«Sarebbe immorale non fonderci con Mercer in ringraziamento», rispose la moglie. «Oggi mi sono attaccata qualche secondo alle maniglie della scatola e la mia depressione e passata per un po' - molto poco, non come ora. Comunque sono stata colpita da un sasso, qui». Gli mostro il polso; Rick vide un piccolo livido. «E ricordo che ho pensato a quanto stiamo bene, a quanto stiamo davvero meglio, quando siamo con Mercer. Nonostante il dolore. Dolore fisico - ma fusione spirituale; ho sentito tutti gli altri, in tutto il mondo, che si erano fusi con lui nello stesso momento». Trattenne la porta dell'ascensore dal richiudersi. «Coraggio, Rick, sali. Ci mettiamo un attimo. Tu non ti sottoponi quasi mai alla fusione; vorrei tanto che tu trasmettessi lo stato d'animo in cui ti trovi a tutti gli altri; glielo devi. Sarebbe immorale tenercelo tutto per noi».
Aveva ragione, naturalmente. Cosi entro anche lui in l'ascensore e scesero di nuovo al loro piano. Arrivati in soggiorno, Iran fece scattare subito l'interruttore della scatola empatica, il volto animato da una crescente esultanza che l'illuminava come una falce di luna nuova. «Voglio che lo sappiano tutti», gli disse. «Una volta e capitato anche a me; mi sono fusa e ho trovato qualcuno che aveva appena comprato un animale. Invece un altro giorno...» I suoi lineamenti si incupirono per un attimo; il piacere era svanito. «Un giorno mi sono collegata con qualcuno il cui animale era appena morto. Pero altri di noi hanno condiviso con loro le nostre gioie diverse - be', sai, io non ne avevo alcuna in particolare e questo ha tirato un po' su i poverini. Magari potremmo raggiungere un potenziale suicida; quello che abbiamo, quel che proviamo, potrebbe perfino...»
«Si, loro avranno la nostra gioia», disse Rick, «ma noi ci perderemo. Scambieremo le nostre sensazioni con le loro. La nostra gioia andra perduta».
Lo schermo della scatola empatica ora era percorso da veloci rivoli di colori brillanti e senza forma; sua moglie trattenne il fiato e si attacco con forza alle due maniglie. «In realta non perderemo affatto le nostre sensazioni, perlomeno non se le terremo bene in mente. Tu non hai mai ben capito come funziona la fusione, vero Rick?»
«Mi sa di no», borbotto lui. Ma ora, per la prima volta, cominciava a capire i benefici che gente come Iran ricavava dal Mercerianesimo. Forse l'esperienza che aveva avuto con il cacciatore di taglie Phil Resch aveva alterato qualche minuscola sinapsi in lui, aveva chiuso qualche valvola neurale e ne aveva aperta un'altra. E forse questo aveva suscitato una reazione a catena. «Iran», le disse in fretta, tirandola via dalla scatola empatica. «Sta' a sentire: voglio parlarti di quello che mi e successo oggi». La trascino verso il divano e la fece sedere davanti a lui. «Oggi ho conosciuto un altro cacciatore di taglie, uno che non avevo mai incontrato prima. Un tipo rapace che sembrava provare piacere nel distruggerli. Dopo essere stato con lui, per la prima volta, ho cominciato a considerarli in maniera diversa. Voglio dire, a modo mio, avevo cominciato a vederli come lui».
Rick continuo: «Mi sono sottoposto a un test, una sola domanda, e ho avuto conferma: ho cominciato a provare empatia verso gli androidi; capisci cosa significa? Anche tu stamattina hai detto: "Quei poveri droidi !" Percio sai benissimo di cosa sto parlando. Ecco perche poi ho comprato la capra. Non mi ero mai sentito cosi. Magari e solo un po' di depressione, come capita a te. Ora capisco quello che soffri quando sei depressa; ho sempre pensato che ci provassi gusto e che eri in grado di uscirne di colpo quando volevi, se non da sola, con l'aiuto del modulatore di stati d'animo. Ma quando ci si deprime fino a quel punto, non ce ne importa piu niente. Si precipita nell'apatia, perche si e perso qualsiasi senso del proprio valore. Non importa sentirsi meglio perche ormai non si vale piu niente...»
