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— Già, già… forza, chi diavolo se no? — Brevis non riusciva a stare fermo, sempre più eccitato. — Ti ho detto che si trattava di un grosso affare.

— Cristo! — Be’, che io sia dannato, come qualcun altro aveva detto di recente. La tribù militare numero due su tutto l’edificio — quella destinata a diventare in breve la numero uno, se le informazioni di Guyer erano corrette. E anche se non fossero diventati i numeri uno, vincendo gli Amalgama che erano dei veri barbari, avrebbero continuato a essere fondamentali per mantenere gli equilibri di potere, protraendo una situazione che durava ormai da un paio di decenni sul Cilindro. Accidenti… Axxter avvertì la parte più ingorda del suo cuore assaporare i possibili guadagni… far parte della Folla, con i suoi enormi conti correnti, i territori controllati, proprietà e collaborazioni con altre tribù, anche se minori… tutte le alleanze, le fedeltà, i matrimoni misti, i tributi, le estorsioni… facevano parte dell’organizzazione che l’Amalgama si era data per mantenere il potere che deteneva ormai da molto tempo. ’Fanculo; al solo pensiero Axxter si sentì stordito. Chi se ne frega di chi sarà il vincitore? Se mai ci sarà un vincitore. Avvicinarsi ai piaceri d’alto bordo, ai soldi… avvicinarsi alla vera e propria fonte, invece di arrabattarsi sulla superficie del Cilindro, dove giungono solo le briciole ormai passate di bocca in bocca. Non sarei più uno stupido libero professionista alla ricerca della grande occasione. Avrei un contratto considerevole; guadagnerei considerevoli somme di denaro per i servigi offerti a una tribù considerevole, proprio come tutti i contraenti considerevoli…

Ma un pensiero lo colpì, strappandolo a quelle piacevoli fantasticherie. — Ehi! — Fissò con sospetto l’immagine di Brevis. — E la DeathPix? Cosa ne è stato di loro? Credevo fossero loro a fare gli innesti per la Folla Devastante.

L’entusiasmo di Brevis vacillò, sostituito da un’espressione più familiare. Alzò con cautela le mani. — Non devi preoccuparti di loro, Ny. Questo affare non ha nulla a che fare con i DeathPix, davvero. Capisci?

— Sì, capisco. — Grazie tante, stronzo. La grande fortuna della Folla Devastante e quel poco che avrebbe potuto ricavarne lui stavano allontanandosi. È questo il tuo grande affare? Interferire negli affari della DeathPix? Scosse il capo. — Grandioso! Riceverai davvero un’ottima commissione per questo affare. Quando i DeathPix manderanno i loro scagnozzi per tagliarmi i coglioni, dirò loro di tagliarne solo il novanta per cento e di prendere il resto da te. D’accordo?

— Ny… dai! — La voce non era più così sicura. — Tu sei mio cliente. Ti combinerei qualcosa del genere?

— No, non credo che tu riesca a combinare. Tu sei solo uno stupido stronzo che non sa quello che sta facendo. Cristo! — Non poteva crederci. Tutti sapevano che era una follia intromettersi negli affari della DeathPix, una follia vicinissima al suicidio. Tutti i grafici liberi professionisti lo sapevano: era un’informazione che i più anziani erano felici di tramandare ai giovani, completa di descrizioni minuziose su ciò che era accaduto a quelli che erano stati tanto stupidi da cedere alla tentazione. E malgrado le inevitabili esagerazioni, quei racconti racchiudevano la verità: i DeathPix non erano i tipi da farsi fottere. Avevano l’arroganza del potere e lavoravano tranquillamente sia per la Folla che per l’Amalgama e chiunque altro potesse permettersi le loro tariffe. La DeathPix era un’organizzazione potente e i suoi guadagni erano di gran lunga superiori a quelli delle tribù di serie B, tanto da essere considerata lei stessa una tribù. Ma non era affatto divertente; la sua tetra gerarchia aveva allontanato da Axxter l’idea di accettare il lavoro che gli avevano offerto. Non sarebbe certo stato un lavoro “liberatorio”: si sarebbe trattato di una triste prigione invece di un’altra. Avrebbe guadagnato qualche soldo e forse sarebbe salito di qualche gradino nella scala gerarchica prima di morire. Quando aveva rifiutato il lavoro, rendendo il contratto al reclutatore della DeathPix, aveva pensato che sarebbe stato meglio morire di fame in qualche settore desolato dell’edificio, piuttosto che fare una vita come quella. Da allora, aveva spesso ripensato a quella decisione e ora non ne era più tanto sicuro.

