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— No, puoi dirmi quello che vuoi. — Ebbe paura che lo facesse, ma non lo fece. Sembrava che la risposta fosse stata quella che voleva sentire.

E per un po', almeno, quella fu l'ultima domanda. La ragazza si appoggiò allo schienale, osservando in silenzio la vuota notte di Alaspin. Nel frattempo, Flinx si preoccupava per la mancanza di un analizzatore decente. Lo skimmer era dotato dell'equipaggiamento standard, il che significava che si poteva sempre conoscere la propria posizione, ma non si aveva idea di quella degli altri. Gli sarebbe stato utile una volta raggiunto Alaspinport, quando avesse voluto abbandonare il veicolo in un luogo sicuro, ma era inutile per cercare di scoprire se qualcuno viaggiasse sulla stessa rotta, li seguisse o cercasse di individuarli.

Pip era in grado di rilevare le intenzioni ostili, ma solo a distanza ravvicinata. Il minidrago dormiva profondamente, sfinito dallo sforzo fatto in precedenza per difendere Flinx. Persino Scrap riposava, simile a un brillante braccialetto a scaglie illuminato dalla luce degli strumenti.

Preferiva credere che la loro partenza fosse passata inosservata, piuttosto che pensare che gli assalitori di Clarity li stessero seguendo tenendosi fuori visuale. Probabilmente in quel momento stavano setacciando i vicoli e gli edifici intorno all'albergo. Le probabilità che venissero a sapere dello skimmer scomparso e lo collegassero con le loro prede erano veramente minime. Rammentò a se stesso che non sapeva quanto avanzate o potenti fossero le apparecchiature di ricerca che possedevano.

Avrebbe preferito avere compagnia in cielo. Quel solitario skimmer da carico sarebbe spiccato come un faro sui radar. Erano poche le persone che decidevano di viaggiare tra le cime degli alberi di notte.

Ecco che ricominciava a immaginare i guai. Si esauriva mentalmente pensando a minacce inesistenti. Avrebbe fatto meglio a conservare le sue facoltà per i pericoli reali.

Uno sguardo alla sua compagna gli rivelò che era ancora sveglia e continuava a guardare fuori dal finestrino. — Cerca di dormire un po'. Farà giorno tra poco.

— Dormirò quando sarò fuori da Alaspin, nello spazio-più. L'ultima volta che ho cercato di dormire, ho avuto un risveglio un po' rude. — Indicò gli strumenti. — Questo cassone non può andare un po' più veloce?

— Non è stato costruito per la velocità. L'ho scelto perché ho pensato che sarebbe stato meno appariscente su di uno schermo, sperando inoltre che avesse la batteria carica. Avrei potuto scegliere qualcosa di più piccolo e maneggevole ed anche più veloce. E avremmo anche potuto trovarci senza combustibile nel bel mezzo della savana. Non ti piacerebbe attraversare a piedi la savana di Aranoupa: il terreno ha la pessima abitudine di franarti sotto i piedi, ed è pieno di creature disgustose che non gradiscono intrusi nel loro ambiente naturale. È meglio arrivare ad Alaspinport più lentamente, ma arrivarci interi.

«E inoltre, chiunque ti dia la caccia, per prima cosa ovviamente cercherebbe un veicolo passeggeri, non un bidone come questo.

— Hai progettato tutto molto attentamente, mentre io avevo pensato che avessi rubato la prima macchina in cui eri riuscito ad entrare.

— Avrei potuto entrare in una qualsiasi. E sono sicuro di aver trascurato qualcosa di importante.

— Sai — disse in tono ammirato, — penso che farei molto meglio a chiudere la bocca e lasciare che tu ti prenda cura di me, invece di fare domande stupide.

— Questa è la prima cosa che hai detto da quando ti ho incontrata che rende giustizia al tuo nome.

Lei scosse il capo, senza riuscire a trattenere un sorriso. — Tanto giovane e tanto sarcastico. — Si girò verso il finestrino e riprese a guardare fuori.

