Merda… Sarebbe stato un salasso per il suo conto corrente. Era diventato così carino e pasciuto da quando il Generale Cripplemaker gli aveva dato il suo anticipo… Si torna alla realtà.
Guardò in basso a destra e vide la Piccola Luna orbitare in cielo, lucente e in attesa. Quegli stronzi. Grazie tante. Ma almeno era lì per inviare la sua chiamata alla Chiedi Ricevi. Se non si fosse trovata in quel punto, se fosse stata nascosta sull’altro lato del Cilindro, lui sarebbe stato proprio fottuto. Non avrebbe assolutamente potuto fermare la Norton, scendere e cercare una presa per inviare la chiamata attraverso il Sindacato delle Comunicazioni; non certo con quei pazzi furiosi che lo inseguivano.
Ma mentre sbatteva le ciglia, formando il numero della Chiedi Ricevi che aveva trovato in elenco, si chiese se fosse prudente chiamarli tramite la Piccola Luna. L’avevano già fregato una volta, in combutta con la DeathPix. Però probabilmente pensano che io sia già morto. Quella riflessione lo confortò. Crederanno che mi abbiano fatto fuori al banchetto. Il Consorzio della Piccola Luna non poteva aspettarsi una sua chiamata a una simile distanza dall’accampamento. Aveva il tempo di chiamare, ottenere l’informazione di cui aveva bisogno e chiudere, prima che quelli potessero capire. Compose anche l’ultima cifra del numero e l’ascoltò rimbalzare sul satellite riflettente.
TU LO VUOI, NOI TE LO PROCURIAMO. La scritta comparve sotto al viso che rappresentava l’agenzia di informazioni.
— Passatemelo con l’audio — Anche per quello c’era un sovrapprezzo, ma non aveva tempo di leggere.
Tu lo vuoi, noi…
— D’accordo, d’accordo, piantala — Axxter si avvicinò ancor di più al contachilometri della Norton, coprendosi le orecchie con le spalle nel tentativo di ripararsi dal vento. — Ho bisogno di una mappa, un… come cavolo si chiama? Un tracciato al cui centro vi sia il richiedente. Capito bene?
CARATTERISTICHE? Scusa. Caratteristiche?
— Cancella qualsiasi cosa, tranne i cavi di transito operativi e le tribù militari che ci sono nei dintorni. E un’ultima cosa: ditemi anche le loro dimensioni numeriche, la forza stimata in campo e i legami politici. Avrò bisogno dell’ottanta per cento di affidabilità, quindi calcolate tutto al novanta.
Ti costerà parecchio.
Autorizzò il prelievo dal suo conto. — Fatelo e basta. E velocemente, d’accordo? — Il viso della Chiedi Ricevi svanì; egli lanciò un’occhiata al saldo del proprio conto al margine del suo schermo. Era già diminuito per la chiamata; improvvisamente diminuì ancor di più, fino a che la prima cifra sparì del tutto. Quella vista fu come una pugnalata al cuore.
Forza, forza… oh Cristo! Un’altra occhiata alle sue spalle. In lontananza, il viso dell’uomo che guidava il gruppo era appena visibile, almeno nell’alta definizione della sua immaginazione. E immaginò anche il ghigno compiaciuto del guerriero.
Poi, finalmente, arrivò la mappa per cui aveva pagato così salato. Axxter si girò e la studiò attentamente.
Peggio di quanto pensasse. Il suo cuore già sanguinante, parve fermarsi. I simboli dei cavi di transito erano davvero pochi su quella mappa, a malapena formavano un quadrato, senza nemmeno considerare schemi di altro tipo. Il cerchietto pulsante che rappresentava lui stesso, la Norton e la Watson, era immobile al centro di quel tracciato, una bisettrice che si dirigeva verso l’alto; al limitare della mappa si vedeva il gruppo armato della Folla Devastante — puntini neri lungo un unico cavo — che si avvicinò a lui di un centimetro proprio mentre li stava osservando. Le chiazze che rappresentavano le tribù non erano più di un paio ed erano di diversi colori: quelle dell’Amalgama e dei suoi alieti davano sul rosso, mentre quelle della Folla erano blu e verdi. E comunque si trovavano troppo lontane; Axxter si stava infatti allontanando da quella blu più vicina, dirigendosi a sinistra verso l’alto, scomparendo nell’angolo destro della mappa.
