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— Per lo stesso motivo, immagino. Permettere ai neonati di essere abbastanza robusti all’arrivo dell’inverno.

Mary non lasciò cadere la similitudine. — Voi barast avete altre cose in comune con gli agnelli. Siete così pacifici.

— Diamo questa impressione?

— Non fate guerre. E, per quanto posso vedere, la vostra società è poco violenta. Anche se… — Si bloccò prima di citare lo spiacevole incidente, di molti anni prima, alla mascella di Ponter.

— In effetti — disse Bandra — andiamo a caccia del nutrimento. Non sempre, ovviamente; a parte chi lo fa di mestiere. Questo permette anche uno sfogo indiretto degli impulsi violenti. Una… come direste voi?

— Sublimazione — rispose Mary.

— Sublimazione! Aaah, un’altra parola bellissima! Proprio così: spacca il cranio di una bestia, e ti sentirai in pace con te stessa.

La massima strage compiuta da Mary era quella di zanzare. — Da noi non è così.

— Lo so. La considerate una barbarie. Viceversa, per noi è un prerequisito della civiltà.

— Ma per tornare alla privacy: il fatto che qui manchi, non dà adito ad abusi? Qualcuno non potrebbe osservare clandestinamente le vostre azioni, violando la segretezza degli archivi degli alibi?

— Perché uno dovrebbe farlo?

— Per esempio, per impedire che qualcuno provi a rovesciare il governo.

— Perché rovesciarlo? Non basta votare per qualcun altro?

— Be’, attualmente sì. Ma mica avrete avuto la democrazia fin dalla notte dei tempi?

— E cos’altro?

— Capi tribù? Signori della guerra? Divini imperatori?… No, annulla l’ultimo. Però, ecco… — Mary aggrottò la fronte. “Però, ecco” che? In assenza di agricoltura, non esistevano territori a piccolo raggio da difendere. Gli antichi contadini potevano pattugliare i confini di un terreno di qualche centinaio di ettari, ma tenere sotto controllo una foresta sarebbe stata un’impresa al di là della portata di un clan.

E poi, perché dover difendere una foresta? A impadronirsi di una fattoria si avevano benefici immediati, saccheggiando i campi o i granai. Ma la caccia e la raccolta di frutti spontanei richiedevano anzitutto conoscenza; non si poteva semplicemente occupare un territorio e sfruttarlo. I nuovi venuti non avrebbero saputo in quali punti gli animali andavano all’abbeverata, dove si trovavano i nidi, eccetera. Un simile tenore di vita favoriva il commercio pacifico: era più facile dare qualcosa in cambio della cacciagione, piuttosto che sostituirsi ai cacciatori.

Comunque, i neanderlhal sapevano provvedere personalmente alla caccia, in caso di necessità; e la crescita zero della popolazione, che praticavano da secoli, lasciava un sacco di spazio a disposizione di chi volesse andare per la propria strada. Come Vissan.

— Eppure — continuò Mary — ci saranno state epoche in cui la popolazione non apprezzava più i leader che aveva eletto, cercando di sbarazzarsene.

— Sì, assolutamente.

— E che successe?

— Ai vecchi tempi? Prima della purificazione genetica? Li si assassinava.

— Oh, ci siamo! — disse Mary. — Ecco un buon motivo per violare la privacy: prevenire i tentativi di omicidio. Tenere d’occhio i complotti…

— Per uccidere qualcuno non c’è bisogno di complotti — disse Bandra. — Basta avvicinarsi e sfondargli il cranio. Credimi, è un ottimo incentivo per i politici perché si facciano amare dagli elettori.

Mary non poté fare a meno di ridere. — Però può succedere che la maggioranza sia contenta, e qualche singolo individuo no.

Bandra annuì. — Per questo abbiamo deciso di eliminare i pool genetici delle persone asociali.

— Questa “purificazione”… — disse Mary in un tono che tradiva il suo giudizio etico — ho provato ad affrontare l’argomento con Ponter, ma non è facile: lui è così ciecamente favorevole! È questa vostra abitudine, molto più della mancanza di privacy, a far venire la pelle d’oca alla mia gente.

