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— Affascinante. — Lo seguì mentre attraversava veloce il cortile asfaltato. — Molto costoso?

Flinx fece cenno di sì. — Non è il tipo di giocattolo che trovi nelle svendite. È uno strumento di precisione disegnato appositamente per assomigliare ad una cianfrusaglia qualsiasi, per questo è caro. Quando ero più giovane, usavo una cosa simile, solo molto più rozza. A volte faceva quello che doveva. E un sacco di volte no. Nel migliore dei casi era una seccatura, nel peggiore era estremamente imbarazzante. Decisi allora che appena me lo fossi potuto permettere, mi sarei fatto costruire il migliore aggeggio del genere in commercio. Così mi sono fatto fare questo.

— Perché, ti capita spesso di dover scansare le procedure private di sicurezza?

— Non proprio. È solo che mi piace avere a portata di mano gli attrezzi giusti.

— Hai detto che usavi qualcosa di simile quando eri più giovane. Che cosa facevi da bambino, per aver bisogno di usare un oggetto simile?

— Facevo il ladro, — fu la tranquilla risposta. — Era l'unico modo per sopravvivere.

— E fai ancora il ladro?

— No. Adesso pago tutto ciò di cui ho bisogno, prima o poi.

— Più prima che poi?

— Dipende dallo stato d'animo.

Costeggiarono la fila di veicoli e si fermarono davanti allo skimmer da carico. Da un'altra tasca spuntò un astuccio di similpelle, che una volta aperto rivelò una fila di minuscoli strumenti, ognuno dei quali era perfetto e stupendo come un gioiello. E in verità, il thranx che aveva confezionato quella specie di portaoggetti era un rinomato gioielliere. Quelle cose che per Flinx erano utilissime, costituivano per lui un passatempo; un passatempo però, che come Flinx ben sapeva, gli rendeva molto di più che non la sua professione ufficiale.

Scegliendo uno strumento particolare, cominciò a lavorare sulla serratura di sicurezza a tre stadi dello sportello. Benché temesse ancora un attacco improvviso, Clarity era così assorta ad osservarlo, che aveva smesso di fissare la strada al di là della barriera fotica.

— Devi essere stato un buon ladro.

— Mi hanno sempre considerato molto in gamba per la mia età. Non credo di essere migliorato da allora, ma adesso ho degli attrezzi migliori con cui lavorare.

La porta non emise nemmeno uno scatto quando si aprì. Flinx si arrampicò all'interno e si mise al sedile di guida.

L'accensione non era chiusa: era molto più facile sigillare le porte che non il motore o l'accensione. Sotto il suo abile tocco, il pannello comandi prese vita. Con uno sguardo di approvazione, fece cenno a Clarity di salire. Scrap le lasciò i capelli e svolazzò all'interno, andando a sistemarsi nel sedile del passeggero.

Sugli altri pianeti gli skimmer erano aperti, ma non su Alaspin. Qui erano ermeticamente chiusi, dotati di aria condizionata e a prova di insetti. Il che era decisamente un'ottima cosa, pensò, visto che avrebbero viaggiato di notte.

Clarity afferrò una maniglia e si issò accanto a lui. Chiuse lo sportello e si volse a guardarlo, sorpresa. — Sai, sto cominciando a credere che forse ce la farai davvero a portarci via da questo posto. Sei sicuro di avere solo… — si interruppe. — Scusa, avevo promesso di non dirlo più, vero?

— Già.

A bassa quota lo skimmer faceva più rumore di quanto avrebbe desiderato, ma dal momento che il cortile in cui era penetrato veniva probabilmente ritenuto sicuro, non c'era ragione di tenere in servizio una guardia umana. Il monitor di sicurezza avrebbe segnalato qualunque irregolarità alla centrale di controllo e anche al distretto di polizia.

Dal momento che non c'era un tetto solido e neppure una cupola, Flinx immaginò che ci dovesse essere almeno una copertura di sicurezza a corto raggio, stretta parente della barriera fotica che aveva già superato. E immaginò anche che i veicoli all'interno del cortile fossero opportunamente equipaggiati per disinserirla. Un paio di minuti di lavoro con il computer di bordo fornì il codice richiesto. Lo digitò e attese pazientemente che venisse notificato alla centrale di sicurezza.

