Il momento è arrivato. Quella dannata Guyer. Axxter doveva chinare il capo in ammirazione davanti a lei. Lei sapeva. Nell’aria c’era qualcosa che la donna aveva annusato con i suoi sensi finissimi. Le era bastato tirar fuori la lingua ed era riuscita ad assaporare le molecole insurrezionali che correvano insieme al vento lungo la superficie dell’edificio. Senza dimenticare tutte le chiacchiere e i pettegolezzi intimi che si è portati a fare a una persona che fa il suo lavoro. In un modo o nell’altro, comunque, lei sapeva quello che c’era nell’aria e glielo aveva raccontato. Eppure…
— Bene… fin qui tutto bene. Immagino che vogliano più potere per loro — Axxter studiò l’immagine dell’altro per scorgere qualsiasi espressione che potesse fargli intuire qualcos’altro. — Ma cosa c’entro io con tutto questo?
— Ci sto arrivando. Questo è l’affare: la Massa vuole fare due cose per prepararsi alla grande offensiva. Vogliono rinnovare del tutto la loro immagine: le insegne di rango, le decorazioni dei trofei, le icone, insomma ogni cosa. Vogliono che siano ridisegnati da capo a piedi. E vogliono evitare che anche solo una minima parte del loro piano giunga fino all’Amalgama: quando sferreranno l’attacco le nuove insegne militari dovranno cogliere di sorpresa sia loro che i loro alleati. È chiaro adesso?
Axxter si grattò il viso. — Non lo so… non capisco perché la Folla dovrebbe voler eliminare la DeathPix. Ammesso che sia davvero quello che vogliono. La DeathPix può fare magnificamente questo lavoro di rinnovamento grafico; Cristo, gliel’avranno già fatto tre o quattro volte! — Quando stava lavorando e risparmiando il più possibile per diventare un libero professionista, aveva studiato attentamente ogni nuovo lavoro di innesto, in modo da saperne il più possibile. Era importante conoscere quello che era già stato fatto in precedenza ed essere quindi in grado di presentare idee personali e originali; inoltre non era stata una ricerca costosa, se si eccettua la tariffa del Sindacato delle Comunicazioni che lo metteva in contatto con gli archivi dei copyright delle alte sfere. Alcuni lavori di rinnovamento grafico della DeathPix per la Folla Devastante erano considerati dei classici, grandi avanzamenti concettuali nell’arte degli innesti… questo dieci anni prima: l’icona del “Mangiatore Emofiliaco” era stato il primo lavoro in cui si erano usati subliminali ottici a fasi mobili; solo questo era bastato a far convogliare i Coltelli di Dio, una delle tribù-chiave nelle alleanze di potere, all’interno della Folla. L’Amalgama avava dovuto rinnovare tutte le sue insegne per non perdere altri appoggi. La DeathPix era stata la vera vincitrice di quella schermaglia artistica e aveva fatto pagare a entrambe le parti parcelle salatissime, che avevano ulteriormente cementato la loro reputazione. Quindi perché qualunque tribù che si potesse permettere di pagarlo, avrebbe dovuto volersi liberare di un simile impresario? Il meglio in assoluto… davvero non riusciva a capirlo.
Brevis scosse il capo. — Sono superati, Ny. Cos’hanno fatto recentemente, se non la solita vecchia merda? La Folla Devastante vuole sangue fresco. Vogliono qualcosa che non si sia mai visto in giro prima.
— Già, be’… forse. — Malgrado non volesse, sentì un leggero brivido d’eccitazione penetrare le sue scettiche difese. Avrebbe dovuto essere una cosa selvaggia… Qualcuno dei lavori che aveva in archivio, quelli su cui aveva lavorato e rilavorato, facendo in modo che ogni linea e ogni effetto fossero perfetti, in attesa del giorno in cui… Qualcosa di totalmente folle. Forse il momento era davvero arrivato. — E cosa mi dici del resto? Del fatto che la Folla Devastante non vuole che questo trapeli fino all’Amalgama?
— Esatto. — La voce di Brevis si alzò, alimentando l’interesse che aveva scorto nel suo cliente. — È top-secret, Ny. Davvero segretissimo.
Quella era la parte che suonava strana… e falsa. E lo infastidiva. — Io credo che qualcuno ti abbia fatto imparare la lezione a memoria, Brev. Non ha senso. La Folla Devastante crede che la DeathPix abbia fatto il doppio gioco con loro? Che abbia venduto informazioni confidenziali all’Amalgama? Non ci credo. Perché mai la DP dovrebbe rischiare di perdere un simile cliente? Senza considerare le storie sulle varie vendette della Folla: questa gente ama dare esempi di quello che succede a chi sgarra con loro. Inoltre, se la DeathPix sopravvivesse alla vendetta, il suo mercato monetario verrebbe ridotto almeno della metà; senza la concorrenza della Folla, l’Amalgama potrebbe avere i suoi lavori per due soldi. E in una situazione simile dovrebbero scordarsi la possibilità di acquistare nuovi clienti. — Scosse il capo. — Non capisco, vecchio mio. La DeathPix fa una vita troppo dolce per fottersela facendo il doppio gioco.
Brevis sorrise. Un sorriso soddisfatto e traboccante di autostima. — Vero, vero; la DeathPix non vorrebbe mai giocarsi un simile affare. Ma tu dimentichi una cosa… la DeathPix è una compagnia pubblicitaria sulle cui azioni si investe. Compare nella mia lunga lista; Cristo, anch’io ho qualcuna delle sue azioni. Per ora sono solide, anche se potrebbero non esserlo più a lungo, quando qui incomincerà a volare merda. Ma anche loro devono presentare dei rapporti trimestrali alla Commissione Commercio e chiunque può leggerli; basta chiamare la Commissione e richiederne una copia. Non sono informazioni segrete. Quei rapporti includono i guadagni di corporazione, Ny. È qui che si sono involontariamente traditi. La DeathPix può anche aver fatto un lavoro completo di rinnovamento per la Folla Devastante in passato, ma mai in una volta sola. E mai legato al tipo di offensiva che stanno per lanciare. Se i soldi che dovrebbero pagare alla DeathPix per un lavoro di tale portata comparissero su quei rapporti, allora l’Amalgama intuirebbe immediatamente cosa c’è in ballo. E sarebbe la fine del fattore sorpresa per la Folla. Hai capito adesso, Ny?
Capito. Tolse lo sguardo dal muro e da quell’immagine, lasciando che la luce del mattino illuminasse il suo agente come fosse un fantasma. In lontananza scorse una puntino nero che fluttuava, come un granello di polvere attaccato al suo occhio. Sbatté le palpebre, ma il granello era ancora lì. Non ci pensò, preso com’era dalle parole di Brevis. Capito? Pensava di sì. Avrebbe dovuto trattarsi di qualche cosa selvaggia… Aspettava solo l’opportunità di poterla tirar fuori dai suoi archivi e proporla a qualcuno, per poi metterla sulla pelle e sulle armature dei guerrieri della… Folla Devastante? Sarebbe stato carino. I miei innesti per la Grande Offensiva che avrebbe sfidato l’Amalgama. Sarebbe stato proprio bello. Il momento è arrivato. Forse lo era davvero.
La voce di Brevis s’intromise, più eccitata che mai. — Capisci perché la Folla Devastante vuole qualcuno piccolo per questo progetto? Vogliono un unico titolare che non debba fare rapporto sul proprio commercio. Qualcuno che non debba aver nessun contatto con la Commissione Commercio. Hanno bisogno di un libero professionista.
— Uhm — Bene, ogni cosa stava cominciando ad aver senso, anche se faceva un po’ paura. Questo era quello che la Folla avrebbe desiderato. — Ma perché proprio me?
— Cristo, Ny! — Brevis si prese la faccia tra le mani, come per impedirle di esplodere. — Mi stai facendo impazzire. Non hai proprio fiducia in te stesso, ragazzo. Vogliono te perché sei in gamba. Tu hai il tipo di materiale che vogliono.
— Hanno mai visto uno dei miei lavori, prima?
— Ricordi le insegne che hai fatto lo scorso anno per quella piccola tribù… come diavolo si chiamano? I… uhm, la Squadra degli Arrabbiati, o qualcosa del genere. Te li ricordi?