— La pelle d’oca! Altra espressione classica!

— Non stavo scherzando. Anche noi in passato abbiamo usato tecniche di quel genere, e… e non hanno mai avuto effetti positivi. Non ci pare possibile che possa avvenire senza qualche forma di degenerazione. C’è stato qualcuno che ha tentato di distruggere interi gruppi etnici.

— La diversità ha un grande valore genetico — disse Bandra. — Sei una biochimica, lo sai meglio di me.

— Sì, ma… be’, voglio dire, abbiamo tentato… il mio popolo, cioè non il mio, ma gente cattiva… hanno tentato di compiere dei “genocidi”, l’eliminazione di etnie diverse dalla propria, per…

“Ma porca miseria!” pensò Mary. “Perché non mi limito a fare due chiacchiere?”

— Genocidio — ripeté Bandra, stavolta con aria pensierosa. Ebbe la cortesia di non aggiungere che il primo genocidio compiuto dall’Homo sapiens riguardò l’Homo neanderthalensis.

— Insomma — riprese Mary — con che criterio decidete quali genotipi vadano tolti di mezzo?

— Non è evidente? Gli eccessi di violenza, o di egoismo; la tendenza a maltrattare i bambini; il ritardo mentale; la predisposizione alle malattie genetiche.

Mary scosse la testa. — Noi riteniamo che tutti abbiano il diritto di procreare.

— Perché?

Mary si accigliò. — È… un diritto umano.

— È un desiderio umano — disse Bandra. — Ma è sempre giustificato? L’evoluzione viene portata avanti solo da una certa percentuale della popolazione.

— Secondo noi, il segno della civiltà consiste proprio nel superamento della brutalità della selezione naturale.

— Tuttavia la società, nel suo complesso, è più importante del singolo.

— Il mio popolo è su posizioni fondamentalmente diverse. Diamo un valore enorme ai diritti del singolo.

— Un valore enorme? 0 costi enormi? — Ora fu Bandra a scuotere la testa. — Ho sentito parlare di tutte le misure di sicurezza presenti nelle vostre città. Affermate di essere contro la guerra, e poi le riservate una grossa percentuale di risorse. Avete ovunque terroristi, e persone che spacciano sostanze chimiche dannose, e la violenza sui minori, e… perdonami… un quoziente medio di intelligenza troppo al di sotto del dovuto.

— Tutti i modi per misurare l’intelligenza sono deformati da preconcetti.

Bandra ne fu stupita. — Come fa l’intelligenza a essere deformata da preconcetti?

— Per esempio, se chiedi a un bambino borghese che cosa vada messo sotto la tazzina del caffè, lui risponderà: “Il piattino”. Ma se lo chiedi a un bambino povero, potrebbe non saperlo, e solo perché la sua famiglia non se lo può permettere.

— L’intelligenza non è questione di quiz — disse Bandra. — Esistono modi migliori per valutarla. Noi contiamo le connessioni neurali presenti nel cervello.

— Ma di certo le persone a cui è stato vietato di riprodursi, a causa della loro intelligenza troppo bassa, non gradiscono la decisione.

— No, infatti. Ma, appunto per questo, non sono difficili da tenere a bada.

Mary rabbrividì. — Eppure…

— Ricorda come funzionano le nostre democrazie. La gente non vota finché non abbia compiuto almeno 600 lune, i due terzi della durata media di una vita. Corrispondono a… Delka?

— Quarantotto anni — rispose Delka, il Companion della geologa.

— Un’età — proseguì Bandra — che per quasi tutte le donne supera l’epoca della fertilità, e quella riproduttiva maschile. Per cui gli elettori non hanno più di mira se stessi.

— Se va a votare solo una minoranza, non è democrazia.

Bandra assunse un’espressione perplessa. —. Tutti vanno a votare, sebbene non a qualsiasi età. E, diversamente da voi, non abbiamo mai negato a nessuno questo diritto, solo a causa del suo genere o del colore della sua pelle.