— Ny, credimi. So a cosa stai pensando, ma non è così. — Brevis, con calma, elaborò la sua strategia. — Non sto cercando di convincerti a intrometterti negli affari della DeathPix e farti rompere il culo. È qualcosa di molto diverso. E su cui non devi aprire il becco con nessuno. D’accordo? Mi hai capito bene?

Segreti, nientemeno. — È meglio che sia davvero buono.

— Promesso. — La voce di Brevis si abbassò e assunse un tono confidenziale. — Ci sono grandi cambiamenti in vista. Intendo davvero grandi. La Folla Devastante sta pensando di scaricare la DeathPix. Vuole proprio buttarli fuori dalla finestra. — Si appoggiò al suo schienale, osservando la reazione di Axxter.

Sinceramente impressionato: Axxter si morse le labbra e fece un respiro profondo. Santo Dio, forse Guyer ha ragione quando parla di rivoluzione nell’aria. Davvero grandi cambiamenti. Se non un vero capovolgimento ai vertici del potere sul Cilindro — quello che Guyer con la sua fede messianica aveva intravisto — era comunque un cambiamento fondamentale nei legami organizzativi tra la Folla e l’Amalgama. Come se una delle due avesse deciso di cambiare l’intero stile di vita del Cilindro. Grandi cambiamenti; Axxter continuava a rimuginarci. E un sacco di soldi. Un enorme mucchio di soldi, che non sarebbe più passato direttamente dalla Folla ai conti correnti della DeathPix. Axxter immaginò una sfera dorata che si muoveva a spirale, illuminando con calda radianza tutte le facce dell’edificio, come un nuovo, inquietante sole. Quando qualcosa di enorme sfuggiva alle mani che l’avevano tenuto stretto per tanto tempo, molti erano i frammenti che volavano via, pronti a essere afferrati dai più piccoli e veloci. Ecco cosa significavano quei grandi cambiamenti.

Eppure… Devi essere prudente. Non può essere una cosa tanto semplice. — Perché la Folla Devastante vorrebbe liberarsi della DeathPix? — Una domanda logica; quell’organizzazione aveva delle risorse per gli innesti che nessun altro possedeva: strumenti, progettisti, tecnici e scagnozzi per terrorizzare la concorrenza. E poi anni di esperienza; era difficile ottenere la stessa qualità da altre parti. C’erano buone ragioni per cui le tariffe della DeathPix erano così alte.

Brevis scosse le spalle. — Vuoi sapere la mia ipotesi?

— No, non voglio sapere la tua dannata ipotesi. Voglio quello che sai di preciso.

— D’accordo, Ny; ma se ti lasci scappare anche solo una parola di quello che sto per dirti, nessuno di noi due avrà più bisogno di preoccuparsi per i propri coglioni. Capito bene?

— Sì, sì. — Axxter cambiò posizione nella cintura. Quelle chiacchiere misteriose erano durate un sacco di tempo e nel frattempo gli erano venuti i crampi alle gambe. — Muoviti a parlare.

La voce di Brevis suonava metallica. — Questo è l’affare, Ny. La Folla Devastante sta per fare la sua mossa. Finalmente! Era tempo che la stavano preparando e ora finalmente l’avrebbero giocata. Non oggi, né domani; non questa settimana o il mese prossimo. Non quest’anno e forse nemmeno il prossimo, ma la ruota è in moto oramai, Ny. Il processo è cominciato; pensano che sia arrivato il momento di andare diretti alla cima. Hanno i numeri; hanno le alleanze… ragazzi, hanno alleanze segrete a cui nessuno potrebbe credere senza vederle con i propri occhi. Forse saranno in grado di detronizzare l’Atroce Amalgama dai livelli più alti o forse si bruceranno nel tentativo di farlo. Ma il momento è arrivato. Ecco tutto.