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Fin qui ha condotto di muraglia Michelagnolo questa opera, e solamente restaci a dar principio al voltare della tribuna, della quale poi che n'è rimasto il modello, seguiteremo di contar l'ordine che gli ha lasciato perché la si conduca. Ha girato il sesto di questa volta con tre punti che fanno triangolo in questo modo:

A.  B.

C.

Il punto C, che è più basso et è il principal col quale egli ha girato il primo mezzo tondo della tribuna, col quale e' dà la forma e l'altezza e larghezza di questa volta, la quale egli dà ordine ch'ella si muri tutta di mattoni bene arrotati e cotti, a spina pesce: questa la fa grossa palmi 4 e mezzo tanto grossa da piè quanto da capo, e lascia a canto un vano per il mezzo di palmi 4 e mezzo da piè, il quale ha a servire per la salita delle scale, che hanno a ire alla lanterna movendosi dal piano della cornice dove sono 'balaustri. Et il sesto della parte di drento dell'altra volta che ha a essere lunga da piè, istretta da capo è girato in sul punto segnato B, il qual è da piè per fare la grossezza della volta palmi 4 e mezzo; e l'ultimo sesto che si ha a girare per fare la parte di fuori che allarghi da piè e stringa da capo, s'ha da mettere in sul punto segnato A, il quale girato ricresce da capo tutto il vano di mezzo del voto di drento, dove vanno le scale per altezza palmi 8 per irvi ritto; e la grossezza della volta viene a diminuire a poco a poco di maniera, che essendo, come s'è detto, da piè palmi 4 e mezzo, torna da capo palmi 3 e mezzo, e torna rilegata di maniera la volta di fuori con la volta di drento con leghe e scale, che l'una regge l'altra, che di 8 parte che ella è partita nella pianta, che quattro sopra gli archi vengono vote per dare manco peso loro, e l'altre quattro vengono rilegate et incatenate con leghe sopra i pilastri, perché possa eternamente aver vita. Le scale di mezzo fra l'una volta e l'altra son condotte in questa forma: queste, dal piano dove la comincia a voltarsi, si muovano in una delle quattro parti, e ciascuna saglie per dua entrate intersegandosi le scale in forma di X, tanto che si conducano alla metà del sesto segnato C sopra la volta, che avendo salito tutto il diritto della metà del sesto, l'altro che resta si saglie poi agevolmente di giro in giro uno scaglione e poi l'altro a dirittura, tanto che si arriva al fine dell'occhio dove comincia il nascimento della lanterna, intorno alla quale fa, secondo la diminuzione dello spartimento che nasce sopra i pilastri, come si dirà di sotto, un ordine minore di pilastri doppi e finestre, simile a quelle che son fatte di drento. Sopra il primo cornicione grande di drento alla tribuna ripiglia da piè per fare lo spartimento degli sfondati, che vanno drento alla volta della tribuna, e' quali sono partiti in sedici costole che risaltano, e son larghe da piè tanto quanto è la larghezza di dua pilastri, che dalla banda disotto tramezzano le finestre sotto alla volta della tribuna, le quali vanno piramidalmente diminuendo fino a l'occhio della lanterna, e da piè posano in su un piedistallo della medesima larghezza, alto palmi 12, e questo piedistallo posa in sul piano della cornice, che s'aggira e cammina intorno intorno alla tribuna, sopra la quale negli sfondati del mezzo fra le costole sono nel vano otto ovati grandi alti l'uno palmi 29, e sopra uno spartimento di quadri, che allargano da piè e stringano da capo, alti 24 palmi, e stringendosi le costole viene di sopra a quadri un tondo di 14 palmi alto: che vengano a essere otto ovati, otto quadri et otto tondi, che fanno ciascuno di loro uno sfondato più basso, il piano de' quali mostra una ricchezza grandissima, perché disegnava Michelagnolo le costole e gli ornamenti di detti ovati, quadri e tondi fargli tutti scorniciati di trivertino. Restaci a far menzione delle superficie et ornamento del sesto della volta dalla banda dove va il tetto, che comincia a volgersi sopra un basamento alto palmi 25 e mezzo, il quale ha da piè un basamento che ha di getto palmi dua, e così la cimasa da capo, la coperta o tetto, della quale e' disegnava coprirla del medesimo piombo che è coperto oggi il tetto del vecchio San Piero, che fa 16 vani da sodo a sodo che cominciono dove finiscono le due colonne che gli mettono in mezzo, ne' quali faceva per ciascuno nel mezzo dua finestre per dar luce al vano di mezzo, dove è la salita delle scale fra le dua volte che sono 32 in tutto. Queste, per via di mensole che reggano un quarto tondo, faceva, sportando fuor, tetto di maniera che difendeva dall'acque piovane l'alta e nuova vista, et a ogni dirittura e mezzo de' sodi delle due colonne sopra dove finiva il cornicione, si partiva la sua costola per ciascuno allargando da piè e stringendo da capo: in tutto 16 costole larghe palmi cinque, nel mezzo delle quali era un canale quadro largo un palmo e mezzo, dov'era drentovi fa[tta] una scala di scaglioni alti un palmo incirca, per le quali si saliva per quelle e scendeva dal piano dove per infino in cima dove comincia la lanterna. Questi vengano fatti di trivertino e murati a cassetta per[ché] le commettiture si difendino dall'acque e dai diacci per l'amore delle pioggie. Fa il disegno della lanterna nella medesima diminuzione che fa tutta l'opera, che battendo le fila alla circunferenza viene ogni cosa a diminuire del pari et a rilevar su con la medesima misura un tempio stietto di colonne tonde a dua a dua, come sta di sotto quelle ne' sodi ribattendo i suoi pilastri per potere caminare a torno a torno e vedere per i mezzi fra i pilastri dove sono le finestre, il didrento della tribuna e della chiesa; et architrave, fregio e cornice di sopra girava in tondo, risaltando sopra la dua colonne alla dirittura delle quali si muovono sopra quelle alcuni viticci che tramezzati da certi nicchioni insieme vanno a trovare il fine della pergamena, che comincia a voltarsi e stringersi un terzo della altezza, a uso di piramide tondo, fino alla palla, [che] dove va questo finimento ultimo va la croce. Molti particulari e minuzie potrei aver conto, come di sfogatoi per i tremuoti, acquidotti, lumi diversi et altre comodità, che le lasso poi che l'opera non è al suo fine, bastando aver tocco le parti principali il meglio che ho possuto. Ma perché tutto è in essere e si vede, basta aver così brevemente fattone uno schizzo che è gran lume a chi non vi ha nessuna cognizione.