Furiosa, Mary aprì il portello del veicolo e partì a razzo, seguita da Louise e Reuben. Il veicolo decollò in direzione opposta.
Jock si trovava su uno spiazzo aperto, coperto di neve calpestata. Altri cubi si stavano allontanando dal Centro.
Adesso i tre erano a una ventina di metri da lui. Mary raccolse il fiato e gridò: — Jock! È finita!
Lui indossava il tipico cappotto di mammut; in mano aveva la famigerata scatola. Si voltò con espressione stupita. — Mary? Louise? E… il dottor Montego? Santo cielo, che ci fate tutti qui?
— Sappiamo tutto del virus Surfaris — gli buttò in faccia Mary.
Con grande sorpresa di lei, Jock sorrise. — Caspita, tre coraggiosi canadesi arrivano alla riscossa dei neanderthal! — Scosse la testa. — I vostri nobili ideali mi hanno sempre fatto ridere. Ma sapete qual è il colmo del ridicolo della società canadese? — Infilò una mano in una tasca interna e tirò fuori una pistola semiautomatica. — La vostra abitudine di girare disarmati. — Puntò la pistola contro Mary. — Vediamo un po’… Qual era il vostro piano per fermarmi?
40
“L’alba del Cenozoico, il famoso confine c-T che segnò la scomparsa dei dinosauri, è indicata in entrambe le versioni della Terra da uno strato argilloso. L’alba del Novozoico, in questo solo universo, quello dei sapiens, verrà inaugurata dalle nostre impronte su Marte. Saranno i primi appartenenti alla nostra specie a lasciare la culla del nostro pianeta per non farvi mai più ritorno…”
Ponter e i tre giudici si trovavano nella più grande delle sale proiezioni al Padiglione, intenti a seguire gli eventi da diverse prospettive. I magistrati infatti avevano deliberato di visionare non solo il Companion di Jock ma anche quelli di Mary, Louise e Reuben. I quattro osservatori correvano essi stessi dei rischi, dato che il Padiglione si trovava in Centro, sebbene a una certa distanza dalla piazza.
— La ragazza gliksin con i capelli scuri ha ragione — disse il giudice Mykalro, una 142 dalle forme squadrate.
— Devi andartene, scienziato Boddit. E anche noi.
— Voi tre andate pure. Io resto qui.
Fu allora che Ponter vide Jock estrarre la pistola. Si sentì gelare la schiena; la sua ultima esperienza con un’arma era stata l’attentato contro di lui.
Non doveva succedere anche a Mèr.
— Che armi abbiamo qui? — chiese.
Mykalro sollevò un sopracciglio. — Qui? Al Padiglione?
— 0 in Sala di Consiglio — disse Ponter. Il giudice scosse la testa. — Nessuna.
— E i fucili soporiferi dei guardiani?
— Sono custoditi alla centrale di polizia in piazza Dobronyal.
— I guardiani non li hanno con sé?
— Normalmente no — intervenne un altro dei giudici.
— Non ce n’è bisogno. Il Consiglio di Saldak ha autorizzato l’acquisizione di soli 6 pezzi, e devono essere tutti in deposito.
— Non esiste un modo per fermare Jock?!
— Non serve troppa artiglieria contro quei mingherlini dei gliksin — rispose Mykalro.
Ponter annuì. — Vado ad aiutarli. A che distanza sono?
Il secondo giudice osservò un display. — Circa un chilometro e mezzo.
Si poteva fare. — Hak, hai preso nota della posizione esatta?
— Certo — rispose lui.
— Molto bene. Signori giudici, raggiungete una località sicura. E auguratemi buona fortuna.
— Non sarebbe una buona mossa — stava dicendo Mary, sforzandosi di mantenere un tono deciso. — Ogni tua azione viene registrata sull’archivio degli alibi.
— Ah già — fece Jock. — Un sistema di rilevazione davvero affascinante, lo ammetto. Però, una volta che in giro non sarà rimasto neppure un neanderthal, chi mi impedisce di andare al famoso Padiglione e farlo saltare in aria?
Con la coda dell’occhio Mary notò che Reuben si stava defilando con cautela. Poco più in là c’era un albero: se lui fosse riuscito a ripararvisi dietro, Jock non avrebbe potuto sparargli da quella posizione. Louise si trovava ancora alle spalle di Mary, sulla destra.