Con tutta probabilità nessuno avrebbe letto il rapporto notturno fino al mattino seguente. A quell'ora, l'assenza del grosso skimmer sarebbe già stata notata ad occhio nudo. Ci sarebbe voluto tempo per accertarsi che non erano in programma consegne notturne, e altro tempo per accertarsi che lo skimmer non era stato preso in prestito da un autista autorizzato o da un funzionario. Quando le autorità di Alaspinport fossero state informate del presunto furto e fosse stata fornita loro una descrizione del velivolo, i due fuggiaschi lo avrebbero probabilmente già abbandonato in perfette condizioni, tranne che per una batteria scarica che, come Flinx fece inutilmente notare a Clarity, aveva tutte le intenzioni di pagare.

Passarono un brutto momento quando lo skimmer si innalzò a ottanta metri sopra il cortile e virò a sinistra per uscire dalla città. Nel distretto commerciale, lontani dai bar e dai locali notturni, erano poche le luci che brillavano laggiù in basso… finché un piccolo skimmer molto più veloce, passò a un pelo sulla loro sinistra. Clarity emise un'esclamazione spaventata e cercò di abbassarsi tra i sedili, mentre Scrap sfrecciava in tutte le direzioni, impedendo la visuale a Flinx e facendogli fare acrobazie con i comandi.

Flinx ebbe una rapida visione dell'altro velivolo, mentre questo eseguiva una brusca virata senza perdere quota. Dei visi giovani e ridenti, probabilmente un po' ebbri e illuminati dalla luce del pannello comandi che conferiva loro un alone spettrale, apparvero per un istante davanti a lui.

— Ragazzi. — Guardò in basso a destra. — Tirati su. I tuoi amici non ci hanno trovati. Erano solo dei ragazzi che stavano spassandosela. Non c'è molto altro da fare in un posto come Mimmisompo. Anche gli scienziati e i cercatori minerari hanno dei figli.

Si trovavano sopra la giungla, diretti all'immensa savana che costeggiava entrambe le sponde del fiume Aranoupa. Seguendo il fiume verso sud-est sarebbero giunti al massiccio di granito su cui sorgeva Alaspinport, una serpeggiante striscia di terra che si insinuava nel mare.

Clarity si alzò lentamente, mentre la paura scompariva dal suo volto.

— Mi spiace. È stato così improvviso. Tutto stava andando bene, e tu avevi ogni cosa sotto controllo.

— Continuo ad avere ogni cosa sotto controllo. — La sua attenzione si spostava dal cielo notturno agli strumenti che indicavano la loro posizione rispetto a Mimmisompo e Alaspinport. Il loro mezzo di trasporto poteva anche essere vecchio, ma la strumentazione interna era gradevolmente aggiornata.

Appoggiandosi di nuovo al sedile, Clarity si sfregò gli occhi con le nocche delle dita, poi lo guardò. — Sei sicuro che si trattasse solo di ragazzi?

Flinx annuì. — Sedici, diciassette anni. Mimmisompo non è un brutto posto per chi è senza istruzione o specializzazione e vuole cercare di farsi una fortuna.

— Come te, magari. Solo che tu non sei più un ragazzo.

Considerandola un'osservazione giusta, date le circostanze, cercò di sorridere e scoprì di non riuscirci. — Io sono nato vecchio. Non sono mai stato un ragazzo. No, non è proprio così: sono nato stanco.

— Non ti credo. Penso che ti piaccia fingere di essere un po' tardo e stanco per impedire che gli altri cerchino di scoprire di più sul tuo conto.

— Non puoi limitarti ad accettare il fatto che io sono un tipo solitario e tranquillo che ama la sua pace, la sua tranquillità e la sua intimità?

— No.

— E perché no?

— Perché, scusa la presunzione, penso di conoscerti meglio. Sei anche l'uomo più strano che abbia incontrato in vita mia. Immagino che resteresti turbato se ti dicessi che ti trovo anche particolarmente attraente.