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Judith Niles annuì. — Sono convinta che ne avete. Forse è meglio, però, che per prima cosa ascoltiate quello che ho da proporre. Questo potrebbe già rispondere a molte delle vostre domande. Se così non fosse, le prenderemo in considerazione più tardi.

Le sue parole erano state espresse come un suggerimento, ma il tono della sua voce mostrava che non si aspettava nessuna obiezione.

Nessuno replicò, infatti. Wolfgang chinò la testa e parve studiare la plastica granulosa della superficie del tavolo trasformata in una macchia vellutata dalle stranezze dell’ottica dell’S-Spazio. Charlene fissò con ansia gli altri, seduti intorno al tavolo, poi riportò lo sguardo sul Direttore.

— È interessante che l’arrivo, qui, di voi tre, debba coincidere con un punto culminante delle mie decisioni — proseguì Judith Niles. — Anche se potrei precisare che è stata proprio la vostra presenza qui a Gulf City ad affrettare il punto. Ormai conoscete qualcosa della nostra storia, qui. Per quindicimila anni terrestri il lavoro di ricerca, qui, ha continuato a controllare, senza interruzioni, i messaggi provenienti dagli Oggetti Kermel, a sviluppare nuove tecniche per il rallentamento della consapevolezza, concepite per consentirci di uguagliare con più efficacia la velocità di trasmissione dei Kermel; e a compiere molti tentativi di comunicare direttamente con loro. Adesso siamo sicuri dell’estrema antichità dei Kermel, e abbiamo imparato come presentare in maniera affidabile i segnali ricevuti da essi, come schemi ad una, due o tre dimensioni. Abbiamo avuto conferma attraverso procedure indipendenti che i mutamenti dei tipi stellari in questo braccio a spirale della nostra galassia sono reali. E finalmente cominciamo a cogliere degli spiragli sul modo di rallentare ancora di più le velocità dell’esperienza soggettiva, al di là anche del T-stato.

«Questi sono programmi importanti. Però non c’è. bisogno che vi faccia notare che saranno tutti privi di valore a meno che non riusciamo a imparare il modo d’inibire la stellaformazione delle stelle di tipo G. Ci troviamo davanti alla possibilità di archi di vita enormemente estesi, senza nessun luogo in cui vivere se non lontano dalle nostre stelle native. Se ciò dovesse accadere, ci troveremmo anche ad affrontare l’estinzione di tutte le nostre colonie planetarie. E questo è un pensiero intollerabile, anche dimenticando la necessità di reclutare gente dallo spazio normale per l’S-Spazio.

«Prima che voi arrivaste, il personale anziano di Gulf City, e in particolare Wolfgang, Charlene ed io, ci eravamo preoccupati a lungo e seriamente della lentezza dei nostri progressi. Ho deciso, qualche tempo fa, che la velocità dei nostri sforzi andava accelerata, in qualunque modo. Questa è un’assoluta necessità. E per farlo, ho deciso di compiere un passo senza precedenti. Voi… voi tre siete, in modo unico, il fulcro di questo passo.

Elissa e Peron si guardarono, poi entrambi si voltarono verso Sy. Questi era impassibile. Il solito, gelido se stesso.

— Ascoltatemi bene — proseguì Judith Niles. — Perché voi? Perché non siete ancora bloccati nel nostro modo di pensare al problema. Dobbiamo trovare delle strade completamente nuove, creare nuovi modelli di pensiero, e esplorare scelte diverse; ma noi non possiamo farlo, siamo troppo legati alle nostre esplorazioni presenti e troppo fissati al modello delle analisi passate. Rimanete qui per qualche mese, e avrete lo stesso problema. È per questo che propongo subito un cambiamento, prima che v’irrigidiate sulle nostre idee e sul nostro modo di pensare.

«Quello che sto suggerendo è rivoluzionario. Mi propongo d’insediare un’installazione completamente nuova, simile a quella di Gulf City, ma in un luogo separato. Avrà una direzione indipendente e uno staff di ricerca indipendente. L’ubicazione che ho in mente come prima scelta si trova a diciotto anni-luce da qui. Non ha proprio lo stesso livello d’isolamento dalle interferenze di questo sito, ma ovviamente i segnali ricevuti qui dagli Oggetti Kermel saranno disponibili alla nuova installazione. Ci sarà collaborazione, ma lo scambio d’informazioni sarà rigorosamente limitato. Non possiamo permetterci d’inibire la nostra reciproca ricerca.

