«E Hurwood aveva ragione, naturalmente,» proseguì, calmo, Barbanera. «Noi qui usiamo la magia, e quelli di noi che non storcono il naso ad ascoltare i bocor neri — specialmente quelli di noi che vivono sul mare — conoscono alcuni abili trucchi. Probabilmente, io ne so più degli altri… e dopo il nostro viaggio sul fiume, ho il potere adesso di eseguirli in maniera splendida.» Aveva fronteggiato il mare, ma in quel momento si voltò verso Shandy e Davies. «Per anni avevo sentito della Fontana, e ne seguii le tracce a causa di una magia collegata ad essa di cui avevo sentito parlare. Un uomo con l’esatto tipo di potere può essere immortale grazie ad essa, se ha cura di vivere sul mare. Sangue, sangue fresco, e acqua di mare, e non avrai bisogno di una testa, né di un corpo dove l’anima entri; il sangue dello stregone ne farà crescere uno nuovo, in una sorta di uovo, se gocciola per ore nell’acqua…»
Davies si era accigliato, meditabondo. «Capisco. Così tu hai pensato di…»
«Di navigare verso nord, Phil, verso un luogo civilizzato, dove tutti gli eventi vengono documentati e registrati ufficialmente. E credo che probabilmente il famoso Barbanera verrà intrappolato e ucciso in un combattimento navale, in maniera tale che il suo sangue cadrà nell’oceano… e poi non rimarrei sorpreso se apparisse uno straniero, che sapesse dove ho nascosto il mio bottino, e non avesse una reputazione o una storia passata o una fama tale da rovinarlo. Credo che si procurerebbe una nave in maniera pacifica — ah! scommetto che Stede Bonnett lo aiuterebbe in questo senso — e quindi si dirigerebbe a sud, verso l’Isola di New Providence. Credo che vorrà parlare con te, Phil — e credo che sarà una buona cosa se ti riprenderai il Carmichael.»
Davies annuì. «Vuoi… che accettiamo il perdono che Rogers sta portando?»
«Non vedo perché no,» disse Barbanera.
«Hai sentito, Jack?» Davies chiese a Shandy. «Di nuovo nella vetrina del negozio.»
Shandy aprì la bocca per rispondere, poi la chiuse e si limitò a scuotere la testa.
«È un uomo che ha peccato troppo, Phil,» disse Barbanera, e l’ilarità rimbombò nella sua voce.
Benjamin Hurwood coprì le ultime dieci iarde con una sorta di andatura ansiosa e saltellante, facendo muovere a scatti e roteare freneticamente la cassetta di legno quadrata che gli pendeva dalla cintura. «Quando partiamo?» strillò. «Non riesci a capire quanto sia essenziale che facciamo in fretta? Lui può ucciderla, e ora ha certamente il potere di sopraffare le protezioni che lei ha.»
Barbanera ignorò Hurwood. «Andrò a nord,» disse, e si allontanò con passo lento tornando vicino ai fuochi.
Davies rivolse un’occhiata speculativa al pallido e tremante Hurwood. «Potete trovarli?»
«Certo che posso trovarli… lei, di sicuro.» Assestò una pacca irriverente alla cassetta di legno. «Questa cosa è un dannato magnete attratto da lei, ora, meglio del puntatore che ti guidò al Carmichael un mese fa.»
«Partiremo subito,» disse Davies. «Non appena avremo equipaggiato la Jenny. Noi…» Fece una pausa. «La ciurma del Carmichael,» disse. «Cosa accadrà loro, ai ragazzi che non porteremo con noi sulla Jenny?»
«Chi se ne importa?» gridò Hurwood. «Lascia che si dividano… metà con Thatch, metà con Bonnett. Maledetta l’anima mia, cosa farò a quel verme grassoccio quando lo ritroverò! Prometeo non soffii mai quello che soffrirà Leo Friend, te lo prometto…»
«No,» disse Davies, ancora pensieroso, «nessuno dei miei ragazzi salperà per il nord con Thatch… Caricherò la Jenny di uomini fino alla frisata prima di permettere che…»
Hurwood fino a quel momento aveva danzato per l’impazienza, poi il vecchio strizzò gli occhi e strinse i pugni, e lentamente si sollevò dalla sabbia finché non si librò, senza sostegno, a una iarda dal suolo. Socchiuse gli occhi, sibilò con rabbia e richiuse gli occhi con forza maggiore… e quindi fu scagliato come una bambola floscia in mare, e cadde con un terribile tonfo al di là del punto dove i frangenti cominciavano a gonfiarsi e a rotolare.
