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Coro: — Anche tu! Anche tu!

— i…

Poi, nel sogno, tra le sue mani compare la pistola — non si è mai completamente nudi quando se ne indossa una — mentre sul viso bianco dell’essere si disegna un’espressione di trionfo.

— …i Centri dei Morti!

Lo sparo colpì il muro e risuonò nelle orecchie di Axxter. Egli si svegliò di colpo e balzò in piedi appena in tempo per sentire l’eco del proiettile rimbalzare contro la parete.

— Merda! — Istintivamente, incassò la testa fra le spalle. — Dannazione. — L’eco del colpo svanì lentamente lungo il corridoio. Il calore della pistola gli penetrò nel palmo; la lasciò cadere di colpo, come se la vedesse per la prima volta. Guardando verso il basso notò una bruciatura sulla sua giacca. Si toccò, ma non aveva nulla. Un borbottio, mentre scuoteva la testa: — ’fanculo ai sogni. — Avrei potuto uccidermi. Ecco quello che succede ad addormentarsi in un posto simile. La sua mano tremava ancora quando raggiunse la presa che aveva trovato non appena era arrivato lì.

Appena vi infilò il dito, le parole cominciarono a scorrere davanti ai suoi occhi.

DOVE SEI STATO?

LA CHIEDI RICEVI

TI STA CERCANDO.

— Ah… d’accordo. — Sbatté gli occhi cercando di svegliarsi. Il corridoio era abbastanza buio e l’esterno, visibile attraverso il buco aperto, era già immerso nelle tenebre, quindi non ebbe bisogno di alcun filtro particolare per riuscire a leggere. Fece alcuni calcoli guardando l’ora: era stato addormentato e intrappolato in quel sogno solo per un paio di minuti. Axxter aveva chiamato Brevis — non c’era modo di evitarlo, visto che il valore di quella scoperta dipendeva dall’esatta localizzazione della zona distrutta — e Brevis, da buon agente, doveva aver chiamato l’agenzia d’informazione principale. E doveva aver venduto la “sua” informazione per un sacco di soldi, sperò Axxter. — Passameli.

Il disegno animato della Chiedi Ripeti — una bocca sul palmo di una mano, un occhio, poi un’altra bocca — comparve sul terminale. Seguita da una dolce voce femminile: — Per favore, inviare le coordinate della posizione. Sul vostro conto verrà accreditata la somma di… — Una voce maschile s’intromise, monotona e annoiata: — Duecento dollari.

— Cosa? — Axxter fissò quell’immagine bocca-occhio-bocca.

Le parole vennero ripetute. — Duecento dollari.

— Stai scherzando.

La voce maschile parlò nuovamente, rispondendo in tempo reale. — Il prezzo è stato concordato dal tuo agente, amico. Vuoi verificare con lui?

— Puoi scommetterci il culo che voglio verificare con lui. Vorrei averla tra le mani, quella sanguisuga. — Axxter chiese la linea. — Passatemi Brevis.

Il viso dell’agente comparve, mentre con una mano stava già facendo un gesto tranquillizzante. — Lo so, lo so…

— Duecento?… che cazzo mi stai facendo, per Dio?

Brevis alzò anche l’altra mano, come per proteggersi la gola dal suo cliente. — Questo è tutto quello che pagano, Ny, credimi. Non volevano nemmeno il tuo nastro. Qualcuno ti ha preceduto.

— Qualcuno, cosa?

— Qualcun altro aveva già passato l’informazione alla Chiedi Ricevi. E si è preso la tariffa iniziale. Duecento dollari è il normale pagamento per registrazioni di conferma provenienti da un luogo già identificato. Non ci sarà nessun denaro per chi verrà dopo di te, Ny.

— Duecento dollari — Axxter digrignò i denti; aveva un gusto amaro in bocca. Mi stanno fregando. Prima il nastro con gli angeli, adesso questo. Si guardò intorno. Il viso di Brevis si sovrapponeva ai corpi carbonizzati, alle pareti piegate e annerite dall’esplosione, alla stessa superficie del Cilindro. Lui aveva raggiunto quel luogo e l’aveva filmato, combattendo ostinatamente contro tutti i suoi sensi. Si viene pagati — o almeno si dovrebbe essere pagati — per simili informazioni. Quegli strani esseri continuavano a sghignazzare di lui.