«E il tuo lavoro?» Il suo tono lo colpi; sbatte le palpebre. «Il tuo lavoro», ripete Iran. «A quanto ammontano le rate mensili sulla capra?» Gli tese una mano aperta a palma in su; come per riflesso, lui tiro fuori il contratto che aveva firmato e glielo diede. «Cosi tanto?» disse lei con voce acuta. «Guarda gli interessi! Buon dio... solo gli interessi... E hai fatto tutto questo solo perche eri depresso. Non per farmi una sorpresa, come hai detto prima». Gli restitui di scatto il contratto. «Be', non importa. Sono contenta lo stesso che tu l'abbia comprata; adoro quella capra. Pero e una tale spesa!» Iran sembrava improvvisamente ingrigita.
«Magari posso farmi trasferire a un altro incarico. Il dipartimento svolge dieci o undici compiti diversi. Furto d'animali; magari potrei farmi trasferire
«Ma i soldi delle taglie? Ne abbiamo bisogno, altrimenti ci sequestreranno la capra!»
«Mi faro estendere il contratto: da trentasei a quarantotto mesi». Tiro fuori una biro e fece rapidamente dei conti sul retro del contratto. «In questo modo le rate si abbasseranno di cinquantadue dollari e cinquanta centesimi ogni mese». Il videofono squillo.
«Se non fossimo scesi», disse Rick, «se fossimo rimasti in terrazza, insieme alla capra, non ci sarebbe arrivata questa telefonata».
Andando verso il videofono, Iran disse: «Perche hai tanta paura? Non vengono mica a sequestrarci la capra, non ancora, almeno». Fece per alzare il ricevitore.
«E il dipartimento», disse lui. «Digli che non ci sono». Si diresse in camera da letto.
«Pronto?» disse Iran alla cornetta. Altri tre droidi, penso Rick tra se e se, che avrei dovuto inseguire oggi, invece di tornarmene a casa. Sul video era gia apparso il volto di Harry Bryant, percio era ormai troppo tardi per nascondersi. Rick lentamente fece ritorno verso il videofono, con i muscoli delle gambe irrigiditi.
«Si, eccolo», stava dicendo Iran. «Sa, abbiamo comprato una capra. Venga pure a vederla, signor Bryant, quando vuole». Ci fu una pausa, mentre ascoltava la risposta, poi passo la cornetta al marito. «Ha qualcosa da dirti». Quindi torno verso la scatola empatica, vi si sedette davanti e afferro di nuovo la doppia maniglia. Fu quasi immediatamente assorbita dalle sue sensazioni. Rick era rimasto in piedi con la cornetta in mano, consapevole dell'abbandono mentale della moglie. Consapevole della propria solitudine.
«Pronto», disse nel microfono.
«Abbiamo una traccia su due degli androidi rimasti», disse Harry Bryant. Chiamava dall'ufficio; Rick vide la scrivania che conosceva bene, piena di carte, documenti e palta. «Evidentemente si sono messi in allarme... hanno abbandonato l'indirizzo che Dave ti ha dato e ora si trovano al... aspetta un secondo». Bryant cerco qualcosa a tentoni sul piano della scrivania e alla fine riusci a individuare quel che voleva.
Automaticamente Rick cerco la propria penna; si appoggio il contratto di vendita della capra su un ginocchio e si preparo a prender nota.
«Edificio Condapp 3967-C», detto l'ispettore Bryant. «Recati sul posto appena possibile. Dobbiamo presumere che siano al corrente di quelli che hai fatto fuori, Garland, Luft e Polokov; ecco perche si sono dati a questa fuga illegale».
«Illegale», gli fece eco Rick. Per salvarsi la pelle.
«Iran mi ha detto che hai comprato una capra. Quando e stato? Oggi? Dopo che hai staccato da lavoro?» «Si, mentre tornavo a casa».
«Dopo che avrai ritirato gli altri androidi verro a vedere la vostra capra. A proposito... ho appena parlato con Dave. Gli ho detto dei problemi che ti hanno dato; ti manda le sue congratulazioni e ti raccomanda di stare piu attento. Dice che questi modelli Nexus-6 sono piu in gamba di quanto pensava. Infatti, non riusciva a crederci che ne hai beccati tre in un giorno solo».