Diversi pirati stavano sulla spiaggia, e molti di loro avevano interrotto le loro svariate incombenze per assistere con la bocca aperta a quella esibizione, e ora stavano fissando stupefatti lo spruzzo sollevato dalla caduta.
«Prendetelo,» disse con voce stridula Davies, rivolto al gruppo di uomini più vicino, e loro balzarono sulla barca, la trascinarono in acqua e si diedero da fare coi remi. A Shandy, Davies mormorò, «Tu vuoi ritrovare la ragazza, giusto?»
«Giusto.»
«Ed io voglio ritrovare la mia nave. Per cui mettiamo Hurwood a bordo della Jenny prima che lui perfezioni il suo volo e svolazzi via per ritrovarli senza di noi.»
I marinai avevano portato la loro larga imbarcazione sui marosi. «Non riportatelo indietro,» gridò loro Davies. «Portatelo sulla Jenny!»
«Va bene, Phil,» gridò di rimando uno degli indaffarati rematori.
Davies afferrò una spalla di Shandy. «Torna all’accampamento, Jack,» disse. «Fai unire alla ciurma di Bonnett tutti i ragazzi del Carmichael che la Vendetta può portare — e gli altri portali quaggiù, e conducili a bordo della Jenny. Ma nessuno dei nostri compagni navigherà a bordo della Vendetta della Regina Anna, capito?»
«Sicuro, Phil,» disse Shandy. «Li porterò qui, pronti a entrare nelle barche, in tre minuti.»
«Bene. Vai.»
Shandy stava correndo su per il declivio diretto verso la folla che stava intorno ai mucchi fumanti di carbone quando Woefully Fat lo afferrò per un braccio. Gli occhi castani del bocor scintillarono verso di lui dalla larga faccia nera. «Fermati, ragazzo,» disse. «Pensavo che tu avessi capito delle cose sul fiume. È troppo tardi ormai perché tutto diventi più facile… ora devi ucciderlo e bruciarlo sulla riva.»
«Uccidere chi?» sbottò Shandy, dimenticando che l’uomo era sordo.
«Tu non navigherai sulla Vendetta della Regina Anna,» disse Woefully Fat.
Rammentando con ritardo la sordità del bocor, Shandy scosse la testa e assunse un’espressione di assenso deciso. Stava sulle punte dei piedi e sperava che il gigantesco bocor non lo sollevasse un po’ di più. «No, signore!» strillò.
«Non passerebbero cinque anni e saresti una sua marionetta, e moriresti solo per fornire altro sangue e rendere la scena della sua morte più convincente.»
«Non andrò!» disse Shandy a gran voce, esagerando il movimento delle labbra. Poi aggiunse, «Cosa vuoi dire con “cinque anni”?»
Woefully Fat guardò intorno — nessuno stava prestando loro particolare attenzione, e lui abbassò la voce fino a un sussurro che era in qualche modo ancora un rombo. «Quando la guerra degli uomini bianchi finirà, e qualcuno potrebbe capire che Thatch ha appreso troppe cose.»
Shandy non riuscì a capire se quella era una risposta o qualcosa che Woefully Fat avrebbe detto in ogni caso.
«Cominciò per caso facendosi chiamare corsaro,» proseguì il bocor. «Gli inglesi lo avrebbero lasciato in pace se avessero pensato che gl’interessavano solo navi spagnole. Ma a lui non interessavano le distinzioni fra spagnoli o inglesi o tedeschi, gli interessavano solo le vite umane e il sangue. Uccise anche quel vecchio mago inglese col quale aveva studiato, e cercò di riportarlo indietro.» Woefully Fat rise. «Diedi una mano, quella volta, per spingere una tartaruga a mangiare il sangue nell’acqua. Non avrebbe comunque potuto funzionare a lungo, neppure per quelli che hanno prima versato il loro sangue nell’Erebo, ma avresti dovuto vedere quella tartaruga che cercava di scrivere parole inglesi sul ponte con le sue zampe.» Rivolse a Shandy un’occhiata acuta. «Tu non hai versato sangue laggiù, no?»
«Dove?»