«Ed ora, ecco la mia proposta specifica: voi tre siete invitati a raggiungere quell’installazione, con il miglior supporto che possiamo offrirvi attingendo ovunque dalla nostra rete di colonie e di stazioni. Non sarete soltanto dei partecipanti alle ricerche svolte nell’installazione; in pratica sarete voi a dirigerla, indicando le direzioni da seguire, e destinando le risorse. — Sorrise. — Sono certa che siete sospettosi. Perché mai io, senza essere impazzita, dovrei affidare una nuova impresa, così gigantesca, a tre persone quasi estranee? Ve lo dirò. Fino ad oggi il vostro rendimento è stato altamente efficiente, ma la mia vera ragione è assai più impellente: qui, stiamo cominciando a disperare. Qualcosa va fatto, e qualcosa di nuovo va tentato.

Fece passare il suo sguardo lungo il tavolo. — Ve ne state in silenzio. Non sono sorpresa. Resterei silenziosa anch’io. Ma non appena avrete delle domande, farò del mio meglio per rispondere a tutte.

Sy non si mosse. Aveva annuito con la testa d’una frazione di centimetro mentre lei parlava, ma adesso era immobile. Wolfgang e Charlene stavano fissando Peron ed Elissa, evitando gli occhi di Judith Niles. Charlene pareva più tesa che mai.

— Perché noi? — chiese Peron, infine. — Perché non l’avete fatto con l’ultimo gruppo di persone che ha trovato la strada per arrivare a Gulf City?

— Per due semplici ragioni. Primo, sentivo che non potevano farlo, mentre sento che voi potete. E, secondo, non avevo ancora aggiunto al mio punto critico. Adesso sento un grande bisogno di agire. Il nostro attuale approccio è troppo lento, e dobbiamo avere almeno due installazioni che lavorino in parallelo.

Peron fissò a turno ognuno dei presenti, prendendo tempo. Poi alla fine tornò a voltarsi verso Judith Niles. — Quand’è che proponi che questo debba cominciare?

Judith sorrise con la bocca, ma i suoi occhi rimasero tesi. — Adesso sto per fallire un test che dovrebbe dimostrare come io sia una brava manipolatrice. Prendetelo, se volete, come prova della profondità della mia preoccupazione per ciò di cui stiamo parlando. La procedura per la creazione della seconda installazione è già cominciata. Adesso una stazione è in viaggio da Sol per formare il nucleo dell’installazione, e altro equipaggiamento sta per essere spedito da tre Quartier Generali di settore. Sarà pronta a divenire operativa non appena arriverete là. Se siete d’accordo, spero che vorrete cominciare subito il vostro viaggio. Potete familiarizzarvi con i particolari dell’equipaggiamento durante il percorso fin laggiù.

Peron annuì. — E che esperimenti faremo?

— Me lo direte voi, non ricordate? Troppe direttive impartite da qui, e la seconda installazione diverrebbe inutile. — Sorrise di nuovo, e questa volta c’era dell’autentica allegria. — Parlate con Wolfgang e Charlene, se volete sapere quanto mi costi escludermi dalla direzione della nuova impresa. Durante tutta la mia vita lavorativa ho sempre insistito per avere le mani in pasta in qualunque esperimento sotto il mio controllo. Adesso vi prometto di voltarvi la schiena.

Judith Niles azionò i comandi sulla superficie del tavolo e la stanza cominciò ad oscurarsi. Alle sue spalle i pannelli scivolarono via rivelando il grande schermo, che proiettava un vago disegno tremolante.

— Avrete bisogno di tempo per prendere una decisione. Me l’aspetto. Ma vi sollecito anche a ridurre quel tempo al minimo. Vi sta aspettando il lavoro più importante dall’inizio della civiltà. Ed è per questo motivo che non esito ad usare tattiche sleali di persuasione. Ho ancora un argomento da presentarvi. Se siete le persone che penso che siate, non potrà mancare di far pendere le vostre decisioni.