— Mi stanno fregando. — Urlò. — Non c’è nessun altro qui intorno che abbia potuto filmarlo. Sono l’unico in questo settore. — Eccetto Guyer Gimble, forse, rifletté. E lei me l’avrebbe detto se avesse filmato una scena simile. — E il metallo era ancora caldo a causa di… qualunque cosa fosse successa. — Era ancora riluttante a pronunciare il nome che quello scheletro aveva urlato. — Nessun altro avrebbe potuto raggiungere questo posto prima di me. Mi stanno fregando per non darmi la tariffa iniziale.

— Ehi! — Un’altra dimostrazione di simpatia professionale da parte di Brevis. — Io lo so. Tu lo sai. Ma cosa vorresti fare, metterti in contrasto con la Chiedi Ricevi? Avrai a che fare con questa gente ancora per molto. Vogliono sfruttarti un po’… lascia correre. Non riusciresti comunque a beccarti più soldi da nessun altro.

— Mi stanno fregando — Axxter chiuse gli occhi, ma il viso di Brevis non scomparve. — Merda!

— Prendi quei soldi, Ny.

La voce del disegno animato della Chiedi Ricevi risuonò compiaciuta quando Axxter parlò di nuovo. — Duecento dollari, allora, d’accordo?

— Certo. — Vaffanculo. Lesse le coordinate della zona e chiuse la comunicazione. Senza nemmeno preoccuparsi di controllare se la tariffa fosse stata depositata sul suo conto.

Solo un attimo dopo quegli esseri parlarono di nuovo. — Non ancora — replicò al commento del cadavere più vicino. — Presto, ma non ora. — Non aveva del tutto sprecato la sua giornata. Duemila dollari per gli angeli e altri duecento… maledetti fottuti — per aver filmato quel posto… Niente male, davvero niente male. — Mi porta in vantaggio su di voi. — Un insetto si posò sul viso bianco in cerca di nutrimento.

Il sogno gli tornò in mente non appena Axxter attraversò il pavimento per riprendere la pistola. Quell’oratore spettrale, il buco sopra il suo cranio, l’oscurità che penetrava all’interno… ogni cosa era chiara, tranne il suo significato. Era in piedi, con la pistola in tasca, e incominciò a dirigersi verso l’esterno. I suoi stivali, che nel settore orizzontale non avevano bisogno di alcun aggancio, sollevavano nuvole di polvere.

Sul bordo frastagliato del pavimento, c’era il cadavere che gli aveva dato il benvenuto a sbarrargli la strada, con il viso bianco rivolto verso il punto in cui l’aveva individuato con la telecamera. Lo scavalcò — la mano ossuta cercò di afferrargli una caviglia — e si girò guardare ancora una volta quel luogo. Si sentiva ancora l’odore di bruciato. Ecco quello che succede. Stupide merde — avete dato le vostre vite per me e tutto quello che ci ricavo sono solo duecento dollari. La gente che aveva vissuto in quel settore orizzontale — dei bifolchi, senza dubbio operai visto che abitavano un livello così distante dalla vetta — aveva stretto un patto con i Centri dei Morti (finalmente quel nome risuonò nella testa di Axxter, dopo che il teschio del sogno aveva rotto il ghiaccio) ed era stata pagata per l’informazione. Ecco quello che succede. Anche se non si pensa mai che queste cose possano accadere a se stessi.

Si chiese che cosa li avesse spinti a prendere quella decisione. Per quanto tempo ci avevano pensato, discutendone nelle pause per il pranzo nelle loro fabbriche, prima sottovoce, poi sempre più forte, quando tutti nel settore erano stati d’accordo? Cosa avevano detto loro gli abitanti dei Centri dei Morti? Lusinghe di esseri che non si erano mai visti, su cui ci si era sempre posti domande e che si muovono segretamente nella grande oscurità del nucleo dell’edificio e nei brutti sogni. Le voci sussurranti che erano penetrate attraverso gli spessi muri dal profondo centro; forse un segnale sommerso inserito in ogni comunicazione trasmessa dal Sindacato delle Comunicazioni, solo un messaggio strisciante che vibrava sui tasti dei loro terminali; forse deboli note che risuonavano nelle tazze dei loro bagni, o scritti con inchiostri vischiosi…