Выбрать главу

M.B.: Così vuol dire che se lei isola i gradi della creazione questo rende la sua scrittura più facile?

V.V.: Di certo migliora la creazione dell’intera opera. In questo caso le restrizioni che erano molto naturali venivano dal desiderio di non andare contro la scienza conosciuta o meglio di non contraddirla oltre quello che era assolutamente necessario. Questo significava che c’erano molte cose che riguardavano lo scenario della storia che erano esattamente quello che ci si aspettava che fossero. Infatti, in questo caso, buona parte del plot era quello che avrebbe dovuto essere. C’era una cartina nel libro e c’erano cose che riguardavano sia quella carta sia il mosaico dei personaggi del romanzo che rendevano la storia credibile, e molte di queste cose venivano dal mio desiderio di mantenere intatto il concetto della conservazione dell’energia e momentum lineare.

M.B.: Quali sono le sue abitudini quando scrive?

V.V.: Prima di tutto svolgo un lavoro a tempo pieno come insegnante. Questo significa che non sono nella posizione di lavorare molto continuativamente salvo che nei week-end, durante l’estate e le vacanze. Sfortunatamente non sono realmente un tipo che può lavorare a piccoli intervalli. Così le mie idee di base vengono sviluppate durante l’estate. Lavoro a blocchi di otto giorni circa. Pianifico di scrivere cinque di quegli otto giorni e produrre circa 1.500 parole per volta.

M.B.: Per quello che riguarda la creazione dell’intero lavoro con cartine e chiaramente la creazione del manoscritto stesso come organizza il suo lavoro?

V.V.: Di solito le immagini e le parole nascono nello stesso momento. Non possiedo una grande abilità artistica e neppure un computer con programmi grafici e spesso mi trovo veramente nella situazione di aver scritto una scena con tutti i particolari e mi chiedo “funziona davvero?”, poi torno indietro e comincio a disegnare degli schizzi, è una cosa che mi crea qualche problema ma in verità è proprio così che lavoro.

M.B.: Quali sono i progetti che ha in cantiere?

V.V.: Proprio in questo periodo sto lavorando a un lungo romanzo che sarà il seguito di un racconto intitolato “The Lather” che era già stato pubblicato dalla Bean Books in una antologia dal titolo Threats and Other Promises. Si tratta di un’avventura interstellare sulla scena galattica ma è anche una sorta di corsa tra raggruppamenti di cervelli ed è veramente molto divertente.

Traduzione di Stefano Di Marino