— Non puoi pretendere che il virus abbia effetti immediati su tutto il pianeta fin dalla prima esplosione — disse Mary. — I neanderthal hanno una densità demografica troppo bassa. L’epidemia non colpirà oltre i confini di Saldak.
— Oh, non ti preoccupare per questo — disse Jock, mostrando la scatola metallica. — Anzi, devo ringraziare proprio i tuoi studi, cara professoressa Vaughan. Abbiamo cambiato i portatori sani dell’infezione: non più gli uccelli “becco a scarpa” ma le colombe migratrici. Che trasporteranno il virus sull’intero continente.
— Questo è un popolo pacifico… — disse Louise.
— Vero — disse Jock, puntando su di lei occhi e pistola. — Ed è tornato per noi il momento di sterminarli.
Mary stava considerando l’idea di cercare riparo…
… ma Reuben la precedette. Jock aprì il fuoco. La deflagrazione fece sollevare in volo uno stormo di colombe, ma il proiettile mancò il bersaglio. Reuben adesso era dietro il tronco.
Mentre il medico scattava verso destra, Louise ne aveva approfittato per lanciarsi in direzione opposta. Come nel Canada dell’altro universo, anche qui il suolo era disseminato di massi: la ragazza ne trovò uno abbastanza grande da nasconderla.
Mary restò nel bel mezzo della scena, troppo lontana da entrambi i ripari.
— Bah — disse Jock, considerando quella fuga come un banale contrattempo. Puntò di nuovo l’arma su Mary. — Recita le tue ultime preghiere.
Ponter corse come non aveva mai fatto, seguendo le piste già tracciate sulla neve. Respirava solo dalle narici, permettendo alle vaste cavità nasali di umidificare e scaldare l’aria gelida prima che raggiungesse i polmoni.
— Quanto manca? — chiese.
Hak rispose nella coclea: — Se non si sono spostati, sono dietro il prossimo dosso. — Breve pausa, poi: — Non parlare più, potresti avvertire Jock della tua presenza.
Ponter digrignò i denti. “Vuoi insegnare il mestiere a un cacciatore?”
Il Companion di Mary le comunicò per via interna: — Ponter è a soli 50 metri. Dagli solo un minimo di tempo, costringi Jock a parlare…
Mary annuì in modo così lieve che se ne accorse solo Christine. — C’è una cosa che non sai — disse a Jock.
Lui non si smosse di un millimetro. — E sarebbe?
Mary pensò più in fretta che poté. — I neanderthal sono… sono telepatici.
— Ah, buona questa!
— Dico la verità! — Ponter era apparso da dietro un mucchio di neve, alle spalle di Jock. — È per questo motivo che sono atei. T nostri cervelli tentano regolarmente di mettersi in contatto con quelli altrui, ma senza riuscirci; ed è questo a farci credere che esista una realtà superiore, inafferrabile. Ma nei neanderthal i neuroni funzionano meglio: loro non hanno esperienze di tipo mistico… — merda, era una storia che faceva acqua da tutte le parti — non le hanno, perché sono sempre in contatto reciproco.
Ponter stava avanzando con cautela sulla neve, silenzioso come un gatto. Jock era controvento rispetto a lui, ma non possedeva l’olfatto di un barast. Grazie al cielo.
— Pensa a quanto sarebbe utile la telepatia nelle attività di spionaggio! — esclamò Mary, soprattutto per coprire Ponter. — Io stavo per isolare il gene che dà loro questa capacità. Ammazzami, e il segreto finirà con me nella tomba.
— Perbacco, professoressa Vaughan — fece Jock. — Ma questa è tattica di disinformazione. Sono impressionato. — Ponter era alla minima distanza possibile perché Jock non notasse la sua ombra; maledizione al sole alle spalle. Chiuse il pugno, lo sollevò…
Jock dovette percepire qualcosa. Si voltò un attimo prima che il colpo gli fracassasse il cranio, andando ad abbatterei sulla sua spalla sinistra. Si sentì lo scricchiolio delle ossa. Jock urlò e lasciò cadere la scatola, ma mantenne la presa sulla pistola. Sparò. Ma era contro sole, per cui andò di parecchio fuori mira.