per maledirti; poteva uscire dal proprio corpo in una trance e venire dove ti trovavi. Non sapevamo quali poteri mettevi nelle mani di coloro che riuscivano a scrivere il tuo nome sulla pietra o sul papiro. Persino per quelli che non avevano paura era a dir poco disgustoso.

«E nelle grandi città, la scrittura veniva usava soprattutto per i documenti finanziari, che naturalmente noi sapevamo tenere a memoria.

«In effetti, presso la nostra gente tutta la conoscenza era affidata alla memoria; i sacerdoti che sacrificavano al dio-toro, nel quale fra l’altro non credevamo, affidavano alla memoria le tradizioni e le credenze e le insegnavano ai giovani novizi. Naturalmente, la storia delle famiglie veniva tramandata a memoria.