Lo skimmer viaggiava a centocinquanta chilometri orari, sorvolando le cime degli arbusti più alti di almeno una cinquantina di metri. Di tanto in tanto Flinx virava a destra o a sinistra solo per variare la rotta e confondere qualunque computer stesse tenendoli d'occhio. Cambi di rotta più netti avrebbero consumato troppa energia e lui voleva conservarne quanto bastava per avvicinarsi ad Alaspinport compiendo una larga curva, in modo da arrivare dalla parte dell'oceano e non da quella della savana. Questo avrebbe ulteriormente confuso chi stava cercando di seguirli.

— Quanto ancora?

Flinx controllò le letture cartografiche. — In linea retta da Mimmisompo ad Alaspinport ci sono circa millequattrocento chilometri. Ci arriveremo all'ora di pranzo. Non ti importa di saltare la colazione, vero? In effetti, mi andrebbe di mangiare qualcosa, ma non voglio perdere tempo in un ristorante.

— Io ho già fame adesso.

Flinx sospirò. — Dai un'occhiata in giro. Questo è un velivolo da lavoro. Non vedo un sintetizzatore di proteine, ma scommetto che c'è un distillatore per ricavare acqua dall'aria. E da qualche parte potrebbero esserci dei concentrati e degli aromi. Un trasporto pesante come questo potrebbe anche essere equipaggiato con razioni di emergenza nel caso l'autista sia costretto ad atterrare da qualche parte.

— Darò un'occhiata.

Le ci volle mezz'ora per preparare delle tavolette concentrate al gusto di frutta e un succo concentrato da aggiungere all'acqua che lo skimmer ricavava dall'atmosfera. Il risultato fu un pasto nutriente anche se poco raffinato. Combustibile per esseri umani.

Una volta arrivati sul Teacher, che era dotato di un elaborato sintetizzatore alimentare, avrebbe potuto offrirle un vero pasto. Un pranzo al lume di candela, ovviamente simulata dal computer, e con robot riprogrammati per servire da camerieri e maggiordomi. Sorrise tra sé. Avrebbe potuto farne un vero spettacolo, impressionandola con le sue abilità e le sue risorse. Voleva davvero impressionarla? Si costrinse a non lanciare un'occhiata furtiva in direzione della ragazza.

Clarity si era offerta di dargli il cambio nella guida e lui aveva rifiutato. Quel lungo volo lo rilassava. Si trovava molto più a suo agio con gli strumenti elettronici che non fra la gente.

Certo, perché non fare colpo su di lei? Forse, una volta a bordo del Teacher, circondato dall'ambiente familiare, sarebbe riuscito a rilassarsi anche con lei. Avrebbe potuto incominciare a conoscerla, scoprire se era anche solo per metà quel genio che sembrava. Di sicuro, chiunque le stesse dando la caccia, aveva un'alta opinione delle sue capacità.

Lei non era la sola ad essere tormentata dalla curiosità, rifletté, mentre faceva compiere allo skimmer una lenta virata verso ovest.

CAPITOLO SESTO

Dal momento che nessuna nave si alzò in volo per intercettarli o per indagare sulla loro presenza, Flinx ritenne abbastanza sicuro avvicinarsi ad Alaspinport da nord invece che da est, come aveva progettato in precedenza. Quando fu a una distanza di cinquanta chilometri, fece una brusca virata, inserendosi in una rotta diretta per il porto, risparmiando così almeno mezz'ora di volo.

Sorvolarono una larga baia, con le sue spiagge deserte di sabbia bianca, passando sopra una mezza dozzina di skimmer marini che stavano lavorando ai banchi di molluschi al largo della barriera corallina. Alaspin aveva degli oceani poco profondi e molto estesi, che erano ideali per coltivare banchi di molluschi, sia quelli del posto che le varietà introdotte da altri pianeti, tuttavia quell'industria era appena agli inizi. La maggior parte di quello che veniva raccolto era destinato al consumo interno. Non che avesse un gran desiderio di far denaro, ma aveva passato metà della sua vita con gente per cui il denaro era l'unica ragione di vita e non aveva quindi potuto fare a meno di assorbire un po' della loro mentalità. L'argomento di conversazione preferito da Mamma Mastino, ad esempio, erano i diversi modi per far denaro.

In ogni caso, Flinx aveva acquisito altri interessi. Dopo tutto, il denaro non era altro che un mezzo per assicurarsi la libertà, e la libertà preludeva alla cultura. E la cultura? A che serviva la cultura? Non lo aveva ancora deciso.