Scorse la parte bassa della mappa, mentre il cerchio pulsante e i puntini neri scomparivano verso l’alto. Continiuò a scorrerla, senza vedere niente se non la linea verticale del cavo nel mezzo, fino a quando comparve una scritta: DATI INSUFFICIENTI PER MANTENERE IL GRADO DI AFFIDABILITÀ. Digrignò i denti; aveva scorso la mappa, tanto da trovarsi davanti dei settori sconosciuti del muro. — Andate al cinquanta per cento. — La mappa continuò a svolgersi davanti ai suoi occhi, fino a quando divenne tutto bianco, anche il cavo di transito.
— Risparmia i tuoi soldi. Hai già oltrepassato la barriera delle nuvole, amico.
Niente. Solo un muro bianco tra il punto in cui si trovava e le nuvole. E al di là non c’era nulla; lo sapevano tutti. Non c’era il fondo del Cilindro. Solo il nulla, il Nulla verso cui lui si stava dirigendo a folle velocità.
E non c’erano cavi perpendicolari su cui deviare, nessun modo per spostarsi anche di pochi gradi intorno alla circonferenza dell’edificio. Verso un posto in cui poter trovare un nascondiglio, una tribù che lo ospitasse. Se avesse provato ad abbandonare il cavo, costringendo la Norton a muoversi usando molti più appigli e meccanismi, avrebbe rallentato la sua andatura e i guerrieri della Folla l’avrebbero subito raggiunto. Non si sarebbe allontanato più di due metri dal cavo prima che potessero piombare su di lui: e sarebbe stato un bersaglio facilissimo.
Dannazione… Tutto il mondo si era trasformato in una linea, una stringa: a un capo c’era lui e all’altro quelli che volevano ucciderlo. È per questo che sono passato al livello verticale? Gli veniva contemporaneamente da ridere e da piangere.
Avrebbe anche potuto fermare la Norton, girarsi e restare in piedi, offrendo il suo petto ai coltelli che stavano per arrivare. Così l’avrebbe fatta finita in fretta…
Il viso della Chiedi Ricevi stava aspettando un’ulteriore richiesta. — Datemi le Strategie. — Non si preoccupò di salvare la mappa nei suoi archivi. A che cosa gli sarebbe servita una pagina bianca?
Non vide più nulla, se non la cifra che aveva sul conto, riportata nell’angolo in basso a destra dello schermo. I numeri erano tremolanti, il che significava che lo stavano controllando.
Mi spiace. Ancora quel viso. Non hai il denaro per pagare questo servizio. E noi non facciamo credito.
— Oh… aspetta un attimo.
— Niente affatto — Il viso stava già svanendo. — Tu non ti puoi permettere i nostri servizi, amico. Hasta la vista — Ed era già scomparsa.
’Fanculo, ce n’erano altri. Non voleva guardare quanto gli era rimasto sul conto — quanto gli avevano succhiato per quella informazione — ma provò a cercare un’agenzia più economica, che gli fornisse quello di cui aveva bisogno per quella cifra.
La ricerca stava diventando lunga, i secondi volavano via. Evidentemente era già arrivato quasi in fondo alla lista di agenzie d’informazioni, a quelle molto piccole, che fanno pagare quasi nulla. E c’era un motivo.
Alla fine un’indicazione: CHIEDI A BENNY PERÙ: È VELOCE, ECONOMICO E QUALCHE VOLTA CI AZZECCA. Fu seguita dall’immagine ferma di un uomo grasso, seduto dietro a un’antica scrivania di legno. Quello che restava del cuore di Axxter, mantenuto al suo posto dall’adrenalina, cadde, con tutto il resto.
— Hai un problema? — Non c’era alcuna animazione, solo l’audio sovrapposto a quell